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Quando nessuno è tuo amico

Uno sparatutto stealth che non ammette distrazioni

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   19/12/2014
Metrocide
Metrocide
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La pioggia è una costante nei tre quartieri cittadini di Metrocide, una metropoli cyberpunk piena di lunatici dal grilletto facile e poliziotti dai metodi sbrigativi. Ma il cittadino più pericoloso è il protagonista del gioco, un killer a pagamento che deve mettere da parte crediti a sufficienza per comprare i documenti necessari a uscire dal quartiere. Tutto qui.

Quando nessuno è tuo amico

Il gioco si può scomporre fin da subito nei suoi elementi essenziali: scegli un incarico, uccidi il bersaglio, incassa il denaro. La grafica ispirata ai vecchi giochi a 8-bit non è una scelta stilistica, ma un elemento imprescindibile di uno sparatutto stealth che scarica il superfluo a cui siamo abituati. Metrocide coincide con il suo sistema di gioco, studiato con precisione in ogni dettaglio. Nella popolosa metropoli del gioco non ci sono personaggi con i quali dialogare e neppure una storia di contorno. Ogni pixel è presente per un motivo: partecipare al game design di Metrocide. Gli sviluppatori sono stati bravi a resistere alla tentazione di portare l'azione dentro gli edifici, una scelta che avrebbe dato al giocatore l'illusione di un gioco più ampio ma che si sarebbe rivelata ridondante, se non addirittura un intralcio. Anche noi all'inizio siamo caduti nella trappola, abituati come siamo a confondere la sostanza con la quantità, e ammettiamo di avere provato una punta di delusione per il fatto che tutto si svolgesse per strada. Ma è bastato scalfire la superficie del gioco per scoprire che tutto quello di cui avevamo bisogno era già incluso. E giorno dopo giorno siamo tornati in città con la stessa voglia di ricominciare. Perché a ogni partita si scopre qualcosa di nuovo, si affina la tecnica, si entra ancora un po' di più in profondità. Soprattutto si migliora. Migliorarsi è d'obbligo in Metrocide, perché si muore tantissimo, prestissimo e in modo facilissimo. E alla morte non c'è rimedio. Cosa credevate: in una città dove anche chi si ferma a leggere il giornale per strada può essere un vigilante, la differenza fra chi è il killer e chi è la vittima si stabilisce in un battito di ciglia.

Metrocide ha la qualità dei giochi che durano anni: un gameplay che non si finisce mai di padroneggiare

Un colpo e sei morto

Metrocide è un gioco progettato per essere difficile nel modo migliore possibile, ovvero facendo sì che ogni morte sia una lezione. Se finiamo stesi sull'asfalto in una pozza di sangue sappiamo sempre dove abbiamo sbagliato, e non c'è motivo di sbuffare, perché il sistema di gioco è appagante di per sé. La difficoltà come abbiamo detto è insita nel design del gioco, ma cambia forma mano a mano che prendiamo confidenza con le regole di Metrocide, scoprendo un livello di complessità dopo l'altro.

Quando nessuno è tuo amico

All'inizio dobbiamo fare pratica con la pistola a impulsi, arma base con la quale cominciamo ogni livello. Si tratta di uno scoglio che per le prime dieci, quindici partite sembra arduo da superare. Dobbiamo infatti calcolare i tempi di reazione dell'arma e, fintanto che non diventiamo esperti, molti tipi di incarico sono impensabili da portare a termine. Perciò il nostro obiettivo immediato è comprare un'arma seria il più in fretta possibile. Comunque, se all'inizio impieghiamo quattro omicidi per migliorare l'equipaggiamento, dopo molte ore di gioco siamo già così bravi da concludere subito un contratto ostico e scambiare i crediti riscossi con un fucile a pompa o un fucile di precisione. Dopo avere preso confidenza con le basi e migliorato l'equipaggiamento dobbiamo quindi imparare a concludere incarichi più rischioso ma meglio remunerati. La nostra presenza in città come vedremo tra poco finisce quasi sempre per attirare nuovi pericoli, perciò è meglio lasciare l'area il prima possibile. Dall'omicidio di una persona comune passiamo quindi a quello di una persona paranoica, che fugge se le stiamo troppo addosso. Poi l'asticella si alza e cominciamo a dare la caccia a un bersaglio armato, a un bersaglio armato e paranoico, a uno armato, paranoico e che sta per lasciare l'area, in un crescendo che può arrivare all'omicidio su commissione di un cittadino armato, paranoico, di fretta e con guardia del corpo, del quale dobbiamo fare sparire il cadavere e che per giunta lascia cadere una valigetta da recuperare. Più su ancora ci sono quelli scortati dalla polizia, ma avete capito cosa vogliamo dire. Chiaramente le prede più difficili fruttano più soldi, e per questo fanno gola. Ci troviamo così a intraprendere incarichi sempre più complessi in un contesto sempre più rischioso. Per esempio, se tiriamo fuori la pistola e c'è un vigilante nei dintorni, possiamo stare certi che cercherà di farci fuori. Se ci lasciamo dietro un cadavere, qualcuno ne denuncerà la scomparsa. Soprattutto, se scateniamo un Far West davanti a tutti, decine di testimoni ci denunceranno. E quando questi sono tanti, farli fuori prima che corrano a spifferare tutto è dura. Avete capito insomma che la polizia, in Metrocide, è il nemico numero uno.

Legge marziale

Uccidere senza essere visti e fare sparire il cadavere della vittima in un tombino o fra le acque del porto è da professionisti. Ma non sempre ci si riesce. Ecco allora che sul luogo del crimine arrivano pattuglie volanti della polizia. Se cresce il numero di cadaveri, cresce anche il numero di pattuglie in città e, se qualcuno ci ha visti commettere un crimine, entriamo nella lista dei ricercati. Ciò significa che fino a quando la polizia non ha chiuso la scena del crimine, imbattersi in una pattuglia equivale a morte certa.

Quando nessuno è tuo amico

A meno che non compriamo un costoso depistatore di droni, o paghiamo fior di crediti un hacker che, da piccole postazioni sparse per la città, riesca in un secondo a ripulire la nostra fedina penale. Entrambe le soluzioni sono molto care, e i crediti in Metrocide sono difficili da guadagnare. Per noi si è rivelato molto più emozionante lavorare in una città piena di sbirri in massima allerta, perfino quando decidevano di pagare un sicario per farci fuori. Il batticuore che si prova vedendo una pattuglia in cielo quando sappiamo che un testimone potrebbe riconoscerci rende ogni misfatto più prezioso. Ci sono poi le telecamere di sorveglianza, gli scanner che rilevano se abbiamo con noi armi illegali (tutte a parte la pistola a impulsi) e altre diavolerie che si scoprono procedendo nei livelli di gioco. Da parte nostra possiamo anche acquistare gadget come l'esca olografica che attira il bersaglio in un vicolo meno trafficato, ma sapete già come la pensiamo sullo spendere crediti quando non è strettamente necessario. Ciò che conta è che ogni elemento del gioco si integra alla perfezione con tutti gli altri e apre un ventaglio di possibilità con le quali il giocatore è libero di sperimentare. Per esempio si possono compiere prodezze come estrarre la pistola davanti a un bersaglio armato, che a sua volta tirerà fuori l'arma, solo per farlo ammazzare da un vigilante nei paraggi, così da non doverci neppure sporcare le mani. E una volta finito il gioco a livello normale c'è la modalità difficile e poi quella impossibile. Oppure le sfide a tempo o le partite con solo la pistola a impulsi sotto l'impermeabile. L'unico difetto evidente, che ci ha trattenuti dal dare un voto ancora più alto, è l'instabilità del gioco che, almeno a noi, si è chiuso diverse volte inaspettatamente, sia nella versione uscita durante l'accesso anticipato sia in quella 1.0 disponibile al lancio. Considerando la cura che gli sviluppatori hanno riposto fino ad ora nel progetto, ci aspettiamo che risolvano presto il problema. Anche perché Metrocide contiene infinite ore di gioco compresse nel suo piccolo mondo e, come accade per giochi come Rogue Legacy o Spelunky, lo stimolo a tornare per una nuova partita sembra non esaurirsi mai.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • processore Intel Core 2 Duo 2.2Ghz o superiore
  • 512 MB RAM
  • Sistema operativo Windows 7

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 12,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
7.7
Il tuo voto

Metrocide offre gli stessi stimoli anche dopo cento partite. Merito di un design purissimo e privo di fronzoli, che siamo pronti a scommettere vi farà venire voglia di cominciare una nuova partita anche fra un anno.

PRO

  • Eccellente design del gioco che va subito al sodo
  • Non si finisce mai di imparare
  • Ricominciare è sempre un piacere

CONTRO

  • La versione di lancio ha gli stessi crash di quella che abbiamo provato in accesso anticipato