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Sweet dreams are made of Beans

Il fagiolo salterino di Kumobius torna sulla scena

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   19/12/2014

Già il primo Beans Quest era riuscito ad emergere dal marasma delle produzioni mobile, nonostante la sua produzione di dimensioni modeste e la scarsa visibilità che da questa poteva derivare, grazie alle sue maggiori qualità: un look pulito e colorato, che ricordava da vicino l'epoca d'oro dei platform su 16-bit, in particolare con una resa grafica che in qualche modo rimandava ai tempi dell'Amiga, e una struttura semplice ma ben studiata e soprattutto perfetta per il controllo via touch screen. Certo l'azione poteva risultare monotona e anche eccessivamente semplice, ma la meccanica intuitiva e quei colori accesi, con tanto di cielo simil ramato in perfetto stile Amiga non potevano lasciare indifferenti.

Sweet dreams are made of Beans

L'estetica nostalgica viene ribadita in questo nuovo capitolo, ma il richiamo ad uno stile retrò non dove ingannare: il gioco in questione è tutt'altro che un tentativo di emulare vecchie glorie del passato, presentandosi invece come una particolare interpretazione del platform perfettamente calata nel contesto mobile, in grado di coniugare la profondità di certe produzioni storiche con l'intuitività di un gioco studiato appositamente per i controlli via touch screen. In Bean Dreams il concept originale raggiunge una notevole maturazione, distillato attraverso le varie esperienze vissute dal team Kumobius da quel primo titolo d'esordio a oggi fino ad assumere una forma più completa ed equilibrata. Lasciato da parte l'abbozzo di storia senza troppe pretese che caratterizzata il primo capitolo, in Bean Dreams ci si immerge subito nell'azione, con il nostro eroico fagiolo salterino che si ritrova, semplicemente, a vagare per diverse ambientazioni oniriche caratterizzate da tematiche e atmosfere diverse, senza troppi collegamenti logici a tirare le fila del discorso, solo la voglia di andare avanti per scoprire i nuovi livelli. La struttura è sostanzialmente la stessa ma si nota una cura maggiore nel level design, studiato per essere fruito anche in piccole dosi attraverso livelli brevi, che si presta a diversi approcci grazie agli obiettivi stratificati che stimolano in particolare la rigiocabilità, ponendo traguardi sempre più impegnativi pur senza presentare mai una sfida talmente alta da frustrare il giocatore. Tutto questo, incredibilmente, richiedendo semplicemente dei tocchi ai lati dello schermo.

Essere un fagiolo salterino è davvero molto meglio di quanto possa sembrare

Sogna fagiolo sogna

Per chi non conoscesse l'originale, Bean Dreams è sostanzialmente un platform con elementi puzzle e scrolling multidirezionale che ha la sua caratteristica principale nel richiedere al giocatore solo due input: lo spostamento laterale a destra e a sinistra. Il fagiolo protagonista salta perennemente, cosa che determina tutta una meccanica particolare nel controllo tra le piattaforme, con la necessità di dosare la spinta laterale in modo da farlo andare esattamente dove si vuole all'interno dei livelli, evitando trappole e nemici e raggiungendo i bonus e il traguardo a fine livello. Si può vedere come una sorta di incrocio tra le caratteristiche di Doodle Jump e un classico platform, ma con implicazioni puzzle nel preciso calcolo dei movimenti da effettuare.

Sweet dreams are made of Beans

Ogni livello propone una serie di obiettivi da sbloccare di diversa difficoltà, richiedendo la raccolta di tutti i frutti sparsi al suo interno, dello speciale Axolotl nascosto (o comunque posizionato in zone particolarmente difficili da raggiungere) e soprattutto della quantità minore possibile di salti. Ogni rimbalzo del fagiolo viene infatti costantemente conteggiato e le sfide di maggiori sono proprio poste dagli obiettivi legati alla minore quantità di salti effettuati per raggiungere la fine del livello: in questo caso si innesca uno stile di gioco alquanto diverso da quello volto alla raccolta dei bonus, tutto proteso verso la perfetta performance attraverso il calcolo preciso dei tempi, dei movimenti e dei rimbalzi per non sprecare salti (da notare che l'uccisione dei nemici con il tipico salto in testa dona un rimbalzo bonus). I vari obiettivi raggiunti al termine del livello (raccolta della frutta, conquista dell'Axolotl e il rientrare nella quantità massima di salti previsti in tre livelli di difficoltà) concedono delle stelle, indispensabili per raggiungere i vari mondi di gioco che compongono la mappa, ognuno caratterizzato da una certa quantità di stelle necessarie per accedervi.

Conclusioni

Versione testata iPad, iPhone 1.0
Digital Delivery App Store
Prezzo 2,69 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (1)
7.5
Il tuo voto

Bean Dreams dimostra come sia possibile la convivenza di elementi classici in un contesto essenzialmente moderno come quello mobile. Il recupero di atmosfere e impostazioni antiche come quelle del platform in stile 16-bit è qui effettuato a corredo di una struttura studiata appositamente per il touch screen, piegando le regole classiche del genere alle esigenze del sistema di controllo e del tipo di fruizione standard per i dispositivi mobile. Ne deriva un platform atipico e particolare, che si presenta ovviamente molto leggero e semplice rispetto al canone ma anche immediato e irresistibile, facilmente apprezzabile da tutti in sessioni brevi e spensierate e in grado di strizzare l'occhio anche ai giocatori più esperti con la sua estetica in stile 16-bit.

PRO

  • Meccanica semplice ma subito divertente
  • Approccio stratificato in base ai diversi obiettivi
  • Bella atmosfera dai toni nostalgici

CONTRO

  • Il livello di sfida è generalmente basso
  • La semplicità strutturale può sfociare in monotonia