Un'enorme nave spaziale, la ESS Meridian, viaggia utilizzando una nuova tecnologia per raggiungere un luogo preciso, il pianeta Tau Ceti f, il primo destinato alla colonizzazione umana.
Quando però uno dei membri della squadra di sicurezza si risveglia dal sonno criogenico, non c'è nessun pianeta in vista e il resto dell'equipaggio sembra aver subito un'inquietante mutazione. Che è successo? Lo scopriremo nei dodici livelli che compongono la campagna in single player di Dead Effect, un first person shooter con gli zombie a base fantascientifica, pubblicato originariamente su iOS e Android poco più di un anno fa e ora giunto su PC, via Steam, dopo il tradizionale passaggio in Early Access. Nella sua prima incarnazione, il gioco aveva deluso a causa di un sistema di controllo touch legnoso e male organizzato, che pregiudicava inevitabilmente l'esperienza, ma al contempo mostrava una serie di potenzialità da non sottovalutare: un impianto solido, un comparto tecnico d'eccellenza e la capacità di creare l'atmosfera che ci si aspetterebbe da un prodotto del genere. Tutti elementi che sulla piattaforma Windows hanno in qualche modo avuto uno "sfogo", e che possiamo dunque apprezzare nella loro forma più pura, priva di vincoli e restrizioni dovuti alla precedente connotazione mobile.
Nato su mobile, l'FPS sci-fi Dead Effect porta tutti i suoi zombie su PC, e lo fa nel modo giusto
Ammazzali tutti. Di nuovo
Dead Effect nasce da una realtà indipendente formata, però, da sviluppatori con varie collaborazioni importanti alle spalle. Sarà per questo che i cardini dell'esperienza non deludono: sparatutto vecchia scuola, il gioco non si perde per strada fra enigmi e backtracking, ma semplicemente ci pone di fronte ad alcune porte da aprire o interruttori da attivare, seguendo le indicazioni vocali di uno scienziato tedesco che sembra aver capito cosa sia successo e che rappresenta per il protagonista l'unica speranza di risolvere la faccenda, in un modo o nell'altro.
Certo, per apprezzare questi aspetti bisogna scavare un po' e non fermarsi all'impatto iniziale, viziato da una evidente mancanza di rifinitura: l'interfaccia, nata su mobile, è davvero brutta e i comandi, per quanto personalizzabili, supportano maluccio l'uso del controller per Xbox 360 (la soluzione obbligatoria per chi utilizza il PC dal divano, collegandolo alla TV): le schermate fra una missione e l'altra, nonché gli "hacking" che servono per accedere a determinati settori, richiedono entrambi l'uso del mouse, mentre in alcuni frangenti i grilletti hanno bisogno di una pressione ripetuta per rispondere agli input, cosa che toglie dinamicità al gameplay. C'è anche spazio per aspetti "freemium", come la possibilità di acquistare un sistema di rigenerazione dell'energia che rende inevitabilmente la sfida più blanda, consentendoci di rifiatare fra uno scontro e l'altro anziché avanzare con cautela fino alla successiva console medica. Inutile dire che del gioco abbiamo apprezzato su tutto proprio la difficoltà, il piglio hardcore di alcune sequenze davvero incasinate, con orde di zombie che procedono nella nostra direzione e che vanno falciate scendendo a patti con un arsenale efficace ma zeppo di limitazioni; peraltro spesso soggetto alla fine delle munizioni, eventualità che ci lascia con solo un attacco elettrico a disposizione. Per quanto spettacolare (fa letteralmente saltare la testa ai non-morti), il dispositivo richiede alcuni secondi di ricarica fra un colpo e l'altro, e funziona solo a bruciapelo: non contateci troppo se siete in evidente inferiorità numerica. Il personaggio dispone comunque di un paio di assi nella manica: il Dead Effect, che dà il titolo al gioco e che consiste in un bullet time devastante per mettere a tacere gli avversari più coriacei, e una sorta di "onda d'urto" che spazza via i nemici più vicini. Entrambe le mosse necessitano però di un consistente tempo di ricarica, dunque vanno utilizzate saggiamente.
Li mortacci
La campagna di Dead Effect si completa nel giro di tre ore scarse, e anche questo è un fattore che deriva dall'originale connotazione mobile del prodotto. A supporto dello story mode troviamo però la possibilità di rigiocare le singole missioni e di cimentarci con due modalità extra, Survival e Biohazard: la prima è esattamente quello che sembra, ovvero una sfida a durare il più possibile contro avversari infiniti, mentre la seconda è una prova di abilità in cui gli zombie arrivano a ondate, ma con stage predeterminati e, quindi, un chiaro senso di progressione.
C'è comunque un certo grado di rigiocabilità, considerato il sistema che regola l'acquisto e il potenziamento delle armi, con le tradizionali due valute (crediti e lingotti d'oro) che spingono a riprovare alcune missioni per racimolare il denaro necessario a sbloccare l'equipaggiamento che non fa parte della dotazione standard. Certo, il rovescio della medaglia è appunto il fatto di ritrovarsi a completare il gioco ricorrendo solo a pistola, mitra (o fucile), granata e il già citato colpo elettrico, senza poter sperimentare altre soluzioni. Tenendo presente un prezzo di vendita di appena 7,99 euro, ci sembra tuttavia che l'offerta sia congrua, e che gli amanti degli sparatutto in prima persona possano trovare nel titolo di BadFly Interactive un valido passatempo fra una partita a Wolfensten: The New Order e una a Titanfall. Sul fronte tecnico, peraltro, il gioco sa farsi apprezzare: i dialoghi in inglese non sono il massimo per convinzione e qualità (abbiamo il classico eroe con tre testicoli e il già citato dottore dal marcato accento tedesco), ma la grafica fa uso di soluzioni interessanti, propone modelli poligonali convincenti e non si fa neppure mancare un certo tipo di effettistica, come la nebbia volumetrica e un sistema di illuminazione discretamente avanzato. Tenendo presente l'hardware su cui è nato il progetto, c'è davvero da levarsi il cappello, seppure in un mercato competitivo come quello PC alcuni elementi tendano a stupire decisamente meno che su smartphone e tablet. C'è comunque una buona varietà di nemici, ognuno dotato di un pattern peculiare (bastardissimi i bombaroli, occhio), e gli autori sono riusciti in qualche modo a conferire un minimo di stacco alle ambientazioni, che essendo i corridoi di una nave spaziale rischiavano di ripetersi in modo eccessivo.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD FX 8320
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 8
Requisiti minimi
- Processore: dual core da 2,4 GHz
- Scheda video: NVIDIA GTX 8800, AMD Radeon HD 4770
- Memoria: 2 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows XP SP3
Requisiti consigliati
- Processore: quad core da 3 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 460, AMD Radeon HD 5850
- Memoria: 4 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 7
Conclusioni
Dopo un primo impatto non proprio esaltante, dovuto a un'interfaccia decisamente brutta e a un sistema di controllo non perfettamente tarato, Dead Effect rivela la sua natura di sparatutto hardcore, mettendoci di fronte a una sfida coinvolgente e impegnativa, caratterizzata da numerosi aspetti "vecchia scuola": l'energia che non si ricarica automaticamente, le munizioni limitate, la gran quantità di nemici (spesso diversi) che affollano determinate stanze e l'obbligo, dunque, di operare seguendo una precisa strategia anziché buttandosi nella mischia a testa bassa. Anche perché la possibilità di continuare al game over si paga con gli stessi crediti destinati agli upgrade o all'acquisto di nuove armi. Il titolo di BadFly Interactive è lungi dall'essere perfetto e necessita ancora di una buona dose di rifinitura, ma visto il prezzo e i contenuti rappresenta senza dubbio un'interessante alternativa agli sparatutto più blasonati.
PRO
- Impegnativo, bella sfida
- Stile "vecchia scuola" per energia e munizioni
- Tre modalità di gioco...
CONTRO
- ...ma la campagna si completa in fretta
- Rigiocabile, ma secondo scelte discutibili figlie del freemium
- Brutta interfaccia, supporto controller da sistemare