Che succede quando cinque sviluppatori con alle spalle vari progetti (Mafia, Cold War, Chronicles of Riddick, UFO Aftermath e altri) decidono di formare un team indipendente e dedicarsi alla realizzazione di mobile game per i dispositivi iOS e Android?
Succede che ne viene fuori un first person shooter con gli zombie. Battute a parte, Dead Effect rappresenta senza dubbio un esperimento interessante, visti i valori in campo e l'ottimo comparto tecnico, il tutto però miscelato con meccaniche di stampo fin troppo tradizionale. La trama del gioco ci vede risvegliati da un sonno criogenico a bordo della nave spaziale ESS Meridian, partita con l'obiettivo di raggiungere e colonizzare il pianeta Tau Ceti f. C'è solo un piccolo problema: l'equipaggio è stato contaminato da un misterioso virus che ha trasformato tutti in zombie affamati di carne umana. Guidati in remoto dal dottor Wagner, a quanto pare l'unico nostro alleato ancora in vita, dovremo dunque attraversare le varie zone della nave e difenderci dall'attacco dei non-morti mentre cerchiamo di capire cosa abbia originato l'infezione. Anche perché siamo stati sottoposti allo stesso agente virale e potremmo trasformarci da un momento all'altro. L'incipit di Dead Effect non è insomma dei più originali, ma alla fine dei conti l'elemento narrativo non è esattamente la priorità quando hai a che fare con uno sparatutto in prima persona di questo tipo.
Dead Effect è "l'ennesimo FPS con gli zombie", graficamente ben fatto ma con qualche problema di troppo
Sotto la lente d'ingrandimento
Dalle prime battute il sistema di controllo touch del gioco sembra funzionare a dovere: la soluzione del doppio stick analogico virtuale, ampiamente collaudata, si rivela precisa e reattiva, coadiuvata peraltro da due frecce ai bordi dello schermo che consentono di voltarsi rapidamente in caso di pericolo alle spalle. Il problema è più che altro la dimensione dei pulsanti, personalizzabili ma pur sempre minuscoli, nonché la mancanza di un'opzione per il fuoco automatico. Cerchiamo di spiegarci, sperando che qualche sviluppatore là fuori tenda l'orecchio: quando in uno sparatutto si inquadra un nemico nel mirino, di solito lo si fa per sparargli.
Dunque a che pro deputare il fuoco a un pulsante separato, aumentando non di poco la macchinosità dell'esperienza e rendendo più difficoltosa la mira? Alcuni titoli hanno dimostrato come una configurazione del genere sia risolutiva rispetto alle problematiche che spesso e volentieri bisogna affrontare quando ci si cimenta con un FPS mobile. Nel caso di Dead Effect, poi, le difficoltà non riguardano purtroppo solo i controlli ma anche il gameplay, che non aggiunge davvero nulla di nuovo a un genere così inflazionato. C'è indubbiamente una buona direzione e un minimo di varietà comportamentale fra gli zombie, ma al contempo appare eccessiva la quantità di munizioni disponibile, che sminuisce la pur generosa dimensione dell'arsenale (a che pro usare un'arma diversa, magari meno efficace, se quella che abbiamo equipaggiata ha sempre il caricatore pieno?), potenziabile attraverso un'interfaccia che purtroppo prende esempio dai pulsanti a schermo e si rivela minuscola nelle scritte e nei tasti, tanto che persino chi possiede mani piccole fa fatica. E anche qui è il caso di fare un appello agli sviluppatori: lavorate a giochi che girano su di un display da quattro, cinque pollici al massimo quando si tratta di smartphone. Che senso ha inserire testi della grandezza di due micron e un'interfaccia pensata per schermi molto più ampi? È un peccato, perché al di là della mancanza di novità e di particolari acuti l'esperienza di Dead Effect si rivela divertente e coinvolgente, caratterizzata com'è da un comparto tecnico davvero ottimo, con texture definite e un'eccellente fluidità, che mostra il fianco unicamente a una scarsa varietà degli scenari. Buoni anche i dialoghi in inglese e gli effetti sonori, mentre ci saremmo aspettati qualcosa di più incisivo dalle musiche.
Conclusioni
Dead Effect potrebbe essere tranquillamente catalogato come "l'ennesimo sparatutto con gli zombie", descrizione che in effetti calza a pennello al titolo sviluppato da InDev Brain. Il gioco non fa nulla di nuovo rispetto al genere di appartenenza, in effetti, e soffre per via di una serie di scelte più o meno sciagurate per quanto concerne il sistema di controllo. Tuttavia è anche vero che c'è un'ottima grafica, molto fluida e dettagliata, e a ben vedere c'è anche un bel po' di atmosfera. Le magagne con i comandi si trasformano talvolta nel "legno" che gli appassionati dei primi Resident Evil ancora ricordano, creando situazioni in cui la tensione sale alle stelle e magari scatta anche la frustrazione, visto che al game over si ricomincia il livello da capo. Il risultato finale è insomma un mix di pregi e difetti, magari da provare su Android visto che lì viene proposto come freemium.
PRO
- Grafica fluida e dettagliata
- Campagna robusta, e c'è anche un interessante survival mode
- Sistema di controllo reattivo...
CONTRO
- ... ma i tasti sono troppo piccoli e manca l'autofire
- Niente di nuovo sotto il sole
- Interfaccia minuscola a male organizzata