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Di droga e altri orrori

Quanta inquietudine può creare un'avventura punta e clicca?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   02/03/2015

Decay - The Mare ha una storia più articolata di quello che sembrerebbe a un primo, distratto sguardo. Nato come progetto indie episodico per Xbox 360, si interrompe dopo la pubblicazione del secondo capitolo, probabilmente per scarse vendite, dimostrando per l'ennesima volta che le avventure punta e clicca non sono un genere troppo amato dal pubblico console, nemmeno quelle horror. Passano gli anni ed è facile che anche i pochi che avevano amato il titolo di Shining Gate Software sulla console di Microsoft lo abbiano dimenticato, disperando di poter giocare con la conclusione della storia.

Tanta simpatia
Tanta simpatia

Invece non è così, perché il progetto è stato ripreso in mano da Daedelic Entertainment, sviluppatore e publisher specializzato nel genere, quindi recentemente rilanciato per PC in una forma finalmente completa, ossia comprendente i due capitoli già pubblicati e il terzo restante, rimasto finora inedito. Quindi, i curiosi di conoscere la conclusione della storia di Sam e dei suoi terribili incubi sono accontentati. Il ragazzo, tossicodipendente speranzoso di tornare alla vita, si trova nel centro di recupero "Raggiungere i sogni", una casa di cura che usa tecniche avanzatissime per la lotta alle dipendenze e alle malattie mentali degli assistiti. Purtroppo le cose non vanno per il meglio e Sam si trova vittima di orribili visioni, costretto a visitare luoghi in preda al male dove deve ricostruire quello che sta accadendo.

Spavento!

L'interfaccia di Decay - The Mare è descrivibile come essenziale, per non dire rozza. L'ambiente si esplora per schermate fisse, cliccando sugli oggetti interattivi per esaminarli e usando quelli raccolti nell'inventario quando necessario. Ogni tanto si può leggere qualche documento, che spezza un po' il ritmo dei puzzle, mentre in uno dei capitoli si raccoglie una macchina fotografica che si può usare per scoprire elementi nascosti, e in un altro un orologio che permette di manipolare il tempo. In generale al giocatore è richiesto soltanto di capire come utilizzare gli oggetti rinvenuti. Nonostante l'atmosfera horror e alcuni spaventi improvvisi causati da apparizioni inattese, non si può morire. Qualcuno potrebbe vederla come una contraddizione per un titolo che punta tutto sull'atmosfera horror. In realtà la formula a suo modo funziona e, nonostante manchino rischi, un minimo di tensione si avverte sempre, con perennemente sospesa nell'aria la possibilità che accada qualcosa di inatteso.

Non fatevi ingannare: il gioco è formato da schermate fisse
Non fatevi ingannare: il gioco è formato da schermate fisse

Ad aiutare nel coinvolgimento ci pensa lo scenario, che nel suo minimalismo rende bene l'idea di un vissuto traumatico da ricostruire andando avanti nel gioco, aiutato dai pochi ma ben studiati documenti (ritagli di giornale, post-it e così via), che regalano ognuno un pezzetto in più della trama senza svelare mai troppo, ma senza lasciare a bocca asciutta l'avventuriero. Facile affermare che la storia è proprio il punto forte di Decay - The Mare, il perno intorno a cui ruota tutta la produzione. Considerate che non dura moltissimo e che i tre capitoli si possono concludere in meno di tre ore, con qualche minuto in più da spendere nel caso si vogliano trovare tutte le monete nascoste (l'unico vero contenuto extra presente). Purtroppo gli enigmi, per quanto azzeccati, sono anche molto semplici . Insomma, gli avventurieri navigati non avranno mai problemi ad andare avanti; ma gli avventurieri in erba potrebbero essere invogliati all'acquisto proprio dall'accessibilità dei puzzle. Tra quelli che possiamo considerare difetti, a parte quelli legati ai valori produttivi, dobbiamo annoverare la cattiva gestione delle inquadrature nelle transizioni tra le aree. A volte si supera una porta per ritrovarsela di fronte, invece che alle spalle, mentre in altre occasioni mancano punti di riferimento per capire la portata dello spostamento fatto con il click. Certo, si tratta di un problema fastidioso ma non tragico, visto che la mappa da esplorare non è grandissima e che, quindi, una volta imparata a memoria la posizione di tutte le stanze non si perde più l'orientamento e ci si sposta con grande fluidità.

Un'avventura grafica lasciata incompiuta trova la sua forma completa su PC: scopriamola

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 9,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (1)
6.5
Il tuo voto

Decay: The Mare fa ciò che deve raccontando una buona storia horror e chiedendo al giocatore di affrontare degli enigmi abbastanza semplici per avanzare. Non è difficilissimo e non è nemmeno il meglio che il genere possa offrire, ma visto il prezzo e l'accessibilità, non è improprio consigliarlo ai neofiti e agli appassionati di horror. Peccato per alcune incertezze nell'interfaccia, brutalmente rozza, e per alcuni problemi nell'esplorazione, che complicano a volte la vita in modo sbagliato. Per il resto, trattandosi di una produzione economica, c'è poco da recriminare, visto che fa alla perfezione ciò che gli si chiede: inquietare e interessare dall'inizio alla fine.

PRO

  • Ottima atmosfera, nonostante i bassi valori produttivi
  • Storia interessante e ben raccontata lungo i tre capitoli
  • Enigmi adatti ai neofiti

CONTRO

  • Enigmi molto semplici per gli appassionati del genere
  • Interfaccia rozza
  • Perdita di orientamento dovuta a problemi di gestione delle inquadrature

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7 -4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 8.1

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7/8/8.1/XP/Vista (32 o 64 bit)
  • Processore: 2.2 ghz Dual Core
  • Scheda video: nVidia GeForce 205, Radeon HD 3400
  • RAM: 2 GB
  • Spazio su disco: 2100 MB
  • DirectX: 9.0c