La saga di Dreamfall Chapters è composta da cinque capitoli. Questa recensione copre il secondo e il terzo, ed è ragionevolmente priva di spoiler. Ultima nota: il voto non è una media dei due episodi ma valuta la serie fino al punto in cui è arrivata mentre scriviamo.
Siccome è passato molto tempo dalla recensione del primo capitolo, diamo uno sguardo d'insieme alla serie, ora che ha raggiunto il punto centrale. Dreamfall Chapters procede su due binari narrativi separati nello spazio e nel tempo ma destinati a incrociarsi: quello di Kian e quello di Zoe. Kian vive in un medioevo steampunk, mentre Zoe è una cittadina di una metropoli cyberpunk. Kian è un ribelle e un fuggitivo, un traditore del proprio popolo, mentre Zoe è una ragazza in gamba e benestante che finisce suo malgrado invischiata in una storia di corruzione e intrighi. Entrambi si trovano però a lottare dal basso contro la dittatura e il suo braccio armato, nel caso di Kian l'esercito, in quello di Zoe l'economia. Controllo e oppressione sono temi ricorrenti nelle due linee narrative, che hanno molti punti in comune e per certi versi sono una il riflesso dell'altra. Ciò che però rende Dreamfall Chapters così affascinante è l'aggiunta di una terza trama globale, onirica, surreale, spesso criptica, che avvolge le storie di Kian e Zoe. In che modo queste narrazioni siano collegate fra loro resta comunque ancora un mistero. Inoltre, a complicare ulteriormente le cose, si aggiunge un terzo personaggio, una bambina di nome Saga, nata dall'unione di un uomo umano e di una donna dai poteri magici.
Di lei scopriamo qualcosa solo nel corso di brevi interludi tra le storie di Kian e Zoe e il suo ruolo sulla scacchiera degli eventi è al momento indecifrabile. Dal punto di vista narrativo Dreamfall Chapters è quindi molto ambizioso, soprattutto se pensiamo che il giocatore ha la possibilità di prendere decisioni che hanno ripercussioni anche gravi sulle storie dei personaggi. Il sistema di scelte è arricchito dalla possibilità di ascoltare le riflessioni di Kian e Zoe su ciascuna delle decisioni possibili. Questi brevi dialoghi interiori ci danno informazioni importanti sul carattere di Kian e Zoe e sulla natura dei dilemmi che devono affrontare. Il gioco inoltre si incarica di raccontarci alla fine di un capitolo e all'inizio di quello successivo qual è stato il motivo delle nostre decisioni e quanto stanno pesando sulla storia. Certe volte compare perfino una scritta mentre giochiamo per avvisarci che quanto sta accadendo sullo schermo deriva da una decisione che abbiamo preso in precedenza. Avvertiamo quindi il peso del destino che muta sotto i colpi della nostra volontà, sebbene al momento non ci è parso di avere provocato cataclismi di alcun genere. Forse la nostra libertà è più illusoria di quanto crediamo, o magari solo alla fine potremo rivedere il nostro passato e capire dove ci ha condotti. Ciò che conta è che le scelte sono percepite come significative. Fino a qui siamo comunque ancora nel reame di giochi come The Walking Dead o Life is Strange. Dove Dreamfall Chapters si distingue davvero è nella quantità di missioni che i personaggi devono affrontare. C'è quindi un mondo da esplorare e molte cose da fare. Andiamo perciò con ordine e cominciamo dal secondo episodio, il meno riuscito fra quelli pubblicati fino ad ora.
Dreamfall Chapters è un mondo narrativo che vale la pena esplorare in ogni ramificazione
Pony Express
Il secondo episodio della serie è un motore inceppato. Dopo la sua fuga dalle prigioni, Kian incontra la resistenza, ma nessuno dei personaggi che si uniscono al suo viaggio spicca per originalità. Soprattutto non riusciamo a capire chiaramente quali sono le motivazioni personali che lo spingono all'azione. Fisico scolpito, carattere forgiato nell'acciaio e volto di marmo, Kian sembra un mero strumento nelle mani dei ribelli, ma questa solidità esteriore contrasta con il suo mondo interiore. Vorremmo conoscerlo meglio, e invece i tormenti dell'anima di questo monaco guerriero non sono espressi. A peggiorare la sensazione di distacco si aggiunge il fatto che trascorriamo la maggior parte del tempo a fare i fattorini. Prendi questo e quest'altro, scopri il traditore, fai saltare in aria le casse di armi; tutto senza un ordine particolare, come se girassimo fra gli scaffali di un supermercato con la lista della spesa in mano.
L'entrata in scena di una misteriosa donna dai capelli rossi vestita come una ladra dei giochi di ruolo non migliora la situazione del cast, che ha già visto cliché a sufficienza. L'unico personaggio che risolleva la situazione è la Talpa, la quale però ha un ruolo secondario, per quanto toccante. Purtroppo perdiamo il contatto anche con la linea narrativa di Zoe, afflitta come Kian da una serie di missioni che la costringono a scarpinare su e giù da un rifugio all'altro in cerca di una ragazzina, visitando scenari troppo simili gli uni agli altri. Inoltre, sia nella città di Zoe sia in quella di Kian, che vediamo qui per la prima volta, al piacere della scoperta si sostituisce la frustrazione di non sapere in qualche direzione andare. Bisogna ammettere che quando la storia trova un po' di spazio, trapela ancora il respiro cosmico che ci aveva conquistati nel primo episodio, ma la sensazione predominante è quella di due giochi separati, l'interazione narrativa da una parte e l'azione all'interno dello scenario dall'altra. Se vogliamo cercare un punto di forza nel secondo episodio dobbiamo rivolgerci ai temi trattati. Genocidio e razzismo si legano alle trame di potere che abbiamo cominciato a scoprire nel primo capitolo e ampliano l'area grigia nelle quale i personaggi devono compiere le loro scelte morali. Purtroppo tutto ciò si ferma al livello dell'esposizione. Se ne parla, si raccontano fatti, ma quando è il momento di passare all'azione, rimettiamo la divisa da corriere e torniamo a fare le consegne. Per fortuna, tutto cambia con il terzo capitolo.
Finalmente grandi
Nel terzo capitolo, la serie abbraccia finalmente le proprie potenzialità fino in fondo. Il ritmo della narrazione aumenta, così come il movimento della storia, meno espositiva e più concentrata sulla messa in scena dei temi e dei conflitti che sono stati alimentati fino a quel momento. Si può ben dire che Kian e Zoe passano finalmente all'attacco, facendosi carico della responsabilità che il destino gli ha affidato. Continuando a mantenere un interessante parallelo fra le vicende dei due personaggi, il gioco ci mostra il tempo che è passato attraverso il look di Kian e Zoe.
Il primo ha messo su un po' di barba e capelli, che lo rendono meno truce e remoto, mentre la giovane ragazza del futuro ha un taglio alla moda che la contrario la ringiovanisce ma la rende anche più spigliata, togliendole quell'aria perbenista che si portava dietro. L'aspetto riflette dunque l'evoluzione emotiva dei due protagonisti, che non aspettiamo solo di vedere l'uno di fronte all'altra per scoprire quale sconvolgimento planetario risulterà dal loro incontro. La buona notizia è che potrebbe non mancare molto. Zoe infatti si decide finalmente a usare la macchina dei sogni, e quando lo fa, si ritrova nientemeno che a Marcuria, la città dove si svolge la storia di Kian. Con un elegante tocco di regia, il gioco ci mostra come i due personaggi si manchino per un soffio, in maniera sorprendente e logica insieme. Non c'è posto per il caso e le scorciatoie nel terzo capitolo. Gli scrittori hanno fatto un lavoro eccellente nel tirare fuori le personalità dei due protagonisti, che finalmente sono leggibili nei loro desideri. Kian è uscito dall'involucro glaciale di indifferenza e Zoe è più determinata che mai ad arrivare fino in fondo e ottenere le risposte che cerca. Ci sono volute molte ore di gioco e ben due episodi per preparare il terreno, ma ora i personaggi principali guidano la narrazione senza incertezze. A rendere ancora più appagante l'esperienza di gioco si aggiunge la facilità con la quale si comprendono le conseguenze delle scelte fatte nei capitoli precedenti. Per poterle rendere così evidente gli sceneggiatori hanno dovuto renderle forse un po' scontate, ma è un buon compromesso rispetto alla vaghezza di altri giochi simili, e ci aiuta a entrare ancora più a fondo nel mondo di gioco. E a proposito di ambientazione, finalmente lo scenario si apre a nuovi orizzonti. Zoe esplora una vasta rete di ambienti mai visti prima mentre la storia di Kian ci offre la possibilità di godere della prima vista panoramica del gioco. È come se la serie avesse rotto una diga, arrivando così a esplorare territori prima sconosciuti, sia nella geografia dei luoghi sia nella mappa interiore dei personaggi. L'unico punto debole rimangono le missioni. Anche se le consegne da fattorino hanno lasciato il posto a puzzle più intelligenti, la loro semplicità stride con lo spessore del comparto narrativo. Alla fine dell'episodio, comunque, abbiamo avvertito insieme il senso di appagamento per le ore di intensa narrazione vissute e l'ansia di sapere dove ci porteranno le storie di Kian e Zoe. Se gli sviluppatori continueranno a essere ricettivi verso le critiche e coraggiosi nella scrittura, Dreamfall Chapters potrebbe diventare un nuovo classico delle avventure.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore Core 2 Duo 2GHz o equivalente
- 3 GB RAM
- Scheda video Intel HD Graphics 4000
- DirectX 9.0 c
- Sistema operativo Windows 7
Conclusioni
I primi tre episodi della serie sono molto più di un'avventura narrativa a bivi. Certo, ci sono decisioni da prendere in abbondanza, e le conseguenze a breve termine delle nostre scelte si vedono subito, ma ciò che rende Dreamfall Chapters superiore è la vastità del suo mondo, che possiamo esplorare oltre i confini fisici del gioco grazie a una narrazione densa e vigorosa. Ci sono volute molte ore per preparare il terreno, ma ora la serie ha superato le incertezze e sembra puntare dritto verso un'esplosione cosmica finale.
PRO
- Produzione di alto livello
- Kian e Zoe crescono e si sviluppano nel tempo
- Tante decisioni da prendere
- Molte delle scelte fatte hanno portato conseguenze visibili
CONTRO
- Le missioni offrono ben poche soddisfazioni
- Cercare la strada nelle città è spesso frustrante
- Talvolta i dialoghi sono troppo verbosi