Rivivere la storia

C'era una volta una software house chiamata Ultimate Play the Game, o per gli amici semplicemente Ultimate, casa nata dai sogni di ex programmatori di cabinati da sala giochi, responsabile di autentici capolavori come Knight Lore. Ultimate è di fatto l'antenata di Rare, acuì la raccolta in oggetto di recensione è dedicata. 30 titoli per altrettanti anni di onoratissima carriera, tra cui ovviamente non può mancare il succitato Knight Lore, ma soprattutto quello da dove tutto è più o meno iniziato, ovvero l'intramontabile Jetpack, qui fedelmente replicato in emulazione nella sua tipica veste grafica da ZX Spectrum. Si tratta solo della punta dell'iceberg poiché, permessi permettendo, Rare Replay annovera davvero tutte le maggiori produzioni della casa, compresa l'era Microsoft e quindi tutti i titoli rilasciati su piattaforme Xbox. L'arco è davvero vertiginoso: dal 1983 al 2008, ed è interamente racchiuso in circa 50 GB che permettono al giocatore di accedere al titolo che desidera rivivere.

The Show must go on

Quello che colpisce subito di Rare Replay è lo splendido lavoro effettuato in fase di presentazione. Solitamente queste sono operazioni a basso investimento, ma per Microsoft e la case inglese questa raccolta ha un'importanza speciale ed è encomiabile la cura riposta nella realizzazione del "client", ovvero l'interfaccia che accoglie tutti i titoli, splendidamente animata e con una presentazione di gran lusso. Ogni gioco ha un suo speciale spazio, caratterizzato da un nuovo arrangiamento della colonna sonora, dati tecnici e molto altro, senza considerare che progredendo nell'esplorazione dei titoli conquistiamo dei biglietti che ci consentono di accedere a dei documentari segreti. Insomma, tanti bonus per quella che si presenta come una grande occasione, prima della solita raccolta di giochi.

E si parte subito con un tuffo al cuore, passando in rassegna autentiche pietre miliari dell'era Spectrum, ovvero la piattaforma dove Ultimate ha espresso al meglio le proprie qualità: Jetpac, Atic Atac, Gunfright e Knight Lore sono presenti all'appello, perfettamente emulati e arricchiti di alcune caratteristiche peculiari, come un filtro grafico che cerca di replicare l'effetto tubo catodico delle vecchie televisioni. In questo modo sembra davvero di essere tornati nel passato. E ancora. Tutti i giochi sono presentati nel formato originale compensato con una cornice - per riempire lo spazio mancante sul formato 16:9 - realizzata sfruttando varie illustrazioni. Purtroppo non c'è modo di estendere l'area a tutto schermo, un'opzione sempre molto dibattuta da parte dei puristi dei formati video, ma comunque alquanto inutile per prodotti che risentono graficamente il peso degli anni. Eppure, nonostante la realizzazione essenziale, Knight Lore ha perso davvero poco del suo fascino, rimanendo una delle punte massime della casa inglese. L'inquadratura isometrica, vero asso nella manica delle produzioni Spectrum, è ancora oggi decisamente affascinante ed è possibile ammirarla anche in Gunfright, titolo che sposta le dinamiche in un'ambientazione western. Senza parlare di Jetpac, un prodotto già consegnato alla storia e presente anche nella versione remake, Jetpac Refuelled, del 2006.

Rare Replay è una fantastica raccolta presentata con lo spirito delle grandi occasioni

La questione Nintendo

Purtroppo la linea che divide una raccolta stratosferica da una eccellente passa in questo caso dai diritti di Nintendo, poiché è proprio per la casa di Kyoto che Rare ha firmato alcune sue opere più rilevanti. I risultati in Rare Replay sono più che interessanti, ma devono giocoforza rinunciare alle proprietà intellettuali delle quali non detiene i diritti, come Donkey Kong e Goldeneye.

Non troveremo quindi nessun Donkey Kong Country, e la raccolta è orfana del fantastico tie-in dell'agente 007 uscito su Nintendo 64. Da questa piattaforma però sono presenti titoli in grado di fare la differenza, come Conker's Bad Fur Day, Perfect Dark e Banjo-Kazooie, tutti rivisti per sfruttare la superiorità delle console Xbox. Il titolo ad aver beneficiato del miglior lifting grafico è proprio quello dedicato a Joanna Dark, anche se bisogna considerare che si tratta della stessa trasposizione uscita su Xbox 360 e proposta su Xbox One in upscaling. Non poteva mancare neanche Grabbed by the Ghoulies, uscito sulla prima Xbox, mentre è curiosamente presente la versione Nintendo 64 di Killer Instinct 2, chiamata Killer Instinct Gold. Questo è nostro parere uno dei punti maggiormente deboli di Rare Replay, poiché Microsoft avrebbe potuto optare per le ben più interessanti versioni da sala giochi, possedendo oggi i diritti sul franchise. I porting "arcade perfect" di Killer Instinct e Killer Instinct 2 rimangono quindi a esclusivo appannaggio degli acquirenti dei pass stagionali del reboot per Xbox One, una mossa che ha una logica dal punto di vista commerciale, ma rimane un'occasione persa per dare maggiore rilievo a titoli che avrebbero portato un indubbio valore aggiunto alla raccolta. Sempre dell'era Nintendo troviamo ottimi titoli come R.C. Pro-Am (e seguito) e Digger T. Rock, mentre come da copione hanno ampio spazio i rospi antropomorfi e facinorosi di Battletoads, presenti anche nella versione arcade del 1994, finora disponibile solamente tramite emulazione.

Rarità a 360 gradi

Non poteva mancare ovviamente l'intera compagine di titoli realizzati per Xbox 360, che chiude la raccolta coprendo il periodo dal 2005 al 2008. Kameo, Perfect Dark Zero, Viva Piñata (con seguito) e Banjo-Kazooie: Nuts & Bolts sono tutti presenti in forma completa e perfettamente emulati su Xbox One. Considerando che parliamo di produzioni non propriamente vetuste, la loro inclusione è da considerare più che altro come un gradevole bonus di Rare Replay. Tale ottica suggerisce una certa indulgenza nel giudicare la scarsa coerenza di questo set, leggermente slegato dal tutto il resto. I giochi vanno scaricati separatamente e occupano lo spazio maggiore della raccolta ( 38 GB circa), sono riconosciuti dal client ma possono essere lanciati indipendentemente. Risulta ovvio che si tratta degli stessi titoli usciti originariamente su Xbox 360 ed emulati su Xbox One, con tanto di splash screen e interfaccia della vecchia console Microsoft. Questa è anche un'occasione molto interessante per provare l'eccezionale emulatore di Xbox One, un lavoro veramente incredibile da parte della casa di Redmond, che può suscitare solo profonda ammirazione per il risultato conseguito. Detto questo, è altrettanto difficile nascondere una certa amarezza appurando i limiti congeniti di tale operazione: tutti i giochi rispecchiano le risoluzioni originali, non proprio esaltanti, gestite in upscaling da Xbox One con le inevitabili conseguenze. Titoli come Perfect Dark Zero si difendono a ogni modo ancora bene graficamente e, proprio nel caso del prequel delle avventure della signorina Dark, si tratta anche di una bella opportunità per riscoprire un titolo forse sottovalutato all'uscita, ma valido, originale e per certi versi precursore - soprattutto per l'online - delle tendenze degli sparatutto in prima persona moderni.