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Il thriller interattivo?

Un uomo legato, un mistero e tanti puzzle da risolvere

RECENSIONE di Lorenzo Fantoni   —   18/08/2015

Molti sanno che l'ESRB, ovvero l'ente statunitense che classifica i videogiochi e decide da quale età ci si può giocare, nasce per regolamentare Mortal Kombat e altri videogiochi violenti. In realtà la sua origine non è merito solo di Sub Zero e compagnia. Tra i terribili pericoli che trascinavano le povere anime dei giocatori minorenni verso la dannazione eterna c'era anche Night Trap, un gioco in cui bisognava proteggere belle liceali dall'attacco di cattivissimi vampiri monitorando le telecamere di sicurezza e facendo scattare delle trappole al momento giusto. Ciò che ci interessa oggi però non è tanto che Night Trap sia stato trattato alla stregua di una nuova Sodoma, né che tra le protagoniste ci fosse Dana Plato che all'epoca turbava i sonni degli adolescenti, ma il fatto che fu uno dei primi giochi a fare uso intensivo di filmati digitalizzati. Tra gli '80 e i '90 infatti la grafica non era assolutamente comparabile con quella odierna quindi, grazie all'arrivo dei CD-ROM, il top della tecnologia risiedeva nella possibilità di utilizzare spezzoni di filmato mescolati con momenti interattivi in cui il giocatore doveva risolvere enigmi o decidere cosa fare. Questo filone che all'epoca andava tantissimo ed è partito con i cartoni di Dragon's Lair, passando per Phantasmagoria, 7th Guest e Gabriel Knight arrivò ad ispirare gli odierni Heavy Rain e Life is Strange. Con gli anni l'uso dei filmati si è perso, tuttavia a quanto pare c'è chi ci crede ancora: parliamo dei canadesi di Zandel Media e del loro Missing: An Interactive Thriller, da poco approdato su Steam grazie al programma Greenlight.

Un thriller interattivo che sa vagamente di retrogaming: riusciremo a sconfiggere chi ci vuole morti?

Un brusco risveglio

A volte può capitare di svegliarsi male, ma i problemi veri iniziano quando lo fai in un posto che non conosci, appeso, con i polsi ammanettati al soffitto e una foto della tua famiglia incollata sul muro con sotto la scritta: "Gioca con me".

Il thriller interattivo?

Queste sono le premesse con cui ci accoglie Missing: An Interactive Thriller che fin da subito ci pone di fronte a una serie di interrogativi: dove siamo? Chi ci ha imprigionati? Perché ce l'ha con la nostra famiglia? E, soprattutto, come diamine ne usciamo vivi? Per rispondere dovremo affrontare puzzle che coinvolgono le nostre capacità deduttive, logiche e spaziali in sfide più o meno complesse, inframezzate da momenti filmati che ci raccontano cosa succede. Ogni tanto dovremo anche utilizzare i nostri riflessi per superare alcuni quick time event, premendo il tasto giusto al momento giusto per evitare un precoce game over. La storia tuttavia non è narrata solo dal punto di vista del poveretto appeso per i polsi, ma anche attraverso gli occhi dell'investigatore che lo sta cercando per salvargli la vita e che ovviamente, dato il tono vagamente noir della vicenda, ha il vizietto del bere.

Clicca tutto!

L'aspetto migliore di Missing: An Interactive Thriller sono senza dubbio i filmati. Le scenografie sono essenziali ma ben fatte, senza squallidi scenari in computer grafica. Gli attori non sono dei cani, anzi, alcuni nel cast sono professionisti conclamati con alle spalle molti ruoli interessanti e anche la mano che muove la telecamera riesce a regalare una fotografia decente.

Il thriller interattivo?

D'altronde Zandel Media ha come suo obiettivo principale la diffusione di videogiochi che mescolino il piacere per i videogiochi a quello delle serie TV, grazie a video di alta qualità, su ogni tipo di piattaforma (e infatti il gioco è già uscito su mobile), quindi è evidente l'impegno e la cura nel voler dare al pubblico qualcosa che sorpassi almeno gli standard dei polizieschi tedeschi che si vedono ogni tanto sulla Rai. A gestire il tutto c'è Simon Tremblay che si è fatto le ossa in Ubisoft lavorando a progetti come Splinter Cell, Prince of Persia e Assassin's Creed, per poi decidere di mettersi in proprio e fondare Zandel Media. Dopo i primi minuti in cui si cerca di capire come risolvere i primi enigmi è inevitabile farsi prendere dalla storia di Missing: An Interactive Thriller cercando di scoprire ogni possibile indizio nascosto nell'ambiente che ci circonda e chi si rivelerà fondamentale per passare alla fase successiva. Il gioco infatti ha una struttura rigidamente sequenziale in cui ogni spezzone filmato anticipa una parte in cui dovremo esplorare lo spazio intorno a noi col mouse o toccando lo schermo per aprire armadietti, spostare oggetti, raccogliere indizi o utilizzare ciò che abbiamo precedentemente trovato. Visto che le parti interattive della schermata non sono segnalate (anche perché altrimenti tutto sarebbe troppo facile) si finisce inevitabilmente per cadere nel tic nervoso di ogni avventura grafica: toccare ogni zona possibile alla ricerca di qualcosa che funzioni o di un oggetto da raccogliere che ci dia l'illuminazione per andare avanti.

Un assaggio che lascia la voglia

I puzzle di Missing: An Interactive Thriller sono abbastanza vari; alcuni assomigliano a una versione evoluta del gioco del 15, in altri casi dovremo analizzare l'ambiente per trovare la password giusta.

Il thriller interattivo?
Il thriller interattivo?

Nella maggior parte dei casi però si tratterà semplicemente di trovare l'oggetto giusto da mettere nel posto giusto. La qualità degli enigmi è abbastanza altalenante e in generale siamo riusciti a risolverli tutti senza troppi problemi; solo in una situazione ci siamo dovuti affidare al caso cliccando sull'ambiente finché magicamente si è aperta una porticina che conteneva la soluzione. Puzzle semplici a parte, il vero problema del gioco è la sua durata. Un giocatore medio impiegherà circa un'ora scarsa per arrivare al finale di questo primo episodio che lascia aperti tantissimi interrogativi sul prosieguo della storia. Tra l'altro bisognerà attendere la fine del 2015 per saperne di più visto che la produzione del gioco è abbastanza costosa. Riassumendo per circa 4 euro ci portiamo a casa un trailer più che un thriller e ovviamente trattandosi di un puzzle game la sua rigiocabilità è pari a zero. Un vero peccato perché il gioco è divertente e realizzato con attenzione per i dettagli e siamo sicuri che in mano a uno studio con più fondi sarebbe stato un titolo veramente interessante in grado di rilanciare un genere da tempo dimenticato. Questo non ha però impedito al gioco di ottenere un discreto successo che sta persino facendo considerare agli sviluppatori la possibilità di rendere disponibile un acquisto in bundle per tutti gli episodi, riducendo così il prezzo per i singoli capitoli. Se il pacchetto con l'intera avventura fosse venduto a circa 10 euro allora sarebbe un acquisto obbligato per tutti gli amanti dei racconti interattivi. Per il momento invece Missing: An Interactive Thriller può fare al caso vostro solo se cercate un titolo che vi faccia passare un'oretta diversa dal solito; se invece volete qualcosa che vi faccia realmente fumare le meningi forse è meglio ripiegare sulle ultime pagine de La Settimana Enigmistica che oltretutto costa anche meno.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, App Store, Google Play
Prezzo 3.99 €
Multiplayer.it

Lettori (2)

6.3

Il tuo voto

PRO

  • Realizzazione curata
  • Storia interessante
  • Alcuni enigmi ben fatti...

CONTRO

  • ...ma altri troppo semplici
  • Troppo breve