Clandestine è uno stealth game apparentemente come tanti altri, ma con un focus particolare sulla modalità cooperativa. Anzi, diciamo meglio, Clandestine ha una delle modalità cooperative più originali e meglio riuscite vista da qualche anno a questa parte, che presenta come unico limite il genere di appartenenza. Prima di parlare delle meccaniche di gioco togliamo di torno la questione trama, che è un mero canovaccio utile a giustificare le infiltrazioni dei protagonisti. Siamo nel 1996 e nei panni dell'agente Katya Kozlova o dell'hacker Martin Symborski dovremo seguire alcune flebili tracce che ci condurranno alla fonte di una serie di informazioni trafugate da alcuni personaggi misteriosi, intenzionati a lucrare sul caos politico creatosi dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Il tutto si traduce in una serie di missioni di difficoltà progressiva in cui bisognerà penetrare in ambienti protetti da guardie e da vari strumenti tecnologici (telecamere, porte blindate con codici d'accesso segreti e così via), utilizzando le abilità di entrambi i personaggi.
Clandestine è uno dei titoli cooperativi più originali sul mercato. Scopritelo con la nostra recensione
Agente o hacker?
Clandestine ha due sezioni di gioco distinte e con delle caratteristiche peculiari, che servono per articolarne il gameplay. Utilizzando Katya ci si trova nei panni del classico agente operativo che deve infiltrarsi fisicamente nei luoghi delle missioni, muovendosi silenziosamente alle spalle di guardie e affini per eluderle o metterle fuori gioco in modi più o meno cruenti (è possibile scegliere se uccidere o stordire).
Nel tutorial all'inizio della campagna single player viene spiegato come sfruttare al meglio le caratteristiche del personaggio e come utilizzare gli oggetti a sua disposizione, ad esempio per distrarre gli avversari. Volendo è possibile anche sparare, ma gli sviluppatori di Clandestine hanno creato forti penalizzazioni per il combattimento diretto e ricorrere alla violenza non conviene quasi mai. Tradotto in termini di gioco, è davvero facile rimanere uccisi, com'è giusto che sia. Solo in questo modo si favorisce l'approccio stealth e il gameplay assume senso. Quindi bisogna darsi da fare ed entrare nella forma mentis di una spia, favorendo movimenti lenti e cercando di osservare le mosse degli avversari prima di agire. L'unico modo per farcela è anticipare i pericoli e muoversi di conseguenza. Fortunatamente Katya non è sola nella sua missione, visto che può contare sull'aiuto dell'abile Martin, hacker capace di penetrare in qualsiasi sistema informatico sulla faccia della Terra. Apparentemente si tratta di un binomio classico, visto che già abbiamo visto Snake e Fisher vari aiutati da team di supporto pronti a mettere in campo tutte le loro professionalità per spianargli la strada. La differenza è che in Clandestine è il giocatore a gestire direttamente e in tempo reale anche questo aspetto, tramite un'interfaccia dedicata. È qui che il titolo di Logic Artists si differenzia e in un certo senso si stacca dalla concorrenza. Martin ha a disposizione vari strumenti per compiere il suo lavoro. Da una parte può collegarsi nella rete informatica nemica e violarne i nodi per aprire firewall, ottenere password, accedere a messaggi privati e così via. Dall'altra può entrare nelle telecamere sparse per il gioco e osservare gli ambienti prima dell'arrivo di Katya, marcando avversari, che diverranno visibili anche da lei, e osservando le altre difese presenti. Volendo Martin dispone anche di una chat testuale, con cui mandare messaggi a Katya, ma la caratteristica che rendere il gameplay di Clandestine incredibile è un'altra e non viene fornita dal gioco... almeno, non direttamente!
Giocate con un amico
In modalità cooperativa un giocatore veste i panni di Katya e l'altro quelli di Martin. Bene, ora immaginate la scena. Il giocatore che interpreta Katya entra in un ambiente sconosciuto e collega un terminale alla rete informatica per garantire a Martin l'accesso. Lei non sa ancora cosa l'aspetta più avanti, quindi avanza con circospezione verso il suo obiettivo. In breve striscia guardinga fino a un angolo dove si trova di fronte a varie direzioni da seguire.
Seguire il corridoio verso nord? Andare a est? Entrare nella porta subito a nord? Qui entra in gioco il giocatore nei panni di Martin, che nel frattempo ha preso il controllo di alcune telecamere e sa cosa c'è nelle aree limitrofe alla spia operativa. Ma come può aiutare Katya? Parlando per darle indicazioni, descrivendo le mosse dei nemici, dicendo dov'è consigliabile che si diriga per non incontrare resistenza, fornendole codici di accesso per le porte chiuse, mettendola in guardia sul sopraggiungere di qualcuno di inatteso e così via. Insomma, tra i giocatori si crea una forte sinergia che si traduce in una comunicazione continua, con il giocatore che interpreta Katya che si deve interfacciare costantemente con il suo collega per capire come procedere. Il gameplay di Clandestine è inscindibile da questo rapporto di collaborazione, estremamente coinvolgente. Nessun gioco era riuscito finora a proporre meccaniche cooperative simili per un titolo stealth, ossia che funzionassero davvero bene come nel titolo di Logic Artists. Lì dove molti titoli cooperativi richiedono di fatto solo la presenza degli altri giocatori, senza cioè la necessità di comunicazione diretta fuori dal gioco, qui la voce diventa uno strumento essenziale, il vero plus dell'intero titolo. È vero che è possibile giocarlo anche da soli, gestendo entrambi gli aspetti, ma l'unico modo per godere appieno di Clandestine è insieme a un amico, con cui condividere gioie e dolori della professione della spia.
Problemi operativi
Purtroppo Clandestine ha anche alcuni problemi che lo penalizzano un po'. Il più evidente è la parte tecnica, degna di un titolo per PlayStation 2.
Invero è difficile che dopo qualche ora di gioco cooperativo si faccia più troppo caso ai modelli umabi bruttini e alle legnose animazioni, ma è indubbio che di bello da vedere non c'è niente. Comunque ci teniamo a precisare che non è questo l'aspetto più penalizzante del gioco, che è invece la ripetitività che emerge dopo averlo finito. Tanto il gameplay è esplosivo quando si affronta per la prima volta una mappa in modalità cooperativa, quanto cala ritornandoci. È vero che alcuni elementi vengono generati a caso, ma quando si conoscono bene le mappe la figura dell'hacker perde parte della sua importanza. La rigiocabilità c'è, ma l'interesse scende naturalmente. Purtroppo l'alternativa sarebbero delle mappe generate proceduralmente, che però mal si conciliano con il genere stealth, genere che richiede un map design forte per sfruttare al meglio il sistema di gioco. Clandestine rimane comunque ottimo e sicuramente consigliato se si è in cerca di un'esperienza innovativa, ma ha il fiato più corto di quello che avremmo sperato.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10 Pro
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows Vista 64-bit, Windows 7 64-bit, Windows 8 64-bit
- Processore: Intel Core 2 Duo E8400 o superiore, AMD Phenom X3 8750 o superiore
- Scheda video: nVidia GeForce 280 GTX o superiore, ATI Radeon HD 4870 o superiore, 1 GB VideoRAM
- DirectX: 9.0c
- 4 GB di RAM
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 7 64-bit, Windows 8 64-bit, Windows 10 64-bit
- Processore: Intel Core i7-3770 o superiore, AMD FX-8350 o superiore
- Scheda video: nVidia GeForce GTX 660 o superiore, ATI Radeon HD 7950 o superiore, 2 GB VideoRAM
- DirectX: 11
- 8 GB di RAM
Conclusioni
Clandestine prometteva di essere una grande esperienza cooperativa sin dalla versione Accesso Anticipato e in quella definitiva si è confermato come tale. Il suo unico limite è la poca rigiocabilità, visto che quando si conoscono bene i livelli entrambi i ruoli finiscono per rilassarsi e si perde naturalmente un po' di tensione. Rimane comunque un titolo originale e di grande spessore, piagato solo da una realizzazione tecnica non proprio allo stato dell'arte. Lo consigliamo a tutti gli appassionati del genere stealth e a quelli che sono alla ricerca di esperienze videoludiche sempre nuove.
PRO
- Grandioso quando giocato in cooperativa...
- ... ma va bene anche in single player
- Meccaniche di gioco profonde e articolate
CONTRO
- La trama non è proprio eccezionale
- Tecnicamente è molto arretrato
- Alla lunga diventa ripetitivo