Apple ha introdotto ormai più di due anni fa, assieme a iOS 7, il supporto nativo per i controller destinati ai sistemi iOS: una maniera per regolamentare un ambiente che si stava popolando di esperimenti, quasi mai davvero convincenti, realizzati da tutta una selva di produttori che tentavano di monetizzare sul boom dei giochi mobile e sulla frequente inefficacia del touch screen nel sostenerli adeguatamente. Purtroppo, come talvolta accade, Apple ha preferito limitarsi a fornire gli strumenti a sviluppatori e costruttori senza però attivarsi in prima persona con un controller first party, né stimolando in maniera efficace l'adozione degli standard di cui sopra all'interno dei titoli pubblicati su App Store. Tutto ciò, assieme ai prezzi davvero eccessivi dei primi control pad MFi, ha ostacolato la diffusione capillare di questo tipo di periferiche tra i giocatori, rendendo il loro uso piuttosto di nicchia. L'uscita di Apple TV ha però recentemente riportato interesse nei confronti dei controller MFi, vuoi anche per la maggiore affinità con il gaming da salotto, e nondimeno per il debutto di nuovi prodotti finalmente ad un prezzo perlomeno accettabile.
Il Nimbus Steelseries è un ottimo controller, ma il supporto nei giochi non è scontato
Tutto al posto giusto
Nimbus di Steelseries è solo uno dei tanti controller MFi disponibili sul mercato, ma ha guadagnato una certa attenzione per il fatto di essere proposto direttamente dalla casa di Cupertino sul proprio sito ufficiale come accessorio consigliato appunto per la nuova Apple TV, a fronte di una collaborazione in fase di design. Ovviamente la compatibilità non è solamente con il set top box, ma al contrario si estende anche ad iPhone dal 5 in su, iPad dalla 4a generazione e Mini dalla prima, iPod Touch dalla sesta e infine al Mac. Un acquisto quindi che potrebbe rivelarsi ancor più interessante per chi ha particolare affinità con l'ecosistema di device Apple, vista le diverse possibilità di applicazione.
Per favorire la ricerca dei giochi compatibili poi, Steelseries ha anche realizzato una companion app iOS che consente anche di aggiornare il firmware della periferica. Diciamo subito che si tratta probabilmente della componente più debole dell'intero pacchetto, soprattutto per quanto riguarda l'elenco dei giochi suggeriti: pur potendo applicare alcuni filtri, si tratta comunque di una lista confusionaria e esageratamente ricca di titoli di bassa qualità, in cui faticano a spuntare le produzioni di livello superiore e che quindi meritano di essere provate. L'attuale assenza dei titoli Apple TV riduce inoltre il suo ambito di efficacia. Chiusa la parentesi, vale la pena però evidentemente passare al controller vero e proprio, che fin dai primi istanti rivela una qualità costruttiva notevole: il Nimbus è infatti solido, fatto di una plastica robusta, e contraddistinto da un assemblaggio preciso. Forse è un po' leggero, e qualche decina di grammi in più avrebbe giovato al bilanciamento dei pesi. La disposizione dei tasti segue gli standard ormai consolidati, quindi con 4 tasti frontali A B X Y e quattro dorsali analogici L1 R1 L2 R2 di dimensioni corrette e dalla corsa piuttosto ampia, così da garantire una modulabilità ideale. Tra i dorsali si collocano poi due interruttori, uno per l'accensione e lo spegnimento e l'altro per l'associazione via Bluetooth (versione 4.1) coi vari device supportati. Al centro si colloca invece il connettore lightning per la ricarica, con una eccellente durata complessiva della batteria attorno alle 40 ore. Va segnalato che nella confezione non viene incluso alcun cavo o caricabatterie, ma è piuttosto probabile che chi è interessato a questo prodotto già possieda i relativi accessori del proprio iPhone o iPad a tale scopo. Le levette analogiche infine, poste in linea come sul Dual Shock e non sfalsate, si rivelano di ottima qualità, molto precise e affidabili; poco più che sufficiente la croce digitale, evidentemente ritenuta non di fondamentale importanza nell'ottica dell'uso del prodotto. Un appunto infine sull'assenza di sensori di movimento e di vibrazione: si tratta, soprattutto nel secondo caso, di elementi che sembrano scontati in un controller moderno, eppure la loro inclusione non è prevista dalle linee che regolano le periferiche MFi.
Gioie e dolori
Alla prova dei fatti, il Nimbus è senza dubbio un prodotto rispettabilissimo: un'ergonomia convincente si affianca a un design conservativo e familiare che non lascia spazio a sorprese, il che è positivo per una periferica di questo tipo.
L'associazione coi vari device compatibili è estremamente rapida e semplice, dopodiché non resta altro da fare che iniziare a giocare. Il problema però è purtroppo proprio in questo ultimo, fondamentale passaggio. L'introduzione dello standard MFi, se da un lato ha effettivamente fornito una direzione univoca al mercato e tutelato i consumatori, dall'altro ha faticato molto a imporsi e diffondersi in maniera capillare. Il risultato è che il supporto da parte dei vari giochi, anche quelli idealmente più affini all'utilizzo di un controller dedicato, rimane un punto interrogativo, una libertà concessa agli sviluppatori che possono decidere o meno se includere nel proprio prodotto. Questa incognita è stata e sarà sempre il principale limite di questo genere di periferiche, e sarebbe opportuno che Apple si impegnasse maggiormente per rendere il tutto più comprensibile per l'utenza. Rispetto a iOS, su Apple TV l'acquisto di un controller MFi diventa ancor più consigliabile per chi è interessato anche all'elemento gaming del set top box: questo perché i limiti del Remote sono ancora più opprimenti in tale ambito, manifestando una evidente inefficacia soprattutto in titoli dal gameplay appena più elaborato. Se per esempio Rayman Adventures via Remote è un auto runner, usando un controller si trasforma invece in un platform tradizionale; grandi differenze si possono riscontrare anche con Galaxy on Fire o Transistor, solo per citarne un paio. Ad un prezzo consigliato di circa 59€ quindi, il Nimbus Steelseries è piuttosto evidentemente uno dei controller MFi migliori in commercio; i limiti di diffusione della compatibilità tra i vari giochi e la gioventù del catalogo di Apple TV rendono però l'acquisto eventualmente rimandabile per buona parte dell'utenza, in attesa di una migliore definizione dell'ecosistema collegato.