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Duelyst, recensione

Nel mistico mondo dei card game digitali, dominato da Paladini, Guerrieri e Hunter, arriva un nuovo sfidante

RECENSIONE di Aligi Comandini   —   11/05/2016

Ormai se si parla di carte il primo nome che viene alla mente è automaticamente Hearthstone. L'opera di Blizzard ha conquistato il mercato in modo così improvviso e prorompente da tagliare le gambe a tutta la concorrenza, e anche i titoli più meritevoli hanno dovuto cedere il passo dinnanzi alla sua accessibilità e ai continui aggiornamenti. Non che tra bilanciamento e numero di espansioni in crescita esponenziale manchino le problematiche per i neofiti del card game made in Irvine, eppure non c'è stato ancora alcun videogame dotato di sufficiente spinta innovativa da potersi fare sotto col coltello tra i denti. Se pertanto in campo aperto non c'è modo di affrontare un tale gigante, meglio muoversi con cautela, preparare la propria strategia quatti quatti, e conquistare un fedele esercito di fan girandogli il più alla larga possibile; e chissà che con il passare del tempo non si trovi il modo perlomeno di azzopparlo. Il piano degli sviluppatori di Duelyst, veterani che hanno lavorato a titoli come Rogue Legacy e Diablo III, sembra esser proprio questo: creare un gioco capace di sfidare il colosso di Blizzard sullo stesso piano, ma unico al punto da poter conquistare un'utenza del tutto diversa, non necessariamente così attaccata alle carte virtuali. E il loro contendente al trono lo hanno allenato proprio bene.

Un card game free to play in grado di insinuare Hearthstone? Forse no, ma Duelyst resta notevole

A collection of warriors

Duelyst, alla base, è senza ombra di dubbio alcuna un card game. Il giocatore costruisce un bel mazzo di 40 carte, sceglie un generale tra le varie razze disponibili, e si prepara alla battaglia. Il condottiero scelto tuttavia non sarà stavolta un semplice ritratto a fondo schermo, bensì un personaggio mobile su un campo da gioco diviso in quadrati, come nel più classico dei giochi di ruolo tattici.

Duelyst, recensione

Duelyst è dopotutto un titolo che ha scelto di distinguersi ibridando le carte con la strategia a turni, e le creature, le magie o gli artefatti giocati (questi sono i tre tipi di carte disponibili) andranno a popolare o influenzare direttamente la mappa di gioco. Chiaramente tali caratteristiche donano al videogame uno spessore tattico completamente diverso da quello dei principali avversari: lo scopo finale è come sempre eliminare il generale avversario, ma qui oltre alle temibili combinazioni di creature, poderose magie elementali e altre sorprese, enorme importanza ce l'ha pure il semplice posizionamento del vostro alter ego, che può sfuggire agli attacchi nemici con qualche passo nella giusta direzione o creare delle trappole posizionando oculatamente le sue truppe. Per il resto invece il titolo di somiglianze con Hearthstone ne ha da vendere, e sfrutta un sistema di crescita costante del mana per giocare le varie carte praticamente identico a quello del gioco Blizzard, unito ad abilità che ricordano da vicino quelle classiche viste in ogni antenato di questo genere, dallo storico Magic agli emuli più recenti. Avrete per tanto a disposizione bestiacce fameliche che possono attaccare nel turno in cui vengono messe in campo, mostri corazzati con provocazione che vanno attaccati obbligatoriamente dai nemici adiacenti, truppe di supporto che assicurano di pescare più carte o offrono bonus passivi di qualche tipo, e via così per una varietà di opzioni sinceramente notevole in un gioco così giovane.

L'ordine della battaglia

Il fatto che le razze disponibili siano addirittura sei e che ognuna sia dotata di due diversi generali è ancor più sorprendente, specie quando si considera che i suddetti generali sono dotati di abilità passive dedicate che possono influenzare in modo pesante lo stile di gioco di un utente.

Duelyst, recensione

Le stesse razze poi hanno specialità variabili, che portano ad esempio i Songhai ad essere molto aggressivi e incentrati sulle combo di creature, o i Vanar a controllare gli spazi con un misto di potenti incantesimi, muri glaciali e mostri con abilità difensive discretamente efficaci. Non mancano nemmeno le carte neutrali, inseribili in ogni mazzo e sempre utilissime per completare combinazioni particolarmente devastanti (anche perché il numero delle carte esclusive per razza è elevato ma non impressionante, trattandosi dell'inizio del ciclo vitale del gioco). Un'altra curiosa meccanica è quella della sostituzione, che permette durante il turno di scambiare una carta dalla mano con una casuale proveniente dal mazzo, e dona maggiore stabilità ai piani di battaglia di un giocatore. Gli sviluppatori hanno infine pensato bene di inserire nelle mappe dei globi di mana che se conquistati con il proprio generale o delle creature offrono energia magica extra per l'evocazione di carte, e fatto in modo che in uno scontro diretto ogni creatura sopravvissuta potesse contrattaccare, dunque è davvero il caso di calcolare ogni mossa in modo certosino quando ci si tuffa nel mondo di Duelyst. Ognuna di queste trovate è una manna per chi detesta le carte casuali o gli effetti a percentuale di certi card game e, pur privando il titolo di un po' di brio, sposta l'ago della bilancia più sull'abilità dei giocatori nel calcolo dei movimenti e nell'uso della carta giusta al momento giusto, che sui semplici colpi di fortuna.

Pixel on paper

Persino tecnicamente e a livello di contenuti Duelyst non delude. Il gioco dei Counterplay Games è un free to play, ma non è uno di quei titoli che richiedono ore di farming disperato o una grossa spesa in soldi reali per ottenere un mazzo decente. Quando si acquistano gli Orb (l'equivalente delle buste in questo gioco) le carte rare non mancano, e i gold necessari vengono guadagnati con una certa velocità tra le sfide e le partite classiche.

Duelyst, recensione

Parlando di sfide, Duelyst fa anche un ottimo lavoro a livello di tutorial, proponendo ai giocatori delle missioni puzzle che insegnano praticamente tutte le basi strategiche necessarie per non soccombere online. Doppioni di carte già possedute possono tra le altre cose venir creati con un sistema di crafting, a patto che non si tratti di carte base ottenibili semplicemente con l'aumento di livello. Ci vuole un pochino per sbloccare tutte le fazioni e i generali disponibili, ma è un sacrificio da poco quando si considera la presenza di un sistema di partite classificate diviso in leghe ben funzionante al lancio, di un menu dei replay che permette di vedere i match dei giocatori di ogni gruppo, e di un "draft mode" con carte casuali per chi non ha troppa voglia di perdersi nella costruzione dei mazzi ma non disdegna le ricompense per le vittorie. Sono fondamentalmente tutte le basi necessarie per tenere attaccato allo schermo un appassionato. La grafica è l'aspetto finale da valutare in questo curioso free to play. Si tratta di pixel art, e difficilmente crediamo che a qualcuno si staccherà la mascella osservando gli sprite delle creature e dei generali in movimento, ma resta difficile non applaudire il lavoro fatto dagli artisti del team, che hanno saputo infondere una forte personalità in quasi ogni mostro e oggetto a schermo. Non è da meno l'art direction degli sfondi o la qualità della musica, notevoli sia in battaglia che nei menu. Qualche caricamento troppo lungo o minuscolo bug lo abbiamo notato, ma sono perlopiù inezie.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.2
Lettori (5)
8.9
Il tuo voto

Grazie a meccaniche ibride piuttosto uniche, una direzione artistica notevole, e un bilanciamento di tutto rispetto per un gioco che è solo agli inizi, Duelyst è indubbiamente uno di quei free to play meritevoli di essere provati da chiunque. La solidità delle sue meccaniche e il numero ancora limitato di carte forse lo privano del brio di cui dispone il suo principale rivale, tuttavia se c'è un titolo che dal nulla potrebbe insidiare almeno un pochino l'egemonia di Blizzard, crediamo che sia questo. Ora resta da vedere se la community crescerà abbastanza da supportarlo a dovere, o se è destinato ad essere solo un'altra, brillante, vittima.

PRO

  • Gameplay ibrido unico e ben calcolato
  • Buon numero di carte, razze e generali che assicura varietà
  • Sistema free to play onesto

CONTRO

  • Difficile al momento dire se la community reggerà o quanto verrà aggiornato
  • Un po' di tempo va consumato per sbloccare almeno le carte base e tutte le fazioni