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Hacker si diventa

Quattro anni dopo Thirty Flights of Loving, Blendo Games torna con l'avventura cyberpunk Quadrilateral Cowboy

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   01/08/2016
Quadrilateral Cowboy
Quadrilateral Cowboy
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Ci sono sviluppatori che provano a lungo a definire un proprio stile, fallendo nel trovare un risultato soddisfacente, mentre ce ne sono altri che hanno una vena artistica praticamente innata. Quest'ultimo caso è di sicuro quello di Blendo Games, nome dietro a Quadrilateral Cowboy che dirà forse poco a chi non bazzica la scena indipendente. Brendon Chung, fondatore e unico membro del "team", è sicuramente meritevole di rispetto, visto che è attivo sulla scena videoludica sin dal lontano 1999. Tra i suoi inizi è possibile elencare una serie di apprezzate mod per titoli come Half-Life 2 e Doom 3, prima di fare il salto definitivo verso la realizzazione di giochi completi. Per gli amanti del lavoro di Chung quello effettuato con Quadrilateral Cowboy rappresenta un ritorno particolarmente atteso, visto che l'appuntamento col predecessore di questo titolo risaliva al 2012, anno d'uscita di Thirty Flights of Loving. Riprendendo l'inconfondibile stile di quest'ultimo progetto, ma anche di esperienze più vecchie come Gravity Bone, con Quadrilateral Cowboy lo sviluppatore non ha arrestato la sua volontà di cambiare le carte in tavola. A questo punto, non ci rimane che vestire i nostri panni da hacker per scoprire di che si tratta.

Quadrilateral Cowboy ci porta dritti nel mondo dell'hacking, col mitico fascino del cyberpunk anni '80!

Datemi un modem 56k e 256 MB di RAM, e vi deruberò il mondo

L'atmosfera in cui ci porta Quadrilateral Cowboy è quella del cyberpunk datato anni '80, accompagnato da qualche piccolo elemento futuristico che contribuisce a definire la particolarità del suo stile. Come accennato, appena avviato il gioco ci ritroviamo a muovere i passi di un hacker, impegnato insieme al suo gruppo a mettere in atto furti su commissione.

Hacker si diventa
Hacker si diventa

In termini formali, la fatica di Blendo Games si può etichettare come un'avventura, visto che l'essenza del gioco si racchiude nell'uso di un terminale portatile e alcuni gadget, da usare per risolvere i puzzle che Quadrilateral Cowboy ci mette via via davanti. Rispetto a Thirty Flights of Loving, il nuovo gioco si concentra maggiormente sulle dinamiche di gameplay, mettendo la componente narrativa un po' in disparte: tra un furto e l'altro, è comunque possibile assistere a scene d'intermezzo che contribuiscono a definire una sorta di trama, arricchita da qualche elemento sparso qua e là per lo scenario. Tornando al gioco vero e proprio, il nostro hacker può pianificare i colpi attraverso un software di realtà virtuale, nella quale si ritrova in dotazione il suo terminale racchiuso in una a valigetta. Quest'ultimo deve essere usato per aprire porte oppure disattivare telecamere di sorveglianza, tanto per fare un paio di esempi. Per compiere queste azioni, bisogna digitare con le proprie mani i comandi all'interno del prompt del sistema operativo del piccolo computer, vedendoli eseguiti nel mondo reale alla pressione del tasto Invio. Inserendo nel sistema il comando door1.open(3), per esempio, si farà in modo che la porta individuata col nome prima del punto si apra per tre secondi: un numero per niente casuale, visto che è spesso l'intervallo di tempo messo a nostra disposizione per evitare che scatti l'allarme del luogo che stiamo derubando. Quando le cose si fanno un po' più difficili, occorre quindi concatenare più istruzioni, creando così dei mini script che permettano di raggiungere la prossima area della missione. Tra i vari comandi di apertura e chiusura troviamo anche il comando wait(), necessario per dare una temporizzazione all'esecuzione della lista di azioni in modo che l'agente possa muoversi tra un luogo e l'altro. Un po' difficile da spiegare, ma semplice da mettere in atto: anche se le dinamiche di hacking non presentano una profondità particolare o una volontà didattica come Hack'n'Slash di Double Fine, a Brendon Chung va riconosciuto di aver messo in atto un sistema fruibile anche da chi non è abituato a destreggiarsi tra righe di comando e script di sistema, tramite una serie di aiuti iniziali e un'adeguata curva di difficoltà dei puzzle.

Hacker si diventa

Come già detto, avanzando nel gioco la strumentazione del nostro hacker si arricchisce con qualche gadget aggiuntivo: ci sono per esempio un piccolo rover in grado di muoversi, saltare e connettersi ai dispositivi di controllo vicini, una base per lanciare oggetti (e se stessi) verso un determinato punto, e così via. Alcuni di essi continuano a essere controllati tramite terminale, usando comandi ad hoc nel relativo software di controllo. Per la durata dell'avventura, pari a quattro-cinque ore a seconda della propria abilità, il giocatore è continuamente stimolato all'uso dei nuovi elementi per trovare la migliore soluzione all'enigma di turno, ma allo stesso tempo Quadrilateral Cowboy non prova a spingersi oltre un certo limite. La principale critica che ci sentiamo di muovere all'ultima fatica di Blendo Games è sicuramente questa: l'avventura termina proprio nel momento in cui il giocatore si sente sufficientemente sicuro da poter godere di una certa libertà d'azione, rinunciando così a mettere alla prova chi vuole semplicemente avere davanti qualche sfida più impegnativa. Per fortuna, da questo punto di vista resta un po' tutto aperto, visto che Quadrilateral Cowboy è uscito con il pieno supporto alle mod, facendo quindi in modo che si possa sperare nell'operato dei fan per ottenere qualche missione aggiuntiva. I perfezionisti, invece, possono provare a migliorare i propri tempi per completare quelle che già esistono, confrontandoli con quelli degli amici per scoprire chi è l'hacker più rapido.

Quadrilateral heads

Hacker si diventa

Dal punto di vista grafico, Quadrilateral Cowboy condivide con Thirty Flights of Loving e Gravity Bone lo stesso mondo fatto di blocchi 3D, comprese le teste cubiche dei suoi protagonisti. Rispetto alle esperienze precedenti, Brendon Chung è passato dal vetusto motore id Tech 2 (quello di Quake II) al più "nuovo" id Tech 4 di Doom 3. Un salto necessario a detta dello sviluppatore, per poter contare su tool più moderni in grado di mettere in opera la sua visione di Quadrilateral Cowboy. Gli hacker protagonisti del gioco vengono mostrati un po' come quelli a cui ci ha abituato Hollywood tra gli anni '80 e i '90, impegnati a ticchettare comandi nel prompt di un simil-DOS con la testa nel monitor in una stanza buia. Non mancano i riferimenti all'informatica e al mondo videoludico dell'epoca, a partire dall'indimenticabile guru meditation di Amiga insieme ad altre chicche che vi lasciamo il piacere di scoprire da soli. Ottima la colonna sonora, scelta con evidente cura per renderla parte integrante dell'atmosfera concepita dal creatore di Quadrilateral Cowboy. In termini strettamente tecnici, segnaliamo un po' d'instabilità del codice: nel corso di una stessa missione, è per esempio successo che il gioco andasse in crash totale un paio di volte di fila, obbligandoci così a rilanciarlo. Un'altra volta è invece capitato che il pad di controllo della piattaforma di lancio non rispondesse più ai comandi, costringendoci a ricaricare la missione da zero. Per fortuna c'è un sistema di salvataggio automatico, per cui anche nel caso peggiore non si rischia di perdere tantissimi progressi.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema Operativo: Windows 10
  • CPU: Intal i7 920 2,66GHz @ 4,2 GHz
  • RAM: 16GB DDR3
  • Scheda video: GeForce GTX 970

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows 7
  • CPU: 2.0 GHz
  • RAM: 3 GB
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 9800 GT o ATI Radeon HD 5750, 1 GB video RAM
  • Spazio su disco: 1200 MB

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.7
Lettori (1)
8.7
Il tuo voto

Come ricordato nell'introduzione, per i suoi progetti Brendon Chung ha più volte cambiato le carte in tavola. Quadrilateral Cowboy dimostra ancora una volta la sua volontà di sperimentare tra generi e ambientazioni, insieme a quella che possiamo senza dubbio definire un'abilità nel farlo. Pur conservando alcuni tratti, diventati ormai distintivi dei lavori del ragazzo di Culver City. Se avete amato Thirty Flights of Loving e Gravity Bone, Quadrilateral Cowboy è praticamente un passaggio obbligato, ma anche se questa è la prima volta che sentite parlare di Blendo Games non rimarrete di certo delusi. Peccato solo per la presenza di qualche difetto, al quale in un modo o nell'altro sarà comunque possibile rimediare.

PRO

  • Egregio dal punto di vista artistico
  • Meccaniche di hacking alla portata di tutti
  • Tipo d'ambientazione sempre gradita

CONTRO

  • Assenza di libertà nel risolvere le missioni
  • Qualche problema tecnico