Star Wars: Battlefront è stato oggetto di innumerevoli critiche (non poche volte meritate), ma c'è una cosa su cui sostenitori, detrattori e probabilmente anche molti di quelli che si trovano da qualche parte tra i due estremi si troveranno facilmente d'accordo: la sua dirompente forza evocativa.
Ritrovarsi lì, nel mezzo del mondo di Guerre Stellari (per dirla da nostalgici del nome all'italiana), che prende vita attraverso un comparto grafico di prim'ordine, circondati dallo sciamare di colpi di blaster, scambi di battute e altri effetti sonori rimasti impressi indelebilmente da qualche parte tra l'orecchio, il cervello e il cuore, mentre in sottofondo galoppano imperiose le immortali partiture di John Williams è un'esperienza inebriante. L'esaltazione potrà durare anche giusto un pugno di partite o addirittura qualche mese, a seconda di quanto poi si trovi avvincente la formula di gioco a sostegno, ma a meno di non essere intolleranti all'immaginario creato da George Lucas non si può rimanere impassibili davanti al modo con cui DICE è stata in grado di carpirne l'anima, dandole poi corpo attraverso le meraviglie audiovisive del Frostbite. Il fanservice servito su un piatto di argento, insomma. Alle scampagnate tra i deserti di Tatooine, le distese gelate di Hoth e le foreste della Luna di Endor si aggiunge finalmente una delle portate più a lungo agognate dai fan, la Morte Nera, che porta con sé anche quelle che erano viste come assenti poco giustificate, ovvero le battaglie nelle spazio.
Abbiamo recensito Morte Nera, il DLC definitivo di Star Wars: Battlefront?
Usa la forza, Luke
Con Morte Nera, DICE ha saputo fare di licenza virtù. Il piatto forte di questo contenuto a pagamento è difatti la nuova modalità Stazione da Battaglia, che ricostruisce in forma giocabile il finale di Episodio IV: Una Nuova Speranza. Si tratta di un tipo di partita strutturata in tre momenti diversi, che alternano le due anime di Battlefront (combattimento tra caccia stellari e di fanteria), rinfrescando entrambe. Il primo round vede Ribellione e Impero affrontarsi nei pressi di un campo di asteroidi, con la prima impegnata ad abbattere degli Star Destroyer e il secondo che, naturalmente, glielo deve impedire. La presenza di obiettivi specifici, resi disponibili a certe condizioni, un po' come in Assalto Camminatori, rende questa modalità più strutturata e tattica rispetto alla solita Squadrone di Caccia. E ne esce bene pure il gameplay, visto che il fatto di lottare tra detriti e relitti fluttuanti porta con sé molteplici spunti in materia di dogfight e occasioni di mettere alla prova il proprio estro di piloti rispetto agli spazi aerei sostanzialmente sgombri solcati finora. La seconda fase si svolge all'interno della Morte Nera, ricostruita ovviamente con dovizia di particolari (si può far visita anche a un certo smaltitore di rifiuti...). Qui la partita assomiglia a una sorta di Playload, con i ribelli che devono avventurarsi all'interno della base, raggiungere R2-D2 (che, come si sa, ha in memoria i dati per distruggere l'arma definitiva degli imperiali), e tornare sul ponte, per estrarlo.
La mappa, tanto ammiccante in termini scenografici quanto ordinaria a livello planimetrico, non si rivela particolarmente brillante e le dinamiche di fatto non cambiano granché rispetto alla routine caotica e all'insegna dello spam che finisce per contraddistinguere gli scontri al chiuso di Battlefront. Se non altro, il ritmo particolarmente elevato imposto dall'obiettivo, che costringe a un forcing pressoché continuo, tanto in "andata" che al "ritorno", rende l'azione sempre piuttosto intensa, adatta a descrivere l'importanza degli avvenimenti. Nella frazione successiva si torna all'esterno, di nuovo in sella ai caccia, in volo sulla superficie della Morte Nera. Le vicende del film vengono ben trasposte dalla celluloide ai pixel, affidando ai ribelli il compito di supportare i compagni, vedendosi eventualmente piombare addosso la responsabilità di infilarsi tra i claustrofobici canali della struttura e tentare di sferrare il colpo decisivo per la vittoria. Esattamente come capitò a Luke Skywalker. L'impressione di rivivere da protagonisti le battute finali del capitolo che quasi quarant'anni fa ha fatto nascere la stella più luminosa dell'universo sci-fi è davvero potente, mentre si gioca in questi frangenti. Un bel po' ridimensionato, invece, Morte Nera ne esce quando ci si vuole cimentare in qualche altra modalità, dovendosi accontentare delle sole Squadrone di Caccia (nelle zone spaziali appena descritte) ed Eliminazione (in tre aeree differenti degli interni della base). Oltre ad aggiunte di routine ma comunque apprezzate come un paio di nuove carte, Ala-X Rosso 5 (il caccia di Luke) e il TIE Avanzato (quello di Vader), fanno il loro ingresso due nuovi eroi, Chewbecca e Bossk. Richiesto a gran voce, il Wookiee non delude, rivelandosi un personaggio possente e al tempo stesso flessibile, grazie alla versatilità della sua balestra. Non male nemmeno il cacciatore di taglie, che dispone di una potenza di fuoco considerevole, unita ad alcune caratteristiche al limite del supereroistico derivanti dalla sua appartenenza alla razza dei Trandoshani. Davvero ottime, infine, le new entry nell'arsenale: il TL 50, un blaster che oltre a sparare vorticosamente triplette dispone di un colpo a concussione caricato, e la K-16 Bryar, una pistola dotata anch'essa di una funzione secondaria dagli effetti analoghi, valida sul medio-lungo raggio. Peccato che come ormai da consuetudine vadano sbloccate attraverso i Contratti Hutt, facendo entrare in quella perversa spirale che spinge alla rincorsa di valuta in-game e requisiti che obbligano a perdersi in lungaggini o appresso ad obiettivi pretestuosi. Una maniera come un'altra per cercare di allungare artificialmente la longevità di un gioco che ha sempre avuto grossi problemi nel mantenere l'appeal già sul medio periodo, tenendo lì la gente a "farmare", o di indurre in tentazione i poco pazienti, cliccando sulla voce Tutto in Uno e mettere mano alla carta di credito, per avere tutto e subito. Due espressioni del Lato Oscuro dell'industria di cui si farebbe volentieri a meno, specie in titoli con un modello economico simile, per cui si è già pagato più che profumatamente.
Conclusioni
Multiplayer.it
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ND
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PRO
- La licenza raggiunge uno dei suoi apici
- Stazione da Battaglia è un'ottima aggiunta
- Chewie non delude, Bossk è una sorpresa
CONTRO
- Poche modalità per nuove mappe
- Armi come al solito da sbloccare