Un altro anno è passato e Umix e Cyanide ritornano a proporre sul mercato la più famosa, anche perché quasi unica, serie di manageriali dedicati al mondo del basket. Stiamo parlando dei Pro Basketball Manager, arrivati alla terza incarnazione, quella 2017.
Si tratta di un titolo che si rivolge a una nicchia di mercato molto piccola, ma comunque orfana di prodotti di spessore, quindi teoricamente ricettiva verso le novità, dato anche il prezzo non certo proibitivo cui il prodotto viene venduto (si parla di soli 19,99€). Insomma, è uno sforzo che gli appassionati possono permettersi di fare, anche su base annuale... a patto che gli si dia un prodotto valido. La prima edizione, quella 2015, lasciò l'amaro in bocca a molti perché, nonostante le indubbie qualità da manageriale, era piagata da bug e problemi di stabilità. L'edizione 2016 aveva migliorato di molto la situazione ma, come scopriremo, non è stata una buona scuola per l'edizione 2017. Il gioco in sé è rimasto sostanzialmente invariato, con gli stessi menù e le stesse opzioni. L'obiettivo rimane sempre quello di prendere e gestire una squadra di uno dei tanti campionati di basket sparsi per tutto il mondo (il roster è aggiornato alla stagione in corso). Fatta la nostra selezione potremo decidere a quali eventi partecipare, come utilizzare i vari membri della squadra assegnandone i ruoli individuali e scegliendo le tattiche generali. Potremo anche farli allenare, andando a intervenire individualmente lì dove ci siano problemi di forma.
Non manca davvero nulla, dalla gestione degli stadi, con la possibilità di intervenire sui prezzi dei vari posti, alla programmazione degli incontri, passando per il mercato dei giocatori, via via fino all'editor che consente di modificare il roster così da tenere sempre aggiornate le rose alla situazione reale. Tra le novità spiccano il nuovo motore 3D per gli incontri, che li rende più piacevoli da seguire (a dirla tutta non è propriamente eccezionale, ma visto il genere ci si può accontentare) e la revisione completa dello scouting e del recruiting, con reazioni più realistiche da parte dei giocatori e resoconti più dettagliati sugli osservati. Insomma, fin qui sembra tutto bellissimo e si potrebbe addirittura sorvolare sulla povertà grafica dei menù, che sono delle anonime tabelle dalle scelte cromatiche discutibili, e sulle musiche di sottofondo, spesso semplicemente inappropriate. In fondo a chi interessano questi aspetti quando si parla di un titolo simile? Ciò che il giocatore di manageriali vuole è che si possa comunicare ai giocatori in campo di cambiare tattica a seconda dell'andamento del match, oppure di stabilire le marcature, o ancora di sostituire i giocatori e così via. Tutto questo in Pro Basketball Manager 2017 si può effettivamente fare, non fosse che alcuni difetti non sorvolabili iniziano a spuntare velocemente, rovinando molte delle impressioni positive che ci si era fatti.
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Bug, bug e ancora bug
Il grande problema di Pro Basketball Manager 2017 sono le prestazioni: il che sembra incredibile dato che si tratta di un gioco fatto soprattutto di testi e tabelle. Eppure non solo il caricamento iniziale è una pena, ma anche la navigazione tra i menù è piagata da un ritardo sensibile tra gli input e l'apparizione della tanto agognata schermata richiamata.
Arrivati alla terza edizione del gioco ci si aspettava qualcosa di più da Umix Studios anche da questo punto di vista. Badate bene che nessuno chiederà mai a un manageriale di essere ciò che non può e non deve; quindi di offrire chissà quali prelibatezze grafiche o rifiniture da tripla A. Il minimo sindacale però è giusto pretenderlo, ossia evitateci attese nocive dovute ai tempi di caricamento sproporzionati e, soprattutto, cercate di realizzare un titolo che sia il più possibile stabile. Ecco, il secondo grande problema di Pro Basketball Manager 2017 è la presenza di tanti, troppi bug. Anche qui vogliamo essere chiari: non stiamo parlando di piccoli glitch, che in un titolo del genere possono anche starci, ma di bug bloccanti, che in alcuni casi ci hanno costretti a riavviare Steam per tornare a giocare e che si manifestano in momenti casuali. La serie di Umix Studios è sempre stata molto carente da questo punto di vista e, a dirla tutta, l'edizione 2017 non è la peggiore (quella 2015 era un incubo).
Però è anche la terza e rispetto al capitolo precedente va decisamente peggio, probabilmente per via del nuovo motore 3D, l'unica vera novità di rilievo dal punto di vista tecnico. Il resto è rimasto più o meno uguale, segno che la gran parte del codice è stata riciclata. Sinceramente non riusciamo a lamentarci troppo nemmeno di questo, perché quello dei manageriali è un genere che si bea moltissimo delle iterazioni annuali: a patto però che si facciano dei decisi passi in avanti. Passi che Pro Basketball Manager 2017 non fa. Per farci capire bastano pochi esempi: l'editor buggato era e buggato è rimasto e in alcune circostante è stato davvero frustrante da utilizzare; il gioco ha dei problemi di memoria che lo mandano in crash dopo circa due ore e l'engine 3D, pur facendo poco di rilevante, manda spesso in crash il gioco. Prima di scrivere abbiamo fatto una ricerca online per capire se questi problemi capitavano solo a noi, oppure se sono diffusi. Purtroppo sono frequenti e quindi ci sentiamo in dovere di avvisarvi, penalizzando il giudizio finale. Va detto che gli sviluppatori stanno aggiornando il titolo con una buona regolarità, ma va anche aggiunto che le vendite non sono andate molto bene e che, quindi, potrebbero presto abbandonarlo.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7/8/10
- Processore Dual Core 2,5GHz
- 3 GB di RAM
- Scheda video 768Mb compatibile con DirectX 10 e Shaders 4.0 Ati Radeon HD 5670/Nvidia GefForce GTX 260 o superiori
Conclusioni
Pro Basketball Manager 2017 da una parte è il più titolo completo del suo genere (anche perché la concorrenza è scarsa), con la possibilità di gestire moltissime squadre di campionati 2016/2017 di tutto il mondo, per settanta competizioni e ventimila giocatori; dall'altra però è un prodotto rischioso a causa dei numerosi bug che si trascina dietro di edizione in edizione, alcuni dei quali in grado di compromettere l'esperienza di gioco. Certo, potreste essere tra i fortunati che non ne subiscono troppo la presenza, ma il rischio c'è. Per il resto si tratta di un manageriale con moltissime opzioni, nonostante tratti alcuni aspetti con una certa superficialità, e potenzialmente in grado di rimanere sul vostro hard disk per l'intero anno, ossia fino all'arrivo dell'edizione 2018... sempre che sia un'edizione 2018.
PRO
- Molte opzioni
- Le partite ora sono in 3D
- Dati aggiornati ai campionati 2016/2017
CONTRO
- Bug, glitch e ancora bug
- Ritardi continui nella navigazione tra i menù
- Non ci sono moltissime novità