Dopo aver analizzato For Honor su PlayStation 4 e aver buttato un occhio anche sull'ottimizzazione PC del picchiaduro Ubisoft, giunge il momento finalmente di valutare come giri il titolo sulla console di casa Microsoft. Prima di parlare però delle risibili differenze che intercorrono tra le due versioni vogliamo fare il punto della situazione dopo la prima settimana dal lancio, cercando di capire anche in che direzione si sta muovendo il titolo. For Honor è uscito a San Valentino e in questi ultimi sette giorni la community ha iniziato a crescere rapidamente. Su Facebook sono nati i primi gruppi dedicati al gioco e alcuni clan hanno preso vita, così da poter gestire al meglio le partite quattro contro quattro che For Honor propone, ma sono principalmente i dati di vendita a far ben sperare il futuro, con la produzione Ubisoft al primo posto nelle classifiche inglesi.
Anche su Xbox One, For Honor è uno spettacolo da vedere e da giocare
Coppe e Calici
Il primo torneo italiano ufficiale organizzato da Ubisoft e Trust Gaming ha proposto la modalità Dominio come fulcro dell'esperienza di gioco, andando un po' in contrasto con l'idea iniziale che voleva Duello e Mischia come modalità principali per le competizioni. Il temuto sbilanciamento dovuto alle micro transazioni presenti è svanito quindi nel giro di pochissimo dato che, a differenza delle partite in matchmaking, le regole dei tornei permettono tranquillamente di disabilitare abilità e potenziamenti derivanti dagli oggetti, per sfide sempre molto bilanciate e basate unicamente sulla bravura. Il combattimento uno contro uno si prende ancora una volta le luci dei riflettori, risultando incredibilmente profondo e creando una linea di demarcazione marcata tra i novizi e tra chi, invece, conosce profondamente la propria classe.
Esattamente come succede nei picchiaduro di maggior successo per l'appunto. La noia o la poca varietà temute dai giocatori svaniscono quindi di fronte a un titolo che prova a proporre un gameplay entusiasmante per scontri sempre molto diversi tra loro che sanno esaltare non solo chi gioca ma anche chi osserva gli scontri, un punto di partenza eccellente per l'e-sport. Finte, giochi di astuzia, prese e proiezioni o meri assalti alla cieca fanno tutti parte di un sistema di gioco che riesce a divertire e che proietta un futuro roseo sulla produzione. Non sarà facile, se proprio vogliamo essere critici, riuscire a far capire al pubblico che For Honor è esclusivamente un gioco competitivo, che quella è la sua forza e che è su quello che Ubisoft sta puntando, avendo per altro già annunciato il supporto per tutto il prossimo anno attraverso contenuti scaricabili, distribuiti in maniera del tutto gratuita. Si utilizzerà la valuta in game per ottenere le nuove classi, così come lo si fa già ora per i nuovi aspetti e le animazioni speciali, moneta non semplicissima da reperire a dire il vero e che richiede comunque un buon numero di ore di gioco per essere accumulata. Al momento gli stimoli per continuare a giocare arrivano proprio dalla volontà di salire di livello con i propri personaggi, imparare a usarli e personalizzarli ma a breve andranno assolutamente inserite partite classificate per mantenere viva la scena competitiva. Giocando in questi giorni ci è poi sorto un dubbio relativo all'abbinamento dei giocatori, che al momento funziona a dovere ma potrebbe fallire sul lungo periodo.
Il matchmaking prende infatti due player e li mette l'uno contro l'altro presupponendo che la classe di livello più alto sia quella che poi verrà utilizzata durante il match. Il sistema per il momento funziona, dato che i giocatori si stanno concentrando a imparare poche classi alla volta, ma quando sarà il momento di cambiare guerriero ci si troverà a sfidare giocatori abili ed equipaggiati (nel caso di dominio) mentre noi muoveremo i primi passi con un nuovo personaggio. Un matchmaking successivo alla selezione della classe potrebbe quindi risolvere questa problematica ma vorrebbe dire riscrivere parte del codice attuale. Siamo quindi molto curiosi di vedere come il team di Montreal sbroglierà questa matassa. Veniamo infine alla questione tecnica, placando immediatamente gli animi. Tra PlayStation 4 e Xbox One non intercorrono differenze evidenti. Ubisoft ha fatto un ottimo lavoro su entrambe le versioni console riuscendo a garantire i 30 frame stabili nella stragrande maggioranza delle situazioni e i 1080p di risoluzione. Il sistema di illuminazione è ottimo, così come l'anti aliasing, leggermente meno efficace sulla console di casa Microsoft. L'esperienza di gioco, ad ogni modo, risulta essere sostanzialmente identica a quella PlayStation 4 lasciando così ai giocatori la scelta della piattaforma su quale guerreggiare. Resta valido però il discorso community fatto nella recensione PC: su PlayStation 4 i numeri sono nettamente superiori, con il risultato di trovare scontri più bilanciati e un maggior numero di partite, elemento che potrebbe rivelarsi fondamentale sul lungo periodo.
Conclusioni
Anche su Xbox One For Honor risulta estremamente godibile. I ragazzi di Ubisoft hanno fatto un gran lavoro di ottimizzazione su tutte e tre le piattaforme, garantendo un frame rate solido e una resa visiva impressionante. Ovviamente su PC i 60 frame al secondo regalano un'esperienza più fluida e sicuramente più consona a un picchiaduro, ma anche su console non ci si può certamente lamentare dei risultati ottenuti. A parità di prestazioni (le minime differenze tecniche sono praticamente invisibili in movimento) la scelta di quale console scegliere per giocare a For Honor rimane ad appannaggio totale dei giocatori.
PRO
- Sistema di combattimento profondo
- Buon comparto tecnico
- Multiplayer esaltante
CONTRO
- La campagna è solo un lungo tutorial per il multiplayer
- Server peer to peer
- Menu poco intuitivi