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Trolla questo

Troll and I è The Last Guardian sviluppato da un troll

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   30/03/2017

Se Troll and I fosse uscito prima di The Last Guardian, molti scettici si sarebbero convinti con maggiore facilità che sviluppare un'intelligenza artificiale come quella di Trico non è una passeggiata, così come studiare il gameplay in modo che porti il giocatore ad affezionarsi a una creatura virtuale.

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Ma non tiriamo delle conclusioni affrettate e procediamo con ordine. Ambientato nei boschi scandinavi della metà del secolo scorso, Troll and I racconta la storia del giovane Otto che, sopravvissuto alla distruzione del suo villaggio, viene salvato da un grosso troll dall'attacco di alcune creature misteriose, fuoriuscite da un varco luminoso nel terreno. I due diventano subito amici e partono per una missione che li porterà a scontrarsi contro pericolosissimi nemici umani, guidati da un losco figuro che vuole catturare la creatura, e fantastici, di cui apprenderemo la natura nelle fasi avanzate dell'avventura. La presenza di due protagonisti così diversi dovrebbe avervi già fatto capire che il fulcro del gameplay è nella loro collaborazione. Peccato che, nonostante le molte idee interessanti, Troll and I non riesca bene in niente di ciò che propone, a partire dal lato narrativo. La buona premessa viene infatti sprecata da una scrittura incapace di rendere quantomeno interessante il rapporto tra Otto e il troll, che per tutto il gioco sembrano due amici per caso accomunati solo dalla pettinatura. La storia stessa perde velocemente mordente, visto che si capisce subito dove vuole andare a parare e non riesce a sfruttare bene nemmeno i cliché classici delle storie con amicizie asimmetriche. Comunque, se non vi siete scoraggiati leggendo fino a qui, allora preparatevi, perché c'è di peggio.

Abbiamo giocato Troll and I: è brutto, e non stiamo trollando, continuate a leggere per scoprire perché

Tante meccaniche… ne funzionasse bene una

Troll and I è un titolo ambizioso. Lo si capisce dalla quantità di meccaniche che lo compongono. Peccato che non ne funzioni bene nemmeno una. Si inizia guidando Otto in una breve sequenza di caccia in cui bisogna catturare dei cinghiali. La fonte d'ispirazione sembrano essere i simulatori alla theHunter, nonostante alcune spruzzate di survival (che si faranno più evidenti nelle fasi successive). Otto deve crearsi delle lance utilizzando dei bastoni che si trovano in giro per il bosco, quindi deve esaminare le tracce lasciate dai cinghiali (impronte, escrementi) per scovarli.

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Infine, senza farsi sentire, deve avvicinarsi abbastanza da poterli infilzare. Il sistema in sé è abbastanza limitato e ha diversi problemi, il primo dei quali il cambiamento della paletta cromatica dopo l'individuazione delle tracce, che paradossalmente rende più difficile individuare la preda, quando per logica dovrebbe avvenire il contrario (come poi avviene nei simulatori di caccia). Va bene, ci siamo detti, è la prima sequenza. È molto blanda, ma forse serve solo da prologo. Migliorerà... Infatti la seconda e la terza sono ben peggiori. Tornato al villaggio con le sue prede, Otto lo trova avvolto dalle fiamme. Sua madre gli si fa incontro e lo dissuade dall'avvicinarsi. Nonostante non ci siano grossi ostacoli tra di loro e lei stia rischiando seriamente la vita, Otto cuor di leone non se lo fa dire due volte e scappa, iniziando una corsa a ostacoli in cui bisogna premere il tasto azione al momento giusto per passare sopra o sotto a degli alberi caduti. I bug e la difficile gestione della telecamera non ci hanno impedito di riuscire e siamo arrivati dalle nostre prime creature fantastiche da trucidare. Ne abbiamo ammazzate alcune provando finalmente il sistema di combattimento che, fondamentalmente si basa sulla pressione di un singolo tasto, con un secondo tasto necessario per parare i colpi degli avversari. Comunque, prima di diventare amici del troll abbiamo dovuto affrontare un'altra sequenza con ostacoli da evitare, posti in modo particolarmente punitivo (quante volte ci siamo sfracellati sulle rocce prima di arrivare in fondo?), e abbiamo combattuto un'altra volta. Quindi è iniziata l'avventura di coppia vera e propria, e i problemi si sono moltiplicati, nonostante non si sia celebrato alcun matrimonio.

Chi è il troll?

Visto che un sistema stealth e un sistema di combattimento mal funzionanti non erano sufficienti, gli sviluppatori hanno deciso che era il caso di rendere l'utilizzo del troll una delle esperienze più frustranti dell'anno. Di base il grosso bestione può picchiare, afferrare grossi oggetti e utilizzare alcuni poteri, come la guarigione o un urlo agghiacciante che gela gli avversari.

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Il problema è che se già Otto non ci era sembrato molto agile, incapace com'è di passare in varchi anche molto larghi o di scalare delle rocce nemmeno troppo alte (in fondo ha abbandonato sua madre alle fiamme nonostante a dividerli ci fosse solo un alberello), il troll è una vera pustola gigante dai movimenti impacciati, per nulla interessante da usare. Il brutto è che la sua presenza peggiora anche alcuni aspetti che già non ci avevano esaltato. Prendete il sistema di combattimento: utilizzando Otto è fin troppo limitato, ma con il troll diventa davvero ridicolo, visto che al bestione basta un pugno per eliminare la maggior parte delle creature e che, di fatto, selezionarlo quando si devono menare le mani è sempre la scelta più conveniente per la gran parte dell'avventura. A volte ci si chiede a cosa serva andare in giro a cercare oggetti per realizzare le armi più potenti di Otto (questo è tutto ciò che di survival Troll and I ha da offrire), quando c'è il troll che può risolvere le situazioni con più efficacia e più velocemente. Dal punto di vista della collaborazione tra i due la situazione non migliora. Di base l'intelligenza artificiale di entrambi è quasi nulla. Il personaggio inattivo si limita a seguire quello attivo se richiamato, altrimenti se ne sta immobile. Il troll può prendere Otto sulle spalle, che è la soluzione migliore per muoversi più velocemente, ed entrambi combattono, con scarsi risultati, anche quando mossi dalla CPU, ma per il resto sono due stoccafissi senza speranza (qui ritorna bene il paragone con Trico e i suoi comportamenti verosimili e, soprattutto, autonomi).

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Farli collaborare, invece, si traduce in una mera questione di capire chi utilizzare prima e chi dopo per risolvere un dato puzzle. Non vi aspettate grossi grattacapi, perché la maggior parte degli enigmi richiede di raggiungere certe piattaforme o di spostare certi oggetti. Insomma, non c'è niente di davvero originale da fare e presto appare chiaro come la presenza di due personaggi sia sotto sfruttata. Se non lo avete ancora capito, il sistema di gioco è davvero molto rigido. Pensate: lo diventa ancora di più quando si prova la modalità cooperativa. Come? Be', non si coopera. I puzzle di questa modalità rimangono esattamente quelli della modalità single player. Ciò significa che richiedono l'utilizzo alternato dei due personaggi, cui spesso sono dedicate delle intere sezioni. Da soli poco importa, ma in cooperativa diventa uno strazio, perché quando un personaggio agisce, l'altro può solo stare a guardare senza fare niente. Bello vero? Non è il massimo dell'eccitazione, in effetti (nemmeno a descriverlo). Anche i combattimenti non sembrano pensati per la cooperazione, visto che lo squilibrio di forze tra i due personaggi dà un vantaggio enorme a chi guida il troll, che può benissimo occuparsi di svolgere tutto il lavoro. La sostanza è che la modalità cooperativa appare davvero superflua e mal implementata.

Qualche pelo e poco più

Anche dal punto di vista tecnico Troll and I non convince. Fosse venduto per pochi euro chiuderemmo volentieri un occhio, ma il prezzo è quello di un tripla A e quindi le aspettative sono molto diverse. Il troll è la cosa migliore, con una peluria convincente e un volto simpatico, ma i complimenti finiscono qui.

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Il resto è un completo disastro: le creature, umane e non, sono poco dettagliate e mal animate, gli scenari sono poverissimi di stile e dettagli e appaiono per lo più morti. Alcune delle soluzioni visive adottate avrebbero sfigurato sulle console della generazione Xbox 360/PlayStation 3, e sinceramente un certo modo di costruire le ambientazioni non è più concepibile: tutto sembra terribilmente artefatto. Non è solo una questione di ricchezza visiva, ma proprio di concezione dello spazio, che non va mai oltre il livellone con cose da fare. Se ci aggiungiamo anche che su PC la fluidità non è eccezionale e che tutte le versioni sono piagate da glitch e bug, oltre che da problemi con le telecamere, il capolavoro è servito. Anche la colonna sonora non va oltre la mediocrità, con qualche brano orecchiabile ma nessuna forma di valorizzazione dei suoni: le musiche si limitano ad accompagnare e gli effetti sonori a esserci, per così dire. Probabilmente il team di sviluppo ha fatto il classico passo più lungo della gamba, provando a cimentarsi in un progetto che aveva bisogno di ben altre risorse per riuscire. Così com'è fatichiamo a trovare qualcuno cui Troll and I potrebbe piacere.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 10
  • Processore Intel i5
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video con 2GB di VRam, Nvidia serie 6
  • 19 GB di spazio su Hard Disk

Requisiti consigliati

  • Processore Intel i7
  • Scheda video con 3GB di VRam, Nvidia serie 7 o superiore

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
3.0
Lettori (5)
6.6
Il tuo voto

Troll and I è un capolavoro assoluto che tutti dovrebbero giocare almeno una volta nella vita. È pieno di meccaniche raffinate e ben armonizzate tra loro che rendono fantastico il gameplay, soprattutto in modalità cooperativa. È il gioco che mancava nel panorama videoludico attuale, un nuovo punto di riferimento con cui tutti si dovranno da ora confrontare. Un altro titolo importante di questo 2017 che sta dando moltissime soddisfazioni ai videogiocatori... Mica ci avrete creduto? Lasciatelo perdere e tornate alla vostra vita senza rimpianti.

PRO

  • Molte idee potenzialmente interessanti
  • C'è l'italiano tra le lingue selezionabili

CONTRO

  • Peccato che non ne sia stata implementata bene nemmeno una
  • Sistema di controllo goffo
  • Tecnicamente antiquato
  • Modalità cooperativa sbagliata e insignificante
  • Il rapporto tra il troll e Otto è narrativamente inconsistente