I remaster sono ormai all'ordine del giorno, ma tra le tante possibilità forse Voodoo Vince non avrebbe fatto parte della prima schiera di titoli che ci saremmo aspettati di vedere in forma ristrutturata, forse nemmeno della seconda. È probabile che Microsoft abbia voluto andare a ripescare una sua vecchia produzione dotata di un qualche carisma da riproporre al nuovo pubblico, ma anche guardando al vecchio catalogo della prima Xbox forse la scelta sarebbe potuta ricadere su qualche altro titolo.
L'idea, dunque, è che qualcuno a Redmond volesse talmente bene alla bambola Vodoo in questione da volerla assolutamente rivedere in forma aggiornata, sponsorizzato un'operazione che a prima vista sembra avere dei contorni piuttosto bizzarri: di fatto, ci troviamo di fronte a un remaster non eccessivamente curato di un titolo non propriamente memorabile, eppure in tutto questo si può trovare un certo senso nella riproposizione di una formula che sembra ormai completamente fuori dal tempo. Posto che la ricetta per la costruzione del platform 3D sia sempre stata saldamente in mano alla sola Nintendo - e a distanza di anni questo risulta ancora più evidente - tra la fine degli anni 90 e i primi del 2000 emersero una serie di alternative più o meno riuscite, i cui risultati migliori sono arrivati probabilmente da coloro che si distanziavano maggiormente dalle formule "mariesche" del platform puro per andare ad esplorare territori di confine con l'adventure. Proprio in queste zone ibride, al riparo da confronti scomodi con idraulici e titoli di ben altra caratura, si possono trovare delle soluzioni di gioco che risultano ancora interessanti, e Voodoo Vince Remastered sta qui a dimostrarlo.
Voodoo Vince: Remastered è un concentrato di magia (nera) dalla lousiana, tra jazz e zombie
Uno strano mondo
Non è facile stabilire per quale motivo i platform 3D siano ormai quasi estinti, e su questo fronte Voodoo Vince Remastered, così come il nuovo ma ugualmente nostalgico Yooka-Laylee, possono fornire qualche indizio al riguardo. Forse la continua ricerca della spettacolarizzazione grafica dal gusto cinematografico e la necessità di mantenere un'estrema coerenza tra animazioni e svolgimento dell'azione ha portato a una scomparsa di giochi in 3D così avversi all'essere in buona parte scriptati o "aggiustati" per favorire la compattezza grafica e le necessità della sceneggiatura. Il nuovo gusto ha inoltre favorito il ritorno del 2D o comunque dell'azione sul piano bidimensionale, per cui il platform ha ritrovato la propria strada nell'impostazione classica, abbandonando in buona parte la terza dimensione, divenuta sempre meno gestibile con l'eleganza richiesta di questi tempi.
La goffaggine, ma anche il tipico approccio umoristico e creativo alle varie situazioni di gioco che erano proprie del platform 3D emergono pienamente in Voodoo Vince Remastered, riproponendo essenzialmente lo stesso gioco che uscì nel 2003. Era un titolo già piuttosto tardivo all'epoca, giunto verso la fine dell'ondata dei primi 2000 e per questo forse meno impattante nel panorama contemporaneo e tuttavia anche tra i titoli più complessi nel suo sotto-genere, per certi aspetti. Non si può dire che Vodoo Vince sprigioni un carisma irresistibile, eppure il mondo in cui si muove ha mantenuto intatto il suo particolare fascino fatto di stregoneria voodoo, giocando sulla tipica atmosfera dell'ambientazione creola di New Orleans e dintorni. La storia è semplice e vede il protagonista, animato per sbaglio da uno spargimento accidentale di polvere voodoo, andare alla ricerca di questa preziosa Zombie Dust e al salvataggio della propria creatrice, Madam Charmaine, dalle grinfie del perfido Kosmo. Il classico viaggio avventuroso con premesse perfettamente in linea con il canone del platform, ma la caratterizzazione di luoghi e personaggi resta sempre molto particolare e dona a Voodoo Vince un'identità molto marcata. Lo stesso, probabilmente, non si può dire del level design, intricato ma poco studiato e ritmato rispetto ad altri colleghi di genere.
Poteri speciali e meccaniche normali
Tutti gli elementi di gioco rientrano precisamente nel canone del platform 3D, motivo per cui all'epoca Voodoo Vince non riuscì a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama videoludico, sebbene la sua particolare atmosfera l'abbia sempre contraddistinto dai numerosi colleghi.
Il protagonista deve saltare tra piattaforme e combattere contro nemici, in una varietà di situazioni a dire il vero piuttosto esigua, che si riduce essenzialmente alla necessità di trovare oggetti dispersi per i livelli e la conclusione di questi. Non mancano i classici collezionabili che possono potenziare le abilità di Vince nonché gli scontri con i boss, momenti alquanto spassosi anche se il combattimento di per sé non rappresenta proprio l'elemento più riuscito dell'intero gioco. Trattandosi di una bambola voodoo, le meccaniche degli scontri comprendono una buona dose di masochismo visto che grazie alla magia il dolore perpetrato nei confronti del protagonista si riflette sui personaggi circostanti con effetti anche piuttosto macabri, pur filtrati dall'umorismo nero sempre presente. Assistiamo dunque a violenze di varia tipologia auto ed etero-inflitte dall'indistruttibile bambola di pezza in grandi quantità, espandibili e potenziabili con la raccolta di polvere magica e altri bonus. Al di là dell'effetto sorpresa dato dalla grande varietà di magie diverse, il combattimento con i nemici difficilmente risulta stimolante e rende quasi preferibile l'utilizzo di manovre evasive per risparmarsi gli scontri e concentrarsi piuttosto sulla fase platform e sull'esplorazione dei livelli. Voodoo Vince guarda a Conker grazie alla sua forte caratterizzazione e all'umorismo diffuso, anche se non raggiunge l'assurdità fuori dagli schemi del gioco Rare e la sua vivacità nel level design, eppure ha diversi momenti veramente particolari e piacevoli che oggi risultano ulteriormente amplificati dall'assenza pressoché totale di titoli contemporanei simili. Ci sono notevoli alti e molti bassi nella costruzione dei livelli, ma in certi casi gli enigmi da risolvere risultano particolarmente ben costruiti e le situazioni in cui Vince si ritrova rimangono impresse nella memoria.
Obiettivi Xbox One
41 obiettivi sbloccabili per i soliti 1000 punti sono il bottino a disposizione dei cacciatori di achievement in Voodoo Vince Remastered. In linea con la struttura del gioco, che si basa su una progressione per livelli, diversi obiettivi sono legati al raggiungimento di determinati nodi all'interno della storia, che possono riguardare boss, scenari, momenti della trama o poteri particolari di Vince. Molti achievement possono essere dunque raggiunti già durante una prima run standard, ma per la raccolta completa bisogna ricorrere ai collezionabili, ovviamente.
La magia del voodoo
Lo strano viaggio di Vince che ci porta ad andare dal quartiere francese di New Orleans fino al bayou e oltre, passando per aree sotterranee e antiche magioni misteriose, resta sempre piacevole e ricco di sorprese anche per chi non ha elementi per appellarsi alla nostalgia non avendo provato l'originale. La caratterizzazione di luoghi e personaggi è sicuramente l'arma vincente di questo titolo Beep Games, controbilanciando la pedissequa fedeltà ai canoni del platform in 3D con atmosfere alquanto fuori dagli schemi, facendo leva sul fascino misterioso della Lousiana, con la sua particolare cultura e le leggende che si porta dietro.
Magia nera, voodoo, regno dei morti e ovviamente il jazz fanno costantemente da sfondo alle avventure della bambola, in un mix che effettivamente ha pochi metri di paragone in questo genere e non ne aveva praticamente nessuno già all'epoca della sua prima uscita. Voodoo Vince Remastered è una riedizione che lascia inalterati tutti gli elementi originali del gioco, dunque il lavoro effettuato dagli sviluppatori si è limitato a un aumento generale della risoluzione a 1080p con incremento nella qualità delle texture e ritocchi ai modelli poligonali e parzialmente agli scenari, ma l'impianto grafico è rimasto praticamente quello del 2003. Ne risulta un gioco dall'aspetto ovviamente datato ma che grazie alla sua caratterizzazione cartoonesca riesce a presentarsi piuttosto bene anche a distanza di anni, sebbene il design dei livelli rimanga qualitativamente discontinuo come all'epoca. Il collante dell'intero viaggio è dato dalla rarefatta atmosfera del gioco, ben sottolineate dalle note di jazz che spesso e volentieri emergono durante le peripezie di Vince e sulle quali il protagonista stesso si diletta in alcuni dei momenti più memorabili.
Conclusioni
I cambiamenti applicati in Voodoo Vince: Remastered sono un po' il minimo sindacale per le attuali produzioni di questo tipo, oltretutto inseriti in un gioco che già all'epoca non rappresentava l'eccellenza. Vista anche la cronica scarsità di esclusive Microsoft attualmente presenti sul mercato viene da pensare che il ritorno di Vince sulla scena poteva essere un'occasione da sfruttare meglio, con un rilancio di un personaggio piacevole e di un mondo ben caratterizzato e affascinante attraverso un gioco diverso, anche senza allontanarsi dalla sua antica struttura da platform 3D. Così non è stato e Voodoo Vince Remastered si presenta come semplice rimasterizzazione di un titolo con alti e bassi, che se non altro può contare sul fascino delle sue atmosfere e sull'effetto nostalgico di un genere ormai quasi completamente scomparso.
PRO
- Atmosfere e caratterizzazione ancora affascinanti
- Il platform 3D è ormai merce rara
- Alcuni livelli e situazioni di gioco molto piacevoli
CONTRO
- Lavoro di rimasterizzazione alquanto stringato
- Restano i difetti originali tra level design e combattimento
- Qualche incertezza nel sistema di controllo