A conquistare il salotto con l'intrattenimento ci hanno provato un po' tutti. Tra macchine retro', piattaforme per indie, console da gioco tradizionali, sistemi home-video o di streaming. Non ultimi, i PC. È una corsa continua, anche se alcuni, come Valve, si sono fermati ancora prima di iniziare. Potremmo dire che proprio questi ultimi non sono mai partiti: timide, impacciate, non convincenti, le Steam Machines sono rimaste al palo, appannaggio della voglia di questo o quel produttore di scimmiottare i fratelli più grandi alla ricerca di un po' di gloria. Quel mercato, un posto per produttori hardware intenti a miniaturizzare le proprie opere, è cambiato ma l'ambizione è rimasta la stessa, seppur in forte distacco dalla parola Steam e in grande sintonia invece con quella più comune, Windows. Di PC adatti per il salotto ne abbiamo recensiti in varie salse e ogni volta, nel dialogo, l'attenzione è sempre stata rivolta a mettere in luce pregi e difetti di un'architettura che ammiccava senza timidezza a quei giocatori console ignari o semplicemente disinteressati a scoprire un mondo più grande e complesso: quelle delle specifiche hardware. Dicevamo, è tutto cambiato. Asus non è nuova al percorso: ci aveva provato con il GR 8 primo modello, ci prova spesso aggiornando la lina Vivo, ci ha riprovato recentemente con l'evoluzione GR8 II, in vendita a prezzi che partono attorno ai 900 euro. Lo abbiamo ricevuto e testato un po' in questa torrida estate oramai quasi alle spalle.
PC-Console
Partiamo con dimensioni e peso, perché sono senza dubbio alcuno gli elementi più significativi del prodotto: rispettivamente 88 x 299 x 281 mm e 4Kg fanno del GR8 II quanto più simile a una console la nostra fantasia possa immaginare per un PC. L'ammiraglia Asus torna in grande forma con linee decisamente aggressive, angoli squadrati, estetica monolitica e caratteristiche spaziali, forte di una tendenza che negli ultimi anni sta partorendo hardware dalle forme sempre più futuristiche. Un elemento importantissimo per l'analisi globale, poiché quella del GR8 è una strada ce prova a parlare a chi i preassemblati li ha sempre visti come chimere da ufficio o relegati a camere della soffitta con monitor dedicati. Beh, questa concezione è ormai ben avviata verso l'estinzione in quanto il braccetto con il salotto è sempre più stretto; un PC dalle dimensioni di una console, con consumi relativamente contenuti e la possibilità di essere appoggiato in verticale od orizzontale, ha il suo target di utenza potenziale per fare bene sul mercato. Va detto che il GR8 II non è una primizia, è ormai fuori da un po' di tempo ma le sue specifiche sono attuali, così come il suo scopo da gaming in puro stile ROG (Republic of Gamers, la linea Asus per i giocatori hardcore). Il sample testato monta una GTX 1060, purtroppo la versione da 3GB di GDDR5, che porta in grembo anche un numero di CUDA Core inferiore rispetto al fratello maggiore e alla Founder's Edition (1152 contro 1280) e 9 Streaming Multiprocessors al posto di 10. Per fortuna, il clock di base si attesta su 1506 MHz, boost fino a 1708 MHz, esattamente come la Founder's. La scheda la conosciamo bene: è una GPU ideale per il 1080p, buona per il 2K, un po' troppo ambiziosa per il 4K, a meno di scendere a grandi compromessi nella scalabilità dei motori di quelli che sono attualmente i titoli benchmark. Ah, non dimentichiamoci la piena compatibilità con la VR. Il motivo di questa scelta è presto detto: la compattezza del GR8 II è un po' l'elemento cardine, pertanto l'ottica è nel creare un prodotto che si possa mettere sotto la televisione.
Piccolo sotto la scocca
Esattamente come MSI con il suo Infinita A, Asus equipaggia il GR8 II con l' i7 7700, ovvero il meglio dell'offerta non overclockabile di Kaby Lake. Anche questo processore lo conosciamo benissimo: 4 Core fisici e 8 Thread a 3.6 GHz, con boost in single thread a 4.2 GHz e 4 GHz utilizzando tutti i core in parallelo, 8Mb di Cache L3 e 65W di TDP. Tutto in linea con le aspettative, un'accoppiata assolutamente adatta allo scopo che si prefigge la macchina. La RAM a disposizione è ormai lo standard: 16 Gb di DDR4 con 2400 MHz di frequenza e basata su moduli So-Dimm, utilizzati nei notebook per mantenere relativo l'ingombro, aumentabile a 32 Gb totali. Lato storage, invece, la scelta è un pochino non convenzionale: Asus mette a disposizione un SSD con interfaccia SATA da 256 Gb (240 reali) ma nessun supporto meccanico in parallelo. Certo, il PC permette di aggiungere una seconda unità con interfaccia M.2, c'è da dire che era lecito aspettarsi di più sotto questo punto di vista. Il resto dell'offerta hardware è consona: 2 USB 3.0, 1 USB 3.1 Type A, 1 Type C, 2 uscite HDMI, 1 uscita Display Port, con ottico S/PDIF e jack audio a completare. Sia ethernet che Wi-Fi vi faranno dormire sonni tranquilli: da una parte chip Intel dedicato, dall'altra tecnologia MIMO dual-band a 867 Mbps di massimale. Insomma, si potrebbe dire che non manchi nulla. Abbiamo testato l'apparecchio sotto Idle e sotto condizioni di grande sforzo: nel primo caso, il silenzio regna toccando quota 23 Db. In momenti di carico, invece, è innegabile come la doppia ventola di azioni per raffreddare i componenti caldi, ma il lavoro svolto è abbastanza soddisfacente, nei limiti naturalmente di un sistema iper compatto. Sia chiaro, le ventole si sentono, l'areazione è palese, ma sarebbe anche un po' disonesto chiedere di più a un prodotto così raccolto. È un sistema di dissipazione proprietario, non c'è overclock di fabbrica, vien da sé che Asus è confidente su quanto creato. Le feritoie inserite permettono quindi la fuoriuscita del calore, esteticamente inserite tra i LED del sistema Aura, che colora di fantasie la parte frontale, in armonia con il software Aura Sync, il quale fornisce il controllo dell'illuminazione esteriore dello chassis. Parliamo di quisquilie estetiche, ma è innegabile come qualche appassionato ci investirà tempo e creatività per sincronizzare i LED del PC con quelli di mouse, tastiera o musica in riproduzione. Proprio toccando il tasto Audio, torna la soluzione Supreme FX, tecnologia proprietaria per la gestione dei profili acustici. I produttori di hardware non sarebbero tali se non riempissero ogni sistema con software proprietari: abbiamo già citato Aura, ma potremmo andare avanti con Sonic Studio, Sonic Radar e altro, come il Command Center, forse il preinstallato più comodo. Si tratta di programmi dal valore più d'insieme che altro, inseriti proprio per completare il pacchetto e competere con le offerte software di altri produttori.
Conclusioni
Un PC compatto, dalle dimensioni di una console, si aggiunge al parco macchine di Asus. A 1199€ IVA inclusa, l'evoluzione rispetto al GR8 è evidente: la 1060 si conferma una scheda per il Full HD, la componentistica risponde al prezzo di listino, nel quale si condensa ovviamente anche la costruzione e l'ingegneria che sta dietro al prodotto. Adatto a chiunque voglia un PC da posizionare in salotto e con il quale giocare dal divano.
PRO
- Ottima ingegneria
- Piccolo, compatto, funzionale
- Monta una 1060...
CONTRO
- ...ma la versione da 3Gb
- No HDD in dotazione