Chi ha vissuto la propria infanzia o prima adolescenza tra gli anni 80 e i 90 avrà sicuramente presente il gioco a cui Top Drives fa riferimento, trasportandolo in ambito mobile. Si tratta di quel vecchio passatempo a base di carte (partito con la serie "Top Trumps", poi evolutosi in varie maniere), sulle quali erano stampate delle auto con riportate le diverse caratteristiche: lo scopo era puntare su un tratto particolarmente forte per ogni auto e cercare di sconfiggere su tale campo la carta dell'avversario. La diffusione del gioco era tale da aver dato origine a un'infinità di variazioni comprendenti ogni possibile tipologia di veicoli, e nelle scuole elementari e medie di quegli anni non c'era ricreazione al mondo senza che almeno un paio di ragazzi si dedicassero a questo gioco. Recuperare oggi le carte delle serie Dal Negro o Pelikan in Italia può essere anche piuttosto dispendioso, nonché difficile trovare un compagno di giochi disponibile a fare una partita, ma se questa rievocazione dei bei tempi andati vi ha riacceso la voglia di carte sulle auto, Top Drives può fare al caso vostro. L'idea di base infatti è la stessa: anche in questo caso dobbiamo collezionare un mazzo di carte rappresentanti varie auto, ognuna con riferimenti alle caratteristiche principali come velocità di punta, accelerazione, tenuta di strada e altro, in base alle quali dobbiamo scegliere quali auto contrapporre a quelle dell'avversario in scontri uno contro uno. Una volta posizionate le cinque carte della mano, assistiamo a un'elementare riproduzione della corsa in 3D che si limita a simboleggiare lo scontro che avviene, in sostanza, solo attraverso il calcolo matematico delle probabilità in base ai valori che caratterizzano ogni auto. Al contrario di quanto avveniva nel gioco di carte, però, in Top Drives entrano in ballo diverse altre variabili che rendono più complesso e strategico l'approccio alla partita, nonché coinvolgente la progressione tra i ranghi dei piloti/giocatori di carte.
La strategia del pilota
Ci sono diversi parametri da tenere in considerazione nella scelta delle auto da contrapporre all'avversario, che comprendono anche le caratteristiche dei tracciati su cui si svolgono gli scontri. Il tipo di fondo stradale, le condizioni meteorologiche, la tipologia di corsa (semplice, gimcana, accelerazione e quant'altro) impongono di scegliere auto che abbiano caratteristiche e punti di forza che si esprimano al meglio all'interno del contesto, dunque non si tratta semplicemente di trovare un tratto superiore a quello dell'avversario e vincere per una semplice sottrazione matematica. Ad approfondire ulteriormente la gestione delle auto c'è inoltre la possibilità di potenziarle, modificandone le caratteristiche con l'acquisto di componenti o fondendo più carte insieme. Trattandosi di un free-to-play, ovviamente tutta la gestione delle carte rientra in un complesso meccanismo economico che dovrebbe tendere, prima a o poi, alle micro-transazioni, ma Top Drives consente anche un minimo di spazio di manovra per coloro che si dimostrano abbastanza abili nella pianificazione delle proprie mosse da non dover ricorrere alla spesa di denaro.
Purtroppo, il grind diventa necessario per avanzare ai livelli più alti, con la necessità di ripetere spesso le medesime gare per migliorare le proprie performance (le vittorie vengono valutate da una a tre stelle, anche in base ai distacchi che vengono imposti all'avversario e diventano dunque elementi strategici importanti di cui tenere conto) o raccogliere bonus extra. L'oro e i soldi guadagnati (o acquistati) sono elementi indispensabili per la progressione perché consentono l'acquisto di nuovi pacchetti e potenziamenti, e considerando che le carte/auto arrivano sempre in base a un meccanismo aleatorio, non essendo noto il contenuto dei pacchetti che si acquistano, le spese possono diventare ingenti a lungo andare e la micro-transazione può diventare una soluzione comoda per chi ha poca pazienza. Non aiuta la semplicità con cui vengono rappresentati gli scontri nel gioco: a fronte di carte particolarmente dettagliate, le corse seguono pochi modelli standard che si ripetono continuamente. È vero che si tratta di una semplice rappresentazione simbolica di un confronto fra due carte, ma visto lo spirito collezionistico e filo-automobilistico che anima tutto il gioco una presentazione più accattivante, almeno per quanto riguarda i modelli delle auto, non avrebbe certo guastato, così come una maggiore varietà e quantità di marchi presenti, anche se 700 auto e passa rappresentano comunque un ottimo catalogo.
Conclusioni
Carte, auto, corse e collezionismo: Top Drives amalgama in maniera ottimale elementi di partenza dalla grande attrattiva, in particolare nel contesto mobile. La base di partenza è ben rodata, richiamando il celebre gioco di carte competitivo che i più esperti ricorderanno perfettamente, ma invece di riproporlo fedelmente in digitale, Hutch Games ha pensato bene di arricchirlo con nuove caratteristiche e approfondirne le meccaniche con l'aggiunta di ulteriori variabili che simulano delle vere e proprie corse. La dinamica dei pacchetti, delle modifiche e della raccolta casuale di auto stimola il collezionismo e la voglia di progredire, tanto da far affacciare pericolosamente la necessità del grind e delle microtransazioni ai livelli più avanzati a meno che non ci si armi di grande pazienza.
PRO
- Come con il vecchio gioco di carte, è facile farsi prendere
- Ottime implementazioni strategiche aggiuntive
- Tra collezionismo e competizione, il meccanismo funziona sempre
CONTRO
- Rappresentazione di auto e corse un po' troppo basilare e ripetitiva
- Rischio pay-to-win nei livelli più avanzati
- Tante auto ma mancano alcuni brand di richiamo