Con Stellaris, strategico 4X di altissimo livello pubblicato ormai più di un anno fa, Paradox è riuscita a equilibrare alla perfezione esigenze commerciali e supporto del prodotto, rilasciando contenuti gratuiti con grande regolarità (siamo arrivati all'aggiornamento 1.8), accompagnandoli con DLC di valore medio/alto. Dopo l'eccezionale Utopia, che ha rivoluzionato moltissimi aspetti del gioco base, riaccendendo l'interesse anche dei delusi, il nuovo DLC si presenta più in linea con quelli precedenti (il Leviathans Story Pack e il Plantoids Species Pack), ossia offre contenuti più mirati, introducendo tre nuove razze legate da una caratteristica comune: sono tutte di natura robotica. Si tratta di un inedito nell'universo di Stellaris, visto che finora gli imperi erano tutti popolati da creature di natura organica.
Le tre nuove razze
Le tre nuove razze introdotte dal Synthetic Dawn Story Pack sono molto diverse tra loro, sia per aspetto che per obiettivi. I Determined Exterminator sono figli di una civiltà aggressiva e guerresca, che vuole distruggere tutte le creature organiche dell'universo. La fonte d'ispirazione primaria di questi simpatici figli di una macchina dai facili bulloni sono sicuramente i Dhalek, i cui riferimenti sono chiari sin dal nome. In onore della loro natura socialmente problematica, i Determined Exterminator non dominano le razze organiche, ma le sterminano appena le conquistano. Pensate che utilizzandoli si perde l'accesso a tutte le opzioni legate alla diplomazia. In generale si tratta della razza più povera delle tre, interessante se ci si lascia affascinare dal suo background, ma troppo legata al combattimento (che non è il punto forte di Stellaris). Diciamo che va bene come scelta secondaria, dopo che si sono esplorate le potenzialità del gioco con una delle altre razze.
I Rogue Servitor sono invece una razza molto più interessante, la cui filosofia sembra uscita direttamente da un libro di Asimov. Come il nome fa intuire si tratta di robot nati per servire delle creature organiche, che sviluppandosi hanno preso però il sopravvento. Nonostante siano dominanti, non hanno ucciso i loro ex-padroni (almeno non tutti), che anzi continuano in qualche modo a servire, creando uno splendido paradosso che si manifesta con gran forza nel gameplay: si sentono i protettori delle razze dominate, cui legano il loro morale. In che senso? I Rogue Servitor per essere felici devono servire e proteggere le creature organiche. Più queste ultime sono numerose, più il loro morale cresce. Tra le tre si tratta sicuramente della razza più interessante, sia a livello di meccaniche che narrativo, perché impone un approccio più equilibrato alla partita, in cui si è sempre combattuti tra la necessità di far crescere le macchine e quella di accumulare creature organiche. Fargli compiere massacri indiscriminati porta a vederli crollare moralmente. Infine ci sono i Driven Assimilator, praticamente i Cyber uomini del Dr. Who mescolati con i Borg di Star Trek, che tendono ad assimilare le civiltà organiche, trasformandole in cyborg e integrandole nella loro rete neurale.
Diplomazia e simpatie
In generale le tre razze robotiche non sono molto amate da quelle organiche, le cui reazioni sono una buona fetta della bellezza dell'intera esperienza e determinano la gran parte delle svolte narrative. Senza svelarvi troppo, diciamo che mentre con i Driven Assimilator i rapporti diplomatici hanno forme più tradizionali, le altre due razze sono odiatissime, nonostante l'odio si manifesti a diverse intensità (come già detto, i Determined Exterminator non possono avere rapporti diplomatici con le altre specie, quindi combattono e basta). Volendo c'è anche una quarta opzione: creare una razza robotica personalizzata, più malleabile nei rapporti con gli organici, ma che allo stesso tempo offre un gameplay molto più tradizionale.
Diciamo che si tratta di una scelta di compromesso, che però fa perdere un po' di fascino al DLC, fondato anche sui richiami ai classici della fantascienza, mancando oltretutto molte delle possibilità di personalizzazione delle razze organiche. Ovviamente le tre razze robotiche dispongono di tecnologie, eventi e path of ascension specifici, che le personalizzano rendendole uniche, ma che non rivoluzionano certo il gameplay, rimasto in linea con quanto visto nel gioco base e nei DLC precedenti. A metà gioco purtroppo si sente un po' la mancanza di qualche contenuto più specifico. In particolare pensiamo all'assenza di unità avanzate uniche per le tre razze. Qualcosa di più, da questo punto di vista, si poteva fare, in modo da caratterizzarle in modo migliore e più completo. Certo, va detto che l'offerta è molto più ricca di quella avuta con lo story pack dei Leviathan, segno che quantomeno si è tenuto conto delle critiche ricevute allora. Insomma, il Synthetic Dawn Story Pack è un buon DLC e nulla più. Sicuramente piacerà agli appassionati di Stellaris, ma per gli altri non crediamo che rappresenti un grosso stimolo per tornare in gioco.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7 x86 o successivo
- Processore AMD Athlon II X4 640 @ 3.0 Ghz / orIntel Core 2 Quad 9400 @ 2.66 Ghz
- 2 GB di RAM
- Scheda video AMD HD 5770 / o Nvidia GTX 460, con 1024MB VRAM. Ultimi driver WHQL di entrambi i produttori.
- 4 GB di spazio su Hard Disk
- DirectX versione 9.0c
Requisiti consigliati
- Processore MD Phenom II X4 850 @ 3.3 Ghz o Intel i3 2100 @ 3.1 Ghz
- 4 GB di RAM
- Scheda video AMD HD 6850 / o Nvidia GTX 560TI, with 1024MB VRAM
Conclusioni
Dopo l'eccezionale Utopia, con Synthetic Dawn Story Pack i DLC di Stellaris tornano a percorrere strade più tradizionali, con contenuti più specifici e, inevitabilmente, limitati. Guidare l'impero delle macchine è interessante, sia per le nuove meccaniche legate alle tre razze, sia per i risvolti nell'evoluzione delle partite, in particolare quelli narrativi, nonostante la mancanza di contenuti di metà gioco più mirati e la riproposizione di dinamiche ormai ben conosciute dagli appassionati. Insomma, chi è ancora immerso nel gioco lo deve acquistare senza indugi, ma se lo avete abbandonato da qualche tempo e non vi siete lasciati convincere da Utopia, non è certo questo il DLC che possa convincervi a rinstallarlo (a meno che non abbiate sviluppato un particolare feticismo per i robot).
PRO
- Tre nuove razze, nuovi tratti e nuove abilità
- I risvolti narrativi e le interazioni tra razze robotiche sono interessanti
CONTRO
- Poche opzioni di personalizzazione per le nuove razze
- Arrivati a metà gioco il gameplay si uniforma a quello delle altre razze
- Non è il DLC che vi convincerà a reinstallare il gioco se lo avete mollato