Myrah Kale, una donna cresciuta a bordo di una stazione spaziale, decide un giorno di mettersi in viaggio alla scoperta dell'universo e dei suoi segreti; in particolare quello che riguarda la morphite, una misteriosa sostanza energetica che è in qualche modo legata alla storia della sua famiglia. Accompagnata da un robottino dalle sembianze di un gatto, Myrah sale dunque a bordo della sua navicella e comincia a seguire le tracce che la porteranno sempre più vicino alla verità, esplorando nuovi pianeti e scansionandone la flora e la fauna per racimolare i crediti necessari per l'acquisto del carburante e degli immancabili upgrade.
Raccontata in questo modo, l'idea alla base di Morphite sembra richiamare in modo palese il gameplay di No Man's Sky, sebbene in realtà bastino pochi minuti per cogliere tutte le differenze fra il titolo prodotto da Crescent Moon Games e quello realizzato da Hello Games. In questo caso non ci sono infatti spazi infiniti da sondare né interi ecosistemi generati casualmente, bensì una semplice (per quanto vasta) mappa spaziale da visitare senza la possibilità di controllare la nave (fatta eccezione per le torrette, ma solo in caso di scontro con unità ostili). La presenza di puzzle e piattaforme, nonché finanche di boss fight, rende il gioco in verità più vicino alla formula di Metroid Prime; e probabilmente non è una coincidenza che anche nell'avventura di We're Five Games e Blowfish Studios la protagonista sia una donna.
Dove nessun uomo è mai giunto prima
Non lasciatevi ingannare: Morphite è disponibile su App Store al prezzo di 8,99 euro, ma si tratta dello stesso gioco che contemporaneamente è approdato su PC, PlayStation 4, Xbox One e - a breve - Nintendo Switch. Parliamo insomma di una produzione premium, di ampio respiro, distante dalla generale concezione dei mobile game, specie quelli che utilizzano il formato freemium. La partenza procede per forza di cose un po' a rilento, visto che bisogna assimilare determinati meccanismi, ma dopo qualche pianeta il gameplay rivela tutte le sue sfaccettature e il fascino degli upgrade spinge a fare frequenti cambi di rotta per effettuare scansioni extra e ottenere il denaro necessario a potenziare i vari componenti della navicella o l'armatura di Myrah.
Selezionata una destinazione, si scende sulla superficie a bordo di una capsula e poi si è liberi di esplorare lo scenario, interagendo con dispositivi elettronici, ponti e rocce da far saltare con qualche granata, facendo naturalmente attenzione alle creature ostili e ad eventuali trappole lungo il cammino. I quindici pianeti che rientrano nel percorso narrativo riservano ovviamente più sorprese e dettagli, mentre in molti casi i mondi che decidiamo di esplorare per il puro gusto di farlo appaiono poveri e scialbi, ma in linea di massima gli sviluppatori hanno saputo donare all'esperienza una discreta varietà e una coerenza stilistica che, di pari passo con la suggestiva colonna sonora, è in grado di creare una grande atmosfera.
Space opera
Non c'è dubbio che Morphite sia, alla fine dei conti, un prodotto semplice e per certi versi lineare, ma il modo in cui tutti gli elementi del gameplay sono stati messi insieme fa immaginare una struttura più ampia e particolareggiata di quanto non sia in realtà, coinvolge e appassiona. Il che non è ovviamente un problema, anzi. Pur di fronte a scenari che si fanno man mano più ampi, è difficile perdersi e c'è sempre la possibilità di richiamare la capsula per tornare sulla navicella, sebbene talvolta il sistema dei checkpoint appaia nebuloso e possa anche fare brutti scherzi. A proposito di difetti, purtroppo il sistema di controllo touch non è sempre preciso e bisogna un po' prendere le misure prima di affrontare una sezione platform, a maggior ragione se l'eventuale caduta può essere fatale.
I due pulsanti nella parte destra dello schermo servono per azionare lo strumento che abbiamo equipaggiato (che si tratti della pistola, dello scanner o di qualsiasi altra cosa) e appunto per saltare, mentre il movimento e la visuale vengono gestiti tramite stick analogici virtuali invisibili e riposizionabili. Non sembra sia possibile attivare il fuoco automatico (o quantomeno l'opzione ci sarebbe, ma al momento non sortisce effetto) e ciò rende inevitabilmente i combattimenti macchinosi, di pari passo con una rilevazione delle collisioni non sempre puntuale. Dal punto di vista della grafica e del sonoro, però, c'è poco di cui lamentarsi: lo stile poligonale minimalistico funziona e dona al design una certa personalità, mantenendo peraltro sempre altissima la fluidità, mentre il comparto audio vanta dialoghi parlati in inglese, una discreta effettistica e, come già detto, ottime musiche.
Conclusioni
Morphite è un'avventura affascinante, che non soffre particolarmente le inevitabili semplificazioni narrative e strutturali di una space opera di questo tipo, riuscendo anzi a dare la sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto più ampio e ambizioso di quanto non sia in realtà. Lungi dall'essere un clone di No Man's Sky, il titolo prodotto da Crescent Moon Games è in realtà vicino alle meccaniche di Metroid, con un'enfasi sulle dinamiche legate agli upgrade, un'interfaccia leggibile e una coerenza di fondo, anche stilistica, che conferisce solidità all'esperienza.
PRO
- Semplice ma ricco
- Grande atmosfera
- Stilisticamente gradevolissimo
CONTRO
- Sistema di checkpoint un po' vago
- Controlli migliorabili