La spettacolare opening cinematica di Art of War: Red Tides ci introduce a uno scenario post-apocalittico in cui truppe molto diverse si affrontano sul campo di battaglia. La fine che fa l'eroe carismatico in sella alla moto, fucile in pugno e sigaro in bocca, ispirato in modo palese al protagonista di Metal Gear Solid, sottolinea come l'esperienza messa a punto da Game Science non si basi sull'apporto dei singoli, quanto piuttosto sull'azione di gruppo. Nello specifico, le battaglie presenti nel gioco coinvolgono oltre duecento unità in contemporanea anche sui dispositivi iOS, inscenando dunque scontri altamente frenetici e visivamente impattanti, ma al contempo caotici e difficilmente leggibili. Selezionata una delle tre fazioni disponibili, un tutorial ci introdurrà ai meccanismi di base di questa variazione sul tema dei MOBA, in cui l'obiettivo è come al solito quello di superare le difese avversarie fino a distruggere la base nemica. A differenza del blockbuster Clash Royale, lo scenario in questo caso si sviluppa in orizzontale ed è dotato di una zona centrale che può essere utilizzata dalle truppe per ricaricare momentaneamente l'energia. La gestione delle unità è però completamente automatizzata e il nostro contributo dovrà limitarsi alla loro immissione sulla mappa, secondo un approccio strategico in cui non necessariamente la superiorità numerica si traduce in successo.
Guerra e pece
Le dinamiche freemium di Art of War: Red Tides sono piuttosto elastiche e non limitano in alcun modo la fruizione dell'esperienza, rilasciando a intervalli regolari ricompense e nuove unità da aggiungere al proprio roster. Dal punto di vista strutturale, il gioco consente di accedere a partite normali o classificate, con scontri uno-contro-uno o tre-contro-tre affiancati da una modalità in single player basata su missioni man mano più difficili. Salire di livello permetterà di giocare anche i match classificati, così da scalare eventualmente le classifiche e ambire a ricompense sempre più ricche.
Il sistema funziona molto bene, complice un soft launch che ha creato una ricca base d'utenza in Asia, e si entra in partita nel giro di pochi secondi, con l'unica differenza negli scontri di gruppo del dover attendere il proprio turno per piazzare le unità sulla mappa. Nella parte bassa dello schermo troviamo per l'appunto le nostre truppe, da generare in numero maggiore o minore a seconda dell'energia a disposizione in quel momento, mentre a destra figurano tre abilità speciali che cambiano a seconda della fazione e necessitano di lunghi tempi di caricamento, ma permettono di colpire il nemico in vari modi: pietrificandone i soldati, effettuando un bombardamento mirato, sparando con un enorme cannone lungo una traiettoria orizzontale, ecc. Come anticipato, il comportamento delle unità in campo è del tutto automatico: una volta creati i soldati, questi procederanno in gruppo contro gli obiettivi nemici, combattendo letteralmente fino alla morte.
Solo in determinati casi avremo modo di azionare direttamente degli attacchi speciali, per il resto il nostro compito consisterà nel leggere la situazione nel modo migliore e pianificare quanti e quali guerrieri mandare a combattere, anche sulla base del setup avversario. Un'interattività così limitata si presta senza dubbio a partite spensierate, anche se spesso e volentieri l'enorme caos che a un certo punto si genera sullo schermo rende davvero complicato capire cosa sta succedendo, trasformando il gameplay in un ripetitivo invio di nuove truppe nella speranza che il loro numero possa bastare per sfondare le linee nemiche e arrivare a distruggerne la base. Dal punto di vista tecnico la quantità di personaggi in azione viene gestita in modo efficace, ma la visuale distante e l'impossibilità di zoomare se non di poco sminuisce il tutto, impedendo di apprezzare un'effettistica di buon livello e qualche animazione degna di nota.
Conclusioni
Art of War: Red Tides è uno strategico casual sulle prime intricato e poco intuitivo, ma capace col passare del tempo di dare qualche soddisfazione, a patto di accettarne la natura caotica. Le tantissime unità che si muovono sullo schermo creano scontri di enorme entità, il problema è che il nostro compito sarà unicamente quello di rimpinguare le truppe immettendo nuovi soldati ed eventualmente azionare le abilità speciali che potrebbero fornirci un vantaggio nel corso del match. Se avete apprezzato Clash Royale, ad ogni modo, la visione più rocambolesca e vivida del titolo sviluppato da Game Science potrebbe conquistarvi: dategli un'occhiata.
PRO
- Battaglie enormi e spettacolari
- Diverse modalità disponibili
- Si gioca gratis senza problemi
CONTRO
- Troppo caotico
- Gameplay limitato
- Intricato sulle prime