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La recensione di Spintires: MudRunner

Spintires: MudRunner ripropone un'esperienza davvero senza compromessi

RECENSIONE di La Redazione   —   05/11/2017

Partiamo subito da un presupposto: se vi apprestate a leggere questo pezzo nella convinzione di avere a che fare con un gioco di corse off-road siete alquanto... fuori strada. Il titolo ideato da Ovee Game Studio e ora ripreso da Saber Interactive è del tutto particolare: a bordo di una nutrita schiera di veicoli - per lo più di massicce dimensioni - si viene coinvolti in una faccenda che non ha assolutamente niente a che vedere con avversari, giri di pista e adrenalina a mille a causa dell'elevata velocità. Tutto il contrario. Spintires: MudRunner è un gioco lento, creato da gente paziente per gente altrettanto paziente. O forse pure di più. Un titolo dove il fango la fa da padrone assoluto, dettando le regole a modo suo, tra una tirata di verricello, un fiume da guadare con ogni scrupolo possibile e tanta, ma tanta legna da trasportare a destinazione.

La recensione di Spintires: MudRunner

Il precedente capitolo, intitolato semplicemente Spintires, è apparso su PC tre anni fa ed è riuscito a ritagliarsi una discreta schiera di appassionati che ha saputo apprezzarne le tante sfide, la fisica dei veicoli pesanti a contatto con terreni accidentati e quei ritmi talmente compassati da far sembrare ogni missione una giornata lavorativa vera e propria, anziché un semplice svago. Masochismo di ultima generazione o semplice voglia di stringere tra le mani qualcosa fuori dall'ordinario? Probabilmente non esiste una risposta univoca, quel che è certo è che MudRunner rimette sul tavolo le medesime carte con qualche piccola novità sul fronte contenutistico, ma questa volta si è voluto provare a solcare anche i lidi del settore console attraverso le edizioni per PlayStation 4 e Xbox One. Come dite? Avete deciso di sporcarvi le mani come fanno i boscaioli più navigati? E allora prego, da questa parte, saremo da voi tra un istante.

Simulazione allo stato puro

Dicevamo del fatto di sporcarsi le mani, giusto? Ecco, Spintires: MudRunner è soprattutto questo. Lo si percepisce a pelle, mentre il tutorial scandisce con proverbiale lentezza quello che sarà il leit-motiv dell'intera esperienza ludica. Esattamente come avveniva nel capitolo precedente, l'aspetto più riuscito di MudRunner è proprio insito nella fedele riproduzione delle caratteristiche del terreno e delle reazioni dei mezzi pesanti in condizioni complesse. Accelerare senza remore per cercare di velocizzare i tempi non porta proprio da nessuna parte anzi, è più probabile che si riveli un gran modo per dilatare a dismisura il tempo necessario al completamento di un singolo incarico. Procedere in tutta tranquillità è la cosa migliore, cercando se possibile di evitare che le ruote del proprio mezzo si mettano a slittare con veemenza e sprofondino nel terreno accidentato. Il gioco ripropone le cinque mappe sandbox già disponibili nel primo Spintires, alle quali si aggiungono un territorio inedito e altri tredici veicoli da padroneggiare. All'interno di ciascuna mappa sono presenti vari punti nevralgici che vanno raggiunti per agevolare la progressione verso gli obiettivi successivi. Si devono ad esempio conquistare i punti di osservazione per rendere visibili determinate aree della mappa che diversamente rimarrebbero per lo più oscurate, oppure raggiungere gli autocarri disseminati sul territorio per sbloccarli e ricevere un vantaggio strategico.

La recensione di Spintires: MudRunner

Come abbiamo detto, un errore di valutazione o l'eccessiva fretta possono provocare condizioni critiche: in questi casi la salvezza è affidata al verricello, che deve essere fatto girare attorno ad alberi e arbusti, necessari per fare da perno e levarsi d'impaccio il prima possibile. Peraltro alcuni mezzi sono dotati di caratteristiche fondamentali come la presenza delle quattro ruote motrici o il bloccaggio del differenziale per migliorare l'aderenza a discapito del controllo, tuttavia all'occorrenza è anche possibile impostare la visuale dall'abitacolo per migliorare la precisione di guida durante alcuni spostamenti. Appare singolare peraltro che in un titolo come questo, votato a riprodurre in modo certosino la raccolta e il trasporto di materiali, non sia consentito sfruttare gli specchietti retrovisori per agevolare determinate manovre quando viene attivata la visuale in prima persona. In altri frangenti è preferibile ricorrere al fuoristrada di supporto, che però dev'essere adeguatamente equipaggiato presso il garage per risultare utile allo scopo. La telecamera permette di mantenere una visione completo della situazione da qualsiasi prospettiva, ma necessita di essere gestita con particolare premura attraverso la levetta destra del pad, dal momento che non sempre le inquadrature si rivelano fluide e ben posizionate come dovrebbero, specialmente qualora i veicoli siano stati caricati con i tronchi da trasportare alla segheria più vicina. Tra le molte variabili da dover tenere presenti sussiste anche il livello del carburante, in perenne diminuzione a seconda del consumo richiesto. Evidentemente rimanere bloccati nel fango o sbagliare strada potrebbe rivelarsi alquanto deleterio, perciò è necessario tenere ben presenti la localizzazione delle stazioni di rifornimento e delle autocisterne di supporto. Un'altra variabile di una certa rilevanza deriva dalla quantità dei danni inferti al veicolo a causa di collisioni con alberi, sassi o altri materiali distribuiti per le mappe, anche in questo caso modulate a seconda della velocità e delle dimensioni dell'ostacolo. Insomma, nel caso ci fossero ancora dei dubbi, siamo al cospetto di un simulatore dalle caratteristiche estreme, che cerca di non lasciare niente al caso e, soprattutto, non scende affatto a compromessi per provare a procacciarsi i favori di un pubblico un po' più vasto.

La recensione di Spintires: MudRunner

La pazienza è la virtù dei forti

Rispetto a quanto avviene in altri titoli simulativi con veicoli pesanti - pensiamo ad esempio a Euro Truck Simulator - Spintires: MudRunner privilegia quasi esclusivamente la guida off-road in condizioni estreme, dove il nemico numero uno con cui dover fare i conti è il fango. Gli upgrade introdotti nel comparto grafico hanno determinato un miglioramento di elementi come la vegetazione o la fisica dei fluidi, che non erano stati curati con una tale dovizia di particolari in precedenza. Le mappe ripresentano anche l'alternanza tra fasi notturne e diurne; quando calano le tenebre, riuscire a districarsi su terreni talmente accidentati può diventare ancora più complesso, per questo è possibile decidere di procedere rapidamente fino alle prime luci dell'alba, sacrificando una percentuale del carburante che si ha a disposizione in quel preciso istante. Sono sempre assenti le variazioni delle condizioni meteorologiche, una mancanza di non poco conto dato che gli agenti atmosferici darebbero maggiore spessore all'esperienza simulativa, cambiando le carte in tavola di tanto in tanto e trasmettendo una maggiore diversità del contesto ambientale con cui bisogna interfacciarsi. A fianco della modalità tradizionale è disponibile il Challenge Mode, dove bisogna portare a termine obiettivi specifici su un totale di nove mappe personalizzate. In alternativa si può propendere per la modalità cooperativa online: fino a tre giocatori hanno modo di collaborare a vicenda nel completamento degli obiettivi. Grazie all'introduzione delle funzionalità di salvataggio condivise, viene inoltre garantita l'opportunità di proseguire a piacimento il proprio percorso, alternando senza soluzione di continuità le fasi in solitaria a quei momenti in cui si viene supportati da qualche amico.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39.99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (25)
7.6
Il tuo voto

Spintires: MudRunner prosegue sugli stessi binari tracciati con tenacia dal suo predecessore. Lentezza e monotonia albergano dietro l'angolo, rischiando seriamente di farsi strada nell'animo e nella testa del giocatore impreparato o semplicemente più propenso a prediligere un tipo d'interazione dinamico e veloce. Questo fattore di per sé rende il titolo di Saber Interactive un prodotto pensato per soddisfare una nicchia di fedeli appassionati e va preso assolutamente con le pinze, nella piena consapevolezza di cosa ci si appresta a fruire. E se su PC lo zoccolo duro che si è andato a costituire nel corso degli anni è cosa ormai comprovata, su console si gioca tutt'altra partita, anche in funzione del prezzo maggiorato. Il criterio di controllo dei veicoli e la dettagliata fisica del terreno rimangono un'idea interessante e a suo modo unica sia per caratteristiche intrinseche che per complessità di fruizione, ciò nondimeno troviamo che una maggior eterogeneità delle attività da svolgere non avrebbe guastato.

PRO

  • Ottima riproduzione delle caratteristiche del terreno
  • Comportamenti iper realistici dei veicoli
  • Esperienza unica nel suo genere

CONTRO

  • Su console prezzo maggiorato
  • Ritmi fin troppo compassati
  • Poche novità rispetto al precedente capitolo