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C’eravamo tanto picchiati – La recensione di Beat Street

Lucky Kat prova a resuscitare il genere dei picchiaduro a scorrimento su mobile

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   25/11/2017

Così popolari nell'epoca delle console a 16-bit quanto incapaci di riconfermarsi nelle generazioni successive, i picchiaduro a scorrimento hanno dato di tanto in tanto qualche segno di vita (basti pensare a titoli come Scott Pilgrim Vs. The World, Castle Crashers o Dragon's Crown), ma senza mai riuscire davvero a tornare in auge. Ciò è particolarmente vero se si guarda al mercato mobile, nonostante la sua naturale predisposizione a guardare al passato per trovare ispirazione per i propri prodotti. Gli sviluppatori di Lucky Kat non si sono fatti però intimorire da questo trend negativo, e con il qui presente Beat Street provano a trovare la giusta chiave di volta per dare nuova linfa vitale al genere.

Little streets of little rage

I maggiori pregi di Beat Street non risiedono certo nel setting, che è quanto di più basilare si possa immaginare: l'utente può vestire i panni di uno fra i sei eroi presenti (uno solo messo a disposizione dall'inizio, mentre gli altri vanno sbloccati progressivamente nel corso dell'avventura) ed è chiamato a ripulire le strade della fittizia città di Toko dalle gang di animali antropomorfi che ne popolano i bassifondi.

C’eravamo tanto picchiati – La recensione di Beat Street

Fortunatamente, Lucky Kat si riscatta da subito sfoggiando uno stile molto personale, che funziona soprattutto perché in estrema contrapposizione con il tema trattato: parliamo pur sempre di gente che si mena, e vedere tutto ciò tradotto in una grafica in pixel art colorata, vivace e con protagonisti super deformed produce un effetto al tempo stesso spiazzante e piacevole. Un beat'em up che si rispetti però non vive solo di carineria (anzi), e sotto il profilo del gameplay Beat Street si dimostra sorprendentemente capace, a partire da un sistema di controllo che - pur richiedendo l'utilizzo di un solo dito del giocatore - si comporta persino meglio di tante soluzioni con tasti virtuali sperimentate in passato da altri prodotti. Strisciando sullo schermo si muove il personaggio, mentre i colpi standard si sferrano eseguendo dei rapidi tap: uno swipe in verticale o in orizzontale consente poi di prodursi rispettivamente un calcio volante o in un attacco in corsa, mentre mantenere la pressione sul display libera un potente attacco caricato e il parco mosse è completato dall'immancabile possibilità di avvicinarsi a un avversario per stringerlo in una presa per poi riempirlo di cazzotti picchiettando sullo schermo o lanciarlo via trascinando il dito nella direzione desiderata. Non manca all'appello nemmeno la classica abilità speciale, in questo caso attivabile dopo aver riempito un apposito indicatore a suon di combo, che si risolve in una serie di colpi capaci di infliggere molti danni a un singolo avversario. Insomma, Beat Street ha studiato bene gli insegnamenti dei maestri del passato e li ha tradotti in un modello di fruizione assolutamente perfetto per il mobile gaming, e il risultato è un picchiaduro a scorrimento davvero molto spassoso, certamente non tecnico né particolarmente impegnativo (perlomeno al livello di difficoltà standard) ma certamente capace di regalare qualche sorriso sia ai neofiti sia ai nostalgici degli anni '90.

C’eravamo tanto picchiati – La recensione di Beat Street

Che Lucky Kat non si sia limitata a fare il compitino lo si capisce anche dagli elementi di contorno all'azione vera e propria: dal menu principale è infatti possibile potenziare i personaggi con gli emblemi e le monete ottenute giocando, nonché assegnare un massimo di due statuette che garantiscono bonus permanenti e altrettanti oggetti consumabili da adoperare in caso di necessità. A questi fattori si lega anche la componente di monetizzazione elaborata dagli sviluppatori, che però non si dimostra opprimente come in tanti altri casi. Se è vero dunque che c'è un sistema di energia che limita le possibilità dell'utente di giocare in maniera continuativa e che il potenziamento dei protagonisti è molto più agevole mettendo mano alla carta di credito, bisogna anche sottolineare come il software sia abbastanza generoso nel concedere premi su base giornaliera o incentrati su sfide e obiettivi; potendosi inoltre sostenere grazie a delle brevi schermate pubblicitarie, Beat Street non sente l'urgenza di proporre costantemente le offerte del proprio negozio in-game, a tutto vantaggio della piacevolezza dell'esperienza. Una menzione a Lucky Kat è doverosa anche per il tentativo di aggirare l'ostacolo della ripetitività, inevitabile in prodotti di questo genere: gli stage possono dunque essere affrontati nuovamente a livelli di difficoltà maggiori (con un adeguato aumento delle ricompense) e c'è persino una modalità cooperativa online per due giocatori.

Conclusioni

Versione testata Android (1.1.9)
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
9.0
Lettori (3)
6.2
Il tuo voto

Non fatevi ingannare dalla grafica simpatica e dalla formula free to play (qui comunque gestita con criterio): Beat Street è un picchiaduro a scorrimento con tutti i crismi, dotato di un gameplay che non lascia nulla al caso e forte di un sistema di controllo ottimo, perfettamente gestibile con un solo dito senza risultare in alcun modo limitante. Se si è disposti a scendere a patti con un po' di inevitabile ripetitività, quello di Lucky Kat è un titolo che ci sentiamo di consigliare a tutti i fan di Final Fight, Streets of Rage e compagnia bella.

PRO

  • Un picchiaduro a scorrimento duro e puro
  • Sistema di controllo perfetto
  • Buona quantità di contenuti

CONTRO

  • Ovviamente ripetitivo
  • Acquisti in-app non invasivi ma comunque presenti
  • Livello di difficoltà piuttosto basso