L'esperto di giochi di ruolo classici sa esattamente cosa sia Pathfinder, dunque un titolo mobile che porta con sé un nome del genere attira già una certa attenzione negli appassionati di questo settore, ma Pathfinder Duels punta a richiamare un pubblico anche più vasto. Il gancio è infatti quello di Hearthstone, il celebre gioco di carte ideato da Blizzard e diventato, come spesso accade alle produzioni dell'etichetta in questione, un vero e proprio fenomeno globale. Senza inventare granché, intendiamoci, perché la struttura di base è quella classica dei giochi di carte collezionabili da Magic in poi, ma riuscendo a trovare quel giusto equilibrio fra meccaniche di gioco e lore che risulta vincente, in un titolo che rimane essenzialmente incentrato sulla carte ma dove il contorno può fare la differenza. In una condizione del genere, potenzialmente, si trova anche Pathfinder Duels, con la differenza che il gioco 37Games parte prima di tutto proprio dal nome noto che si porta appresso per cercare di costituire anche una valida alternativa in termini di gioco di carte, missione più facile solo in apparenza. Per raggiungere il suo scopo conta sulla caratterizzazione tipica di Paizo Publishing per le illustrazioni e ovviamente per la rappresentazione di creature, personaggi e ambientazioni, che risultano in questo modo dotate di uno stile notevole, piuttosto classico ma chiaramente derivato da una produzione di un certo livello. Sul fronte del gameplay ci troviamo dinnanzi a un gioco di combattimento con carte che all'apparenza non offre particolari innovazioni rispetto al canone, ma apporta comunque un paio di caratteristiche peculiari che riescono a farlo distinguere nella marea di produzioni dello stesso tipo presenti soprattutto in ambito mobile. A questo aggiungiamo anche un'impostazione free-to-play che non sembra spingere verso le micro-transazioni in maniera subdola, ovviamente al di là del fatto di giocare sulla volontà di acquistare nuove carte, e anche questo è un bel punto a favore.
Carte scoperte
Il meccanismo di combattimento è quello classico: le carte rappresentano creature, magie ed evocazioni, ognuna delle quali possiede una quantità di punti ferita e richiede una certa misura di Arcana per poter essere giocata, con quest'ultima che si carica progressivamente ad ogni turno. Ogni carta scatena la propria abilità contro la carta dell'avversario direttamente contrapposta, oppure contro l'eroe nemico stesso nel caso in cui il tavolo sia libero, e le carte restano in gioco fin quando non hanno esaurito i propri punti ferita. Fin qui, ci si adegua al canone classico del genere, ma ci sono almeno un paio di caratteristiche peculiari in questo gioco. Il primo elemento distintivo di Pathfinder Duels è proprio la disposizione delle carte sul campo di battaglia: ci troviamo di fronte a un tavolo diviso in due file da tre caselle per ogni giocatore, e la posizione delle carte ha un rilievo nella dinamica del combattimento. Queste vengono infatti impiegate in ordine partendo dalla prima casella in alto a sinistra, inoltre subiscono attacchi in sequenza a seconda della disposizione sulle due linee: questo significa che la prima linea assorbe la maggior parte degli attacchi, lasciando la seconda come retrovia.
Se si considera che le carte si attivano solitamente (salvo alcune eccezioni) nel turno successivo allo schieramento, ci troviamo di fronte a una serie di variabili che rendono particolarmente profondo l'approccio allo scontro, a partire proprio dalla disposizione delle carte sul tavolo. In pratica, diventa necessario studiare la posizione giusta in cui inserire una carta sulla plancia in base sia all'ordine precostituito in cui si svolgono gli attacchi, sia il potenziale difensivo che hanno intrinsecamente le carte, in base al principio della disposizione in file. È un meccanismo sicuramente più difficile da spiegare che da utilizzare, dunque se l'atmosfera vi attira il consiglio è di provare comunque a farci un giro, considerando il regime free-to-play senza particolari gabole che spingono a spendere soldi. L'altro elemento particolare di Pathfinder Duels è la caratterizzazione degli eroi, che derivano direttamente dal lore di Pathfinder e possono essere utilizzati in maniera alternata come protagonisti nel gioco. Ognuno di questi ha delle particolari predilezioni in termini di abilità che portano a delle selezioni specifiche delle carte dal mazzo, inoltre possono essere equipaggiati con oggetti che vanno a modificare le performance dell'intero mazzo in battaglia. Pur essendo naturalmente portato al PvP, Pathfinder Duels può contare anche su varie missioni in single player supportate da una storia, dunque l'offerta è piuttosto variegata.
Conclusioni
Pathfinder Duels si distingue rispetto allo standard dei giochi di combattimento tra carte per un'impostazione particolarmente ragionata e strategica, che lo rende più profondo di quanto non sembri in un primo momento, rispettando in questo anche le sue origini da gioco di ruolo classico. Da questo deriva, di converso, anche un ritmo piuttosto compassato e una durata degli scontri che potrebbe adattarsi male alla fruizione mobile, rendendolo un gioco indicato a chi comunque apprezza un approccio riflessivo ai videogiochi anche in mobilità. C'è qualche incertezza nel sistema di controllo e l'interfaccia risulta piuttosto anonima, ma anche in virtù di un regime free-to-play senza tanti sotterfugi, una prova la consigliamo comunque.
PRO
- Belle implementazioni strategiche
- Licenza interessante
- Carte ben disegnate
CONTRO
- Partite fin troppo lunghe per l'ambito mobile
- Qualche sbilanciamento fra le carte