Il gestionale ha trovato sulle piattaforme mobile una nuova giovinezza, questo ormai è chiaro: centinaia di emuli di Civilization, Rise of Nations, Age of Empires e relativi incroci con l'aggiunta di suggestioni provenienti dai nuovi generi come il tower defense affollano L'App Store e il Google Play Store ormai da anni, con derive verso le micro-transazioni che nella migliore delle ipotesi sono marginali ma nelle peggiori possono diventare preoccupanti tentativi di truffa. Brew Town rappresenta una proposta di quelle piuttosto oneste e riesce a distinguersi nella massa di gestionali, simulazioni e city builder per il suo fondarsi su un'idea alquanto originale rispetto al solito. Non si tratta di far crescere civiltà o popolazioni, nemmeno di gestire città a tema con serie d'animazioni o televisive di successo, ma ci troviamo semplicemente a mandare avanti un'attività di birreria artigianale. Tutti noi, più o meno, abbiamo avuto esperienza con l'homebrewing: vuoi per maldestri tentativi di creare la propria birra in casa ("è facilissimo, che ci vuole" vi avranno detto), vuoi per l'amico hipster che ama sperimentare coi sapori fatti a mano (un po' come la birra Zecca Rossa dei Simpson). Avete dunque presente le basi concettuali di Brew Town, che unisce alla produzione della birra anche la necessità di gestirne lo smercio attraverso vari canali all'interno di un business in continua espansione. Ci sono diverse fasi da seguire, dalla produzione di birra all'imbottigliamento fino alla vendita e distribuzione, che vengono semplificate in maniera molto schematica attraverso una certa quantità di opzioni prestabilite ma propongono comunque una buona stratificazione dei progetti e delle azioni da portare a termine nel corso delle partite. Essendo un free-to-play, inoltre, la gestione dei tempi di attesa è una costante in tutto il gioco, e la loro riduzione è la chiave su cui sono impostate le micro-transazioni.
Cosa c'è di meglio di una birra? Due birre
Nella mappa vista dall'alto (con la possibilità di zoomare) sono disposte varie strutture tutte dedite alla produzione e vendita della birra, con diverse possibilità di modifica ed espansione. Si parte dalla raccolta del luppolo toccando i semi che compaiono sul campo e si passa poi alla fermentazione, da qui all'imbottigliamento e poi alla gestione del prodotto finito attraverso vari canali. Ogni passaggio si arricchisce di varie sfumature: la produzione può suddividersi in varie tipologie di birra a diversi livelli qualitativi che possono essere studiate dal laboratorio e ulteriormente migliorate in certe fasi. Il "brewing" vero e proprio può avvenire in maniera contemporanea su diverse strutture parallele, il cui numero può essere espanso attraverso ulteriori investimenti in modo da ampliare la portata e l'imbottigliamento viene effettuato in una struttura apposita che richiede di "tappare" come ossessi sullo schermo per sfornare bottiglie alla massima velocità (salvo eventualmente acquistare ulteriori facilitazioni come la possibilità di tenere premuto il tasto o preparare più bottiglie contemporaneamente ad ogni tocco). Le bottiglie così prodotte possono essere distribuite in spedizioni prestabilite a seconda delle richieste pervenute al quartier generale, oppure vendute al dettaglio nel pub (anche questo soggetto a vari upgrade e modifiche) o in sconti speciali per eliminare le rimanenze e fare spazio nel magazzino (ovviamente ampliabile anche quest'ultimo).
È possibile addirittura modificare l'aspetto delle bottiglie disegnando l'etichetta con un editor, consentendo risultati impressionanti. La catena di azioni sostanzialmente non cambia più di tanto all'aumentare della produzione, semplicemente si tratta di ottimizzare le risorse investendo il denaro raccolto in nuove strutture parallele per incrementare la quantità o facendo evolvere i vari laboratori per migliorare la qualità. Per variare un po' l'azione, è possibile fare tap su alcuni elementi che passano sullo schermo per ottenere denaro e tappi extra, ma l'impostazione ovviamente si gioca sui tempi di attesa e proprio questi innescano il solito valzer delle micro-transazioni. Quest'ultime si basano sull'acquisto dei tappi, ovvero la seconda valuta in-game dopo il denaro, che viene invece conquistato giocando e può essere investito nell'acquisto o espansione delle strutture. I tappi servono a ridurre le attese o ottenere vantaggi in termini strutturali, come aumenti permanenti di efficienza in alcune fasi della produzione e distribuzione, ma c'è da dire che se si ha un minimo di pazienza è possibile bypassare l'intera questione accettando semplicemente qualche minuto di attesa e facendo evolvere in maniera equilibrata le varie componenti della catena produttiva.
Conclusioni
Brew Town è una simulazione confezionata con grande cura, cosa evidente già dallo stile grafico adottato che mischia il 3D con suggestioni retrò, attraverso una soluzione che abbiamo visto già in altre produzioni (Horizon Chase, per dirne uno) ma si presenta sempre particolarmente elegante. Il meccanismo gestionale è piuttosto chiuso, pertanto non ci lascia altro da fare che seguire le fasi di produzione della birra predeterminate ed investire in espansioni e potenziamenti appena se ne ha la possibilità senza divagare più di tanto in scelte ardite, mentre la struttura free-to-play innesca la solita ragnatela di attese con cui convivere se non si vuole cadere nelle micro-transazioni, sebbene le cose da fare siano parecchie rendendo possibile una certa gestione utile del tempo. Il tutto è però ben organizzato e presentato in maniera accattivante, tanto da rendere difficile mollare la produzione della birra una volta avviata, almeno per le prime ore di gioco.
PRO
- Idea di partenza simpatica e realizzata con stile
- Meccanismo gestionale semplice ma efficace
- Piccoli tocchi affascinanti come il design delle etichette
CONTRO
- Molto lineare, limitata libertà di scelta sulla produzione
- Il solito gioco delle attese con micro-transazioni
- L'interesse difficilmente durerà a lungo