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La fine del medioevo

La serie Anno si arricchisce di un nuovo capitolo e, dopo essere sbarcata nel 1701, ci trasporta nel 1404, in un periodo di grandi trasformazioni storiche.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   07/07/2009

Anno 1404 è un gestionale ambientato durante il secolo che ha segnato il passaggio dal Medioevo all'epoca moderna. Ultimo nobile figlio di una serie di grande successo, soprattutto in Germania, iniziata molti anni orsono, questo nuovo capitolo cerca di bissare i suoi predecessori sfoggiando un motore grafico rinnovato e qualche ritocco nel gameplay. Avviando il gioco è possibile scegliere tra diverse modalità, tutte piuttosto classiche, che comprendono la partita libera e tre campagne. Fondamentalmente, le meccaniche di gioco sono identiche in tutte le modalità, ovvero bisogna riuscire a gestire un insediamento umano, dotandolo di diverse infrastrutture che servono per sfruttare le risorse del territorio e garantire la crescita della popolazione. L'obiettivo è quello di farlo crescere trasformando una fangosa baraccopoli in un centro urbano ricco e prosperoso. Il fulcro di ogni insediamento è il mercato (leggete il box dedicato per avere qualche dettaglio storico), intorno a cui vanno costruite le case per la popolazione in modo da poter iniziare a pescare, a tagliare la legna e a lavorare i campi.

La fine del medioevo

La crescita economica comporta un migliore tenore di vita degli abitanti e la trasformazione graduale della società contadina in società mercantile. Ogni passo in avanti nello sviluppo della società attiva nuove esigenze legate a nuovi edifici da costruire. Il progresso è possibile soltanto soddisfacendo i bisogni espressi dagli abitanti, riassunti in comodi grafici di facile consultazione. Ovviamente la vita per il giocatore viene resa complicata da diversi fattori come la carenza di risorse in determinati territori, che costringe a esplorare la mappa alla ricerca di regioni da colonizzare, oppure richiede di commerciare con insediamenti avanzati che dispongono delle risorse di cui si abbisogna.
Purtroppo le difficoltà non sono soltanto di tipo ambientale e ben presto interverranno anche incendi e malcontento a richiedere interventi drastici per risolvere situazioni intricate, soprattutto se non si è pianificata a dovere la costruzione della città e si è lasciato scoperto troppo a lungo qualche settore.

Perché il mercato?

Qualcuno di voi, i più curiosi, si saranno chiesti come mai il fulcro degli insediamenti presenti nel gioco non sia il classico castello o fortezza che dir si voglia, ma il mercato. Gli sviluppatori si sono voluti attenere alla storia e hanno scelto di rappresentare le realtà dei comuni mercantili, nati in Italia nell'XI secolo e sviluppatisi successivamente anche in altre parti d'Europa, fino all'affermazione delle signorie cittadine, delle monarchie e alla nascita degli stati nazionali. Sbocciati in seno al sistema feudale, che aveva caratterizzato l'alto medioevo (periodo che per convenzione va dal 476 DC al 1066 DC), nei comuni il commercio con l'esterno assume un ruolo primario ed è la forma di rottura principale con il sistema economico precedente, più chiuso e incentrato intorno alla corte.

Arrivano i saraceni!

Le tre campagne rappresentano sicuramente la modalità strutturalmente più interessante del gioco. Ognuna di esse è divisa in più missioni, a loro volta divise in piccole quest, solitamente attivate dalle richieste degli alleati o dei nemici. In realtà le tre campagne seguono un solo filo conduttore narrativo e sono parte di un'unica grande campagna che culmina nello scontro in campo aperto con i saraceni. Qualcuno potrà rimanere deluso dal fatto che passando da una missione alla successiva, gli sforzi fatti nella precedente vengano cancellati e il gioco carica sempre degli insediamenti preimpostati azzerando qualsiasi modifica apportata dal giocatore. Quindi capirete che è inutile andare troppo oltre quanto richiesto dalla trama e sfruttare le risorse extra per espandere la colonia. Probabilmente un sistema simile si è reso necessario per poter creare delle missioni più articolate, ma sempre di un gestionale stiamo parlando e al giocatore fa piacere vedere i suoi sforzi prendere forma sullo schermo. Ovviamente il problema non si pone nella modalità libera, dove non c'è la divisione in missioni.
La fasi più deboli del gioco sono quelle degli scontri. All'inizio si combatte molto poco, ma presto arriva il momento di incrociare le spade contro i saraceni. Purtroppo in questi frangenti Anno 1404 si trasforma e sullo schermo appaiono dei goffi simulacri di quelle che dovrebbero essere accese battaglie. Soprattutto gli scontri navali e quelli con più truppe mancano di precisione e ogni tentativo di pianificazione tattica è vanificato dalla risposta delle truppe, prontissime ad agire in modo sconsiderato, meno a seguire le indicazioni date. La conclusione è che l'unica strategia vincente è quella dell'accumulo, ovvero bisogna mirare a formare eserciti immensi per soverchiare l'avversario dal punto di vista numerico.

La fine del medioevo

Bello e pesante

Graficamente il titolo di Related Designs è quanto di meglio il genere abbia da offrire. La rappresentazione delle città in evoluzione è molto dettagliata, con modelli degli edifici e degli abitanti curati nei minimi particolari, così come quelli delle varie unità navali e terrestri. Dopo qualche ora di gioco, quando le cose iniziano a farsi serie, è un piacere vagare per i diversi insediamenti e stare a guardare i carretti che trasportano le materie prime, i cittadini che vanno al tempio o gli ubriachi che escono dalla bettola di turno, tutti ovviamente con le loro animazioni. Anche dal punto di vista degli effetti ci troviamo di fronte a un lavoro eccellente: l'acqua è molto realistica, soprattutto potendo selezionare il livello di dettaglio massimo, e non mancano effetti speciali assortiti che allietano le partite.
Tanta magniloquenza tecnica si paga in termini di prestazioni. A livello di dettaglio massimo, il gioco arranca parecchio, soprattutto quando gli insediamenti sono diventati delle vere e proprie città, con vistosi cali di framerate che costringono a tagli onerosi per poter continuare a giocare decentemente. Purtroppo i cali si verificano anche disponendo di un PC superiore a quello consigliato dai requisiti di sistema (certo, se avete un PC da ventimila euro con il teletrasporto incorporato, non li avvertirete di sicuro) e sono molto fastidiosi perché i dettagli vanno abbassati proprio nelle situazioni in cui il motore grafico dà il meglio di sé in termini di resa visiva pura. Un vero peccato, insomma, non poter godere al massimo della bellezza grafica proprio nei frangenti nei quali può esprimersi al meglio.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (81)
8.3
Il tuo voto

Anno 1404 è un titolo per molti versi pregevole, ma presenta anche qualche pecca che va considerata, soprattutto se siete alla ricerca di un titolo ben bilanciato nei suoi diversi aspetti. Comunque, se volete un gestionale profondo e molto longevo, però con una parte militare meno elaborata, troverete nell'ultima opera dei Related Designs pane per i vostri denti.

PRO

  • La parte gestionale è avvincente e completa
  • Le campagne sono ben articolate
  • Graficamente è al top del genere...

CONTRO

  • ...ma è molto pesante
  • I combattimenti sono delle semplici zuffe tra eserciti
  • Le missioni delle campagne iniziano con insediamenti preimpostati che azzerano i progressi del giocatore

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 2000/XP (SP3)/Vista
  • Processore: Pentium 4 a 3.0 GHz o AMD equivalente
  • RAM: 1 GB
  • Scheda video: Compatibile con le DirectX 9.0 e dotata di 128 MB di memoria
  • DirectX: 9.0c
  • Hard Disk: 6,0 GB

Requisiti consigliati

  • Processore: Almeno un dual core
  • RAM: 3 GB
  • Scheda video: Compatibile con le DirectX 10 e dotata di 512 MB di memoria