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Tales of Monkey Island: Launch of the Screaming Narwhal, recensione

Arrrrrrr!... Arrrrrrr! Non siamo impazziti: è tornato Monkey Island. Prendete quindi il colluttorio ed esercitatevi con il verso dei pirati. Arrrrrr!

RECENSIONE di La Redazione   —   07/07/2009

Versione testata: PC

Se all'epoca in cui uscì The Secret of Monkey Island fosse esistito il PEGI, avrebbe incluso senza dubbio degli avvertimenti per i suoi giovani utenti: "abusi ripetuti su scimmie, spesso complici dei propri maltrattamenti", "improperi e offese creative da osteria" e "abbondanza di sputi". Bene, nella sequenza di apertura di Tales of Monkey Island vediamo LeChuck che tiene una scimmia per il collo e minaccia di sacrificarla.

Tales of Monkey Island: Launch of the Screaming Narwhal, recensione

Quindi è vero, Monkey Island non è un ricordo: siamo tornati indietro ai tempi di una delle saghe più acclamate da due generazioni di giocatori. E per mano di Telltale, che ha riunito gran parte delle persone che lavorarono al progetto originale, fatta eccezione per Tim Schafer e Ron Gilbert, che però ha contribuito all'ideazione di questa nuova serie. Non ce ne vogliano i più giovani, ma prima di tutto dobbiamo assicurarci che questo sia Monkey Island anche oltre l'apparenza. Ecco quindi il nostro resoconto.

Appuntamento al solito posto

Ci sono diversi spunti di Ron Gilbert in Tales of Monkey Island: Launch of the Screaming Narwhal, e questo ha permesso a Dave Grossman di Telltale (presente anche nel progetto originale), di smussare gli angoli e gestire al meglio i personaggi. Fin dalle prime battute, è chiaro che possiamo tirare un sospiro di sollievo. Il debutto di Elaine e Guybrush avviene in contemporanea con quello di LeChuck, il temibile pirata non morto, acerrimo nemico dell'eroe biondino. Fin dal principio, Guybrush deve salvare Elaine dalla nave del barbuto corsaro e impedirgli di portare a termine un sortilegio voodoo. Qualcosa però non va per il verso giusto, perché la nave esplode e Guybrush naufraga su di un'isola sconosciuta. Per di più, la sua mano sinistra è adesso affetta da una maledizione che la lega a LeChuck. E infatti, come prima cosa, lo prende a schiaffi di sua spontanea volontà. Da notare che in quella mano Guybrush porta l'anello nuziale, una finezza che si comprende solo al termine dell'episodio. La complicità tra il nostro eroe e la sua sposa è resa con efficacia, e questo dimostra quanto a fondo si siano spinti i ragazzi di Telltale nella ricerca della formula alchemica di Monkey Island. E' vero che alcuni personaggi secondari sono fastidiosi, ma ce n'è almeno uno memorabile: un nuovo cattivo, il Marchese de Singe, brillante fin dalla prima apparizione. In ogni caso, è stato l'umorismo di Ron Gilbert che ha fatto innamorare tanti fan in passato, ma quello non si può copiare, è una dimensione personale di ciascuno. Su questo punto, ogni vecchio giocatore avrà la sua da dire, ma noi siamo rimasti soddisfatti. Tales of Monkey Island ci ha perfino strappato alcune risate ad alta voce. In conclusione: non siamo più bambini, e sarebbe stato ingenuo aspettarsi emozioni simili a quelle dell'infanzia, ma questo primo episodio di Telltale è coerente con la serie che l'ha ispirato e non suona come una nota stonata. Già questo è un successo.

Curiosità

Tales of Monkey Island è una serie composta da cinque capitoli e ispirata a una saga degli anni Novanta, The Secret of Monkey Island. L'opera è portata avanti da Telltale, con la collaborazione di gran parte del team originale. Gli episodi sono rilasciati con cadenza mensile e di volta in volta potrete leggerne la recensione su Multiplayer.it.

NOTA: al momento del lancio, tutti gli episodi di Tales of Monkey Island sono disponibili solo in lingua inglese. A distanza di tempo, Telltale rilascia delle traduzioni dei sottotitoli in altre lingue europee, ma non c'è ancora un annuncio ufficiale circa le tempistiche.

La voce SCUMM esce dal dizionario

Quando LucasFilm (ora LucasArts) pubblicò The Secret of Monkey Island nel 1990, impiegò il motore proprietario SCUMM. Questo implicava, tra le altre cose, un'interfaccia ben definita e riconoscibile, tramite la quale il giocatore poteva combinare tra loro gli oggetti raccolti nell'inventario o farli interagire con altri presenti sullo sfondo, scegliendo tra una lista di verbi possibili. Ora tutto si è semplificato, e possiamo solo combinare alcuni oggetti con un clic del mouse. Sono comunque presenti i dialoghi a risposta multipla, sebbene siano meno stravaganti di quelli originali. Anche gli enigmi sono stati aggiornati: tenete a mente che in passato non erano rari i rompicapo che facevano perdere giornate intere al giocatore.

Tales of Monkey Island: Launch of the Screaming Narwhal, recensione

Adesso, sebbene le situazioni bizzarre abbondino, il ragionamento è sufficiente per superare qualunque puzzle, anche se dobbiamo calarci nella mentalità del gioco per poterlo fare, pensando come farebbe un pirata della saga. In ogni caso, a un giocatore navigato basteranno quattro ore per completare l'episodio, a dimostrazione di quanto sia più una questione di stile che di sostanza. Le musiche sono opera di Michael Land, compositore di tutti e quattro i vecchi episodi, che però non si distingue per un'interpretazione entusiasta della colonna sonora originale. Al di là degli aspetti tecnici, quello che rende questo primo capitolo un buon inizio è l'approccio genuino con cui si riallaccia ai suoi predecessori. Molto lo deve alla qualità della storia, che non si esaurisce in ogni episodio ma li collega tra loro a formare una narrazione di ampio respiro.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.1
Lettori (53)
8.8
Il tuo voto

C'è da stare allegri: tra una scimmia che fa da cavia a un dottore francese, nostalgico di Re Luigi XVI, e il redivivo LeChuck, le situazioni bizzarre non mancano. Guybrush è tanto sbadato quanto eroico, come accadeva più di dieci anni fa, e c'è sempre un barile di grog da qualche parte. Se non ci avete capito niente è normale, questa è la parte del discorso che riguarda i fan di vecchia data, ai quali più che a tutti gli altri è indirizzata la nuova serie di Telltale. Il retaggio di un marchio così grosso è impegnativo da gestire, ma il team è partito bene, e l'atmosfera è autentica. Per chi è nuovo, permetteteci un consiglio: cercate di mettere le mani sui primi due episodi originali, ne vale senza dubbio la pena. E poi tornate nel presente per un'avventura ben confezionata, semplice ma non banale.

PRO

  • Alchimia genuina
  • Il Marchese de Singe
  • Narrazione robusta

CONTRO

  • Facile
  • I vecchi fan lo preferiranno sempre in 2D

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP / Vista
  • Processore: 2.0 GHz o superiore
  • RAM: 512 MB
  • Scheda video: 64 MB compatibile con DirectX 8.1
  • DirectX: Versione 9.0c o superiore
  • Scheda audio: compatibile con DirectX 8.1