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Anche i nodi da marinaio vengono al pettine

Guybrush Threepwood vaga come un'anima in pena nell'aldilà. Che sia davvero la fine dell'intrepido pirata?

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   21/12/2009

Versione Testata: PC

Ora che abbiamo terminato anche questo ultimo capitolo di Tales of Monkey Island, riusciamo a guardarci indietro e a rimettere insieme i pezzi di un'avventura intensa, che i fan non dimenticheranno - e che neppure noi dimenticheremo. Il quarto episodio ci aveva fatto prendere fiato, per poi togliercelo di colpo sul finale durante l'uccisione di Guybrush, che si risveglia più vivo che mai, ma intrappolato nel regno dei morti. Non vogliamo svelarvi cosa accadrà al nostro eroe nell'aldilà, ma possiamo dirvi che dovrà affrontare un viaggio che lo metterà a confronto con sentimenti diversi tra loro: lealtà, fiducia, disillusione e riscatto.

Anche i nodi da marinaio vengono al pettine

Soffrirà, questo sì; lo vedremo arrancare, perdere lo slancio e infine ritrovare vigore grazie all'amore per Elaine. Gli scherzi e le battute si confermano un tratto caro alla serie, ma senza diventare predominanti e lasciando spazio a toni lugubri e finemente maturi. Il quinto episodio abbonda inoltre di scenari inediti e concentra l'attenzione solo sui personaggi primari. Quest'ultimo aspetto è importante, perché restituisce la statura di nemesi a LeChuck e ci consente di esplorare a fondo le trame secondarie di carattere psicologico che più o meno esplicitamente sono state intessute nel corso della serie.

L'età della ragione

Ci perdonerete se non ci soffermiamo troppo sull'analisi dell'episodio in sé, ma Tales of Monkey Island: Rise of the Pirate God è un tassello così importante proprio perché riesce a superare il concetto di capitolo autoconclusivo che aveva caratterizzato in parte le prime tre uscite di Tales of Monkey Island, ricomponendo tutto il lavoro fatto da Telltale in un episodio maggiore che trova posto nella macro continuity di Monkey Island. Da un lato è il capitolo più facile da risolvere per quanto riguarda i puzzle, ma raggiunge picchi notevoli dal punto di vista dell'evoluzione di Guybrush Threepwood. Il temibile pirata, un tempo parecchio svampito e leggero, ora è capace di fare delle scelte e assumersi delle responsabilità: questo significa che è cresciuto.

Anche i nodi da marinaio vengono al pettine

Ci fa inoltre molto piacere sentire che finalmente anche le musiche sono all'altezza del doppiaggio e della direzione artistica, contribuendo a intessere la potente atmosfera di Rise of the Pirate God. Detto questo, resta comunque del lavoro da fare, perché alcuni colpi di scena rientrano nei cliché del genere e il ritmo della storia si appiattisce su una linea media che perdura per la maggior parte del tempo. Da questo punto di vista, se non riuscite a provare un attaccamento personale alla serie, potreste non comprendere tutto l'entusiasmo che i fan di vecchia data le riservano. In particolare alcune rivelazioni chiave vi lasceranno indifferenti se non siete in grado di ricollegarle al passato di Monkey Island. Ma questo è il limite che si incontra quando si vuole sviluppare una trama che ha un decennio di storia sul groppone. In definitiva questi cinque episodi confermano il ritorno di interesse tra il grande pubblico per le avventure grafiche, e speriamo incoraggino i Telltale a proseguire coraggiosamente lungo la strada intrapresa.

Tales of Monkey Island è una serie composta da cinque capitoli e ispirata a una saga degli anni Novanta, The Secret of Monkey Island. L'opera è portata avanti da Telltale, con la collaborazione di gran parte del team originale. Gli episodi sono rilasciati con cadenza mensile e di volta in volta potrete leggerne la recensione su Multiplayer.it.
NOTA: al momento del lancio, tutti gli episodi di Tales of Monkey Island sono disponibili solo in lingua inglese. A distanza di tempo, Telltale rilascia delle traduzioni dei sottotitoli in altre lingue europee, ma non c'è ancora un annuncio ufficiale circa le tempistiche. Quelli per la versione PC non sono acquistabili separatamente, al contrario di quanto avviene per Wii.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.3
Lettori (33)
8.7
Il tuo voto

In quest'ultimo capitolo sono stati approfonditi molti aspetti della trama principale, ma restano ancora dei punti oscuri. LeChuck e Guybrush hanno subito quell'evoluzione necessaria a farne due personaggi maturi, sottraendoli agli stereoptipi, ma il trattamento riservato a Elaine e Morgan non ci ha convinto fino in fondo. Telltale aveva cominciato un'opera di analisi di queste due figure femminili che sembra poi essergli sfumata tra le mani proprio sul finale. Nonostante questo, Rise of the Pirate God rilancia Monkey Island e riporta in vita una delle serie più belle di tutti i tempi, arrivando a potersi confrontare con The Secret of Monkey Island e LeChuck's Revenge. Nel corso dei cinqui episodi le meccaniche dei puzzle e il ritmo della narrazione non ci hanno sempre entusiasmato, ma nel complesso i Telltale possono essere orgogliosi del loro gioco. I fan lo adoreranno.

PRO

  • Un contributo decisivo alla serie
  • Guybrush è diventato un uomo
  • Atmosfera centrata in pieno

CONTRO

  • Puzzle non all'altezza dei primi episodi
  • L'approfondimento su Elaine rimane in sospeso
  • Alcuni vuoti narrativi da colmare

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP / Vista
  • Processore: 2.0 GHz o superiore
  • RAM: 512 MB
  • Scheda video: 64 MB compatibile con DirectX 8.1
  • DirectX: Versione 9.0c o superiore
  • Scheda audio: compatibile con DirectX 8.1