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Ascesa al trono

Un'espansione che raccoglie le voci della community e le rende realtà, senza rinunciare ad aggiungere qualcosa per conto proprio.

RECENSIONE di Mattia Armani   —   21/01/2010

Europa Universalis III è un grande strategy game. Un gioco molto ampio ma che ci consente di agire nel dettaglio e di guidare la nostra nazione prestando attenzione a una incredibile varietà di aspetti. Non ci sono veri e propri turni bensì giorni, mesi e anni, anche se ovviamente sono specifiche unità di tempo a decidere quanto impiega un'unità a muoversi.

Ascesa al trono

Il titolo targato Paradox non ha praticamente concorrenti e può contare su un'utenza appassionata che brama letteralmente la formula di Europa Universalis e di Hearts of Iron. Difficile quindi deludere ma c'è sempre margine di miglioramento. Un margine che Heir To The Throne vuole superare vista l'abbondanza di novità sviluppate dai ragazzi di Paradox. Alcune aggiunte riguardano il sistema di scambi commerciali, altre rifiniscono il titolo come già era successo con le due espansioni precendenti e una buona parte di modifiche è destinata a perfezionare l'ambito diplomatico.

I volti del potere

Attraverso l'aumento di specificità degli scambi diplomatici il respiro storico unico della serie viene ulteriormente arricchito. Alle aree di influenza religiose, politiche e culturali si aggiungono gli stati e aumenta l'importanza del capitale politico. Il Sacro Romano Impero, per esempio, può spendere punti di autorità imperiale anzichè denaro per ottenere vantaggi politici o per incrementare l'efficienza delle istituzioni. Anche l'impero può trasformarsi in uno stato o in una monarchia che ora è dinastica e deve tener conto della legittimità degli eredi.

Ascesa al trono

Un regno senza eredi è infatti gestito da un concilio che non può dichiarare guerra e un regno comandato da un bastardo reale potrebbe avere parecchi problemi di stabilità interna. Il tipo di governo e la nazione scelta offrono cosi una dimensione di gioco davvero unica, da una parte peculiare e storicamente contestualizzata e dall'altra ancora più ricca di scelte e di possibilità.
Evidente la volontà di sostituire il vile denaro con una valuta molto più pregiata e specifica e soprattutto contestualizzata storicamente. L'influenza papale sostituisce infatti la possibilità di corrompere il Collegio dei Cardinali per "dirigere" l'elezione di un nuovo Papa mentre la tradizione culturale, guadagnata attraverso le decisioni culturali, consente di acquisire direttamente nuovi consiglieri. I consiglieri possono essere ora selezionati in modo da ottenere i bonus desiderati e non sono più casuali. Anche altri tipi di risorse umane, come ambasciatori o magistrati, possono essere educati in modo da rispondere alle esigenze del paese. I magistrati, nello specifico, sono piuttosto ardui da radunare e il loro numero dipende dalle università del nostro regno. Il numero di magistrati rappresenta una vera e propria valuta con cui attuare decisioni come la costruzione di strade o di infrastrutture, fondamentali per incrementare i modificatori del paese.

Armi diplomatiche

Sempre sul versante storico troviamo i casus belli e un sensibile aumento di eventi e di decisioni specifiche che rappresentano eventi storici che possiamo attivare in relazione alla fazione che gestiamo. I casus belli, già introdotti da Paradox nella serie, sono finalmente aumentati di numero e ogni caso differente ha un differente esito. Si tratta di eventi che forniscono una giustificazione per dichiarare guerra e che sono fondamentali per mantenere alti morale e stabilità e per abbassare il punteggio necessario per ottenere più vantaggi da un eventuale trattato di pace.

Ascesa al trono

Sul piano mercantile troviamo la possibilità di creare alleanze commerciali, nuove funzioni per le repubbliche marinare e accordi per ottenere forniture di materiali esclusive. Inoltre designando una provincia come focus nazionale dei commerci, azione possibile ogni 25 anni, è possibile ottenere diversi benefici e costuirvi un nuovo Centro di Scambio. I Centri di Scambio sono fondamentali per aumentare la rete di commerci e per vendere i beni monopolistici ma possono anche sparire se la svalutazione monetaria è eccessiva.
Le unità sconfitte non fuggono eternamente ma si arrendono appena viene meno il morale e questo fortunatamente influenza anche i pirati che possono essere sconfitti senza incorrere in perdite di tempo davvero eccessive. Le guerre si combattono ancora pedina contro pedina e il campo di battaglia lo possiamo solo immaginare guardando le curve della cartina. Si tratta certo di una scelta precisa della serie ma è inevitabile chiedersi perchè Paradox non abbia investito qualche risorsa in più per migliorare la mappa del gioco non dovendo gestire motori tridimensionali impegnativi. L'engine di Europa Universalis III è infatti rimasto a 3 anni fa e già all'epoca non era certo un mostro divoratore di grafica. Fortunatamente almeno il terribile biancore che ricopriva i terreni non colonizzabili è scomparso e l'interfaccia è stata ritoccata qua e là per migliorare l'esperienza globale. Per esempio ora c'è un'unica finestra per i dati relativi al proprio paese ed è stata introdotta una nuova mappa geopolitica che sottolinea le zone a rischio rivolta. Inestimabile inoltre il nuovo tooltip che ci ricorda decisioni o innovazioni disponibili riducendo all'osso i tempi morti. Le pecche sono sopratutto tecniche ma al di là dei pochi bug il titolo fila liscio su una gran varietà di sistemi.

Multiplayer

Il multiplayer di Europa Universalis III consente a 32 giocatori di dividere le sorti del globo. Cooperazione e agonismo consentono di organizzare veri e propri contesti suddivisi in sessioni. Non si tratta di semplici partite ma di campagne condivise dove i partecipanti spesso e volentieri giocano di ruolo cercando di gestire coerentemente un paese o rispettando le linee guida storiche dello stesso. Le aggiunte diplomatiche ed evolutive di Heir To The Throne risultano particolarmente efficaci in questo tipo di partite.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.7
Lettori (18)
8.0
Il tuo voto

Pur essendo più ricco e ancora più specifico di Europa Universalis III, HTTT è più rapido, snello, funzionale. Ogni aggiunta più che complicare collega vari aspetti del gioco esaltandone la natura storica. Nonostante il titolo del gioco l'introduzione delle dinastie reali è solo un tassello di un upgrade davvero massiccio che ha tenuto conto di quasi tutti i suggerimenti della community. Non possiamo che complimentarci con Paradox e applaudire la decisione di supportare le richieste di un'utenza che sostiene con forza una serie davvero unica e peculiare. Purtroppo 20 euro non sono pochi, almeno considerando gli aspetti tecnici del gioco, ma non sono nemmeno troppi vista l'abbondanza di contenuti.

PRO

  • Ancora più complesso eppure meno complicato
  • Niente più ritirate infinite della CPU

CONTRO

  • Gli elementi 3D non sono un granchè

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema Operativo: Windows 7
  • CPU: Intel Core i7 920
  • RAM: 6 GB
  • Scheda Video: GeForce GTX 275

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP/2000/Vista/Windows 7
  • CPU: 1.9 GHz o superiore
  • RAM: 512 MB RAM
  • Hard Disk: 1 GB di spazio libero
  • Scheda Video: 128 MB, Vertex e Pixelshader 2.0