Come ogni mattina la sveglia suona alla solita ora, ci si veste in fretta e furia, latte e cereali e poi e si va in ufficio.
Oggi arriva il tipo nuovo: si fa chiamare Pliffy D, ma anche se è un po' spocchioso sembra uno davvero in gamba; pare sia un game designer, e si occuperà del nostro nuovo gioco per PlayStatus 2 assieme a Shigeto Minamoto. Tocca muoversi però, perché le vacanze natalizie sono dietro l'angolo, i fan attendono impazienti e il gioco è ancora pieno di bug da risolvere. Una volta avviata una partita a Game Dev Story per iPhone è davvero difficile non lasciarsi prendere la mano. Il gestionale del team giapponese Kairosoft parte da una premessa mai seriamente esplorata: il giocatore è a capo di un team di sviluppo di videogiochi, e dovrà raggiungere la vetta del mercato realizzando prodotti di qualità, facendo campagne pubblicitarie, partecipando ad eventi e vincendo premi. Insomma, il sogno di tutti quegli appassionati di videogiochi che però non hanno mai saputo scrivere una riga di codice.
Curiosità
Chi non ha un iPhone o cerca un'esperienza più complessa rispetto a quella offerta da Game Dev Story dovrebbe dare un'occhiata a GameBiz. Si tratta di un gestionale in cui si è a capo di un team di sviluppo, caratterizzato da un'interfaccia grafica parecchio discutibile, ma anche da una completezza e profondità senza paragoni. Negli ultimi giorni è in vendita GameBiz 3, ma è ancora possibile scaricare gratuitamente le versioni precedenti.
Dalla cameretta all'E3
Chi ha giocato ai classici gestionali targati Bullfrog probabilmente troverà in Game Dev Story più di un elemento in comune. In particolare, il gioco ricorda fortemente quella perfetta alchimia tra senso dell'humour, semplicità e completezza che caratterizzava titoli come Theme Hospital. Partendo da un piccolo ufficio e da poche migliaia di dollari nel portafogli, bisognerà assumere il personale necessario a sviluppare il primo gioco della neonata azienda. Si scorre così la lista dei candidati: c'è un buon programmatore, un artista un po' scarso e un designer niente male; ognuno di loro, grazie alle proprie competenze, potrà dare una mano più o meno rilevante nella realizzazione del progetto. Una volta che tutto è pronto bisogna finalmente scegliere il genere e il tipo di gioco da realizzare, tenendo ben presente che alcune combinazioni si sposeranno molto meglio di altre: un RPG ad ambientazione fantasy ha più probabilità di successo rispetto a un gioco di appuntamenti nella Seconda Guerra Mondiale.
A questo punto toccherà scegliere la piattaforma sulla quale sviluppare il progetto, e qui le cose cominciano a farsi parecchio interessanti. Game Dev Story ripercorre infatti l'ultimo ventennio della storia dell'industria dei videogiochi, riproponendolo sottoforma di un'esilarante parodia: si parte dai primi computer, per poi vedere annunciate via via quasi tutte le principali console portatili e casalinghe. I nomi di aziende, giochi e piattaforme sono stati rivisti, ma sono del tutto riconducibili agli originali; il Game Boy diventa così il Game Kid e Microsoft è ora Microx. Tuttavia, oltre all'ordine in cui vengono lanciate le console, gli sviluppatori hanno scelto di mantenere coerente anche il successo che hanno avuto a livello di mercato, il che, se da un lato rende ancora più piacevole rivivere questi vent'anni dall'interno, dall'altro fa sì che il giocatore possa facilmente prevedere grossi affari e flop: nessuno sarà così folle da sviluppare un gioco per Virtual Boy (pardòn, Virtual Kid), mentre supportare immediatamente i corrispettivi di PlayStation e PlayStation 2 potrebbe portare a grossi incassi. Game Dev Story è intuitivo, accessibile a chiunque fin da subito, eppure è sorprendente quanta carne c'è sul fuoco: di tanto in tanto un'azienda potrebbe tenere una conferenza stampa e annunciare una nuova console al pubblico, le vecchie piattaforme vengono ritirate dal mercato dopo un po' di tempo, mentre le fiere di videogiochi sono ottime occasioni per pubblicizzare i propri prodotti. Non mancano neppure gli annuali riconoscimenti, in cui una giuria premia nelle varie categorie i migliori giochi dell'anno. Nel corso dello sviluppo di un progetto, comunque, il giocatore non resterà mai con le mani in mano: dovrà infatti istruire i propri dipendenti in modo da coltivare le loro capacità, acquistare i kit di sviluppo delle varie console, inviare annunci e cercare nuovo personale, tenere d'occhio l'andamento del mercato e investire continuamente nella pubblicità. È infatti fondamentale mantenere alto l'interesse dei fan, creare hype e vedere i giocatori mettersi in fila giorni prima dell'uscita del gioco, mentre le vendite possono aumentare anche grazie alle buone recensioni sulle riviste specializzate. E ancora, realizzare un sequel di un gioco di successo vuol dire partire già con buone probabilità che il gioco venda, mentre il giocatore può decidere se investire tutto in un progetto ambizioso o realizzare piccoli titoli in tempi brevissimi, finché non si è raggiunto un budget sufficientemente elevato da poter realizzare e immettere nel mercato la propria console. Purtroppo non mancano piccole incoerenze o aspetti che stridono con i fatti reali: è infatti strano vedere che il primo dipendente di un piccolo team indie sia una segretaria, laddove non vengono imposte scadenze e le vendite calano se decidete di specializzarvi in un unico genere.
La versione testata è la 1.0.0
Prezzo: 2,99€
Link App Store
Conclusioni
Nonostante sia stato originariamente sviluppato per altre piattaforme mobile, Game Dev Story è senza dubbio uno dei migliori gestionali apparsi finora su iPhone e iPod Touch. Purtroppo, proprio perché non ottimizzato per i dispositivi iOS, l'interfaccia grafica occupa solo parzialmente lo schermo, mentre mancano funzioni social che avrebbero potuto rendere il gioco ancora più interessante e forse un po' meno ripetitivo. Eppure, la quantità di elementi da gestire, la possibilità di realizzare un nuovo Zelda e l'humour che sprizza da ogni pixel rendono Game Dev Story un gioco meraviglioso e attraente, capace di rubare ore e ore di gioco continuato senza che ve ne accorgiate. In effetti, si tratta di un gestionale talmente completo che quasi sta stretto in un dispositivo mobile come iPhone.
PRO
- Idea originalissima
- Un mucchio di elementi da gestire
- Rivivere la storia delle console dall'interno
- Graficamente molto vivace
CONTRO
- Non è ottimizzato per iPhone
- Mancano funzioni social
- Alcuni elementi sono piuttosto irreali