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La vendetta si compie adesso

Dopo il successo di Samurai: Way of the Warrior, tornano su iPhone le avventure dell'eroico samurai Daisuke, desideroso di finire ciò che aveva cominciato e affrontare finalmente il mortale nemico Orochi

RECENSIONE di Giovanni Polito   —   10/11/2010

Il fascino del Giappone Feudale, spesso rivisitato e reinterpretato in chiavi diverse, gode ancora di un certo numero di seguaci tra gli sviluppatori di videogames.

La vendetta si compie adesso

Le storie di Onimusha o, in maniera del tutto diversa, quelle di Afro Samurai (gioco tratto dall'omonima serie di manga firmata Takashi Okazaki) sono soltanto due dei numerosi esempi a testimonianza di quanto sostenuto. Su iPhone in particolare Samurai 2: Vengeance si presenta come un validissimo esponente del genere che però, pur essendo il seguito di Way of The Warrior, se ne discosta per certi versi in maniera sostanziale.

La violenza è nulla senza controllo

Già ad una prima veloce occhiata è facile notare come l'elemento che segna il distacco immediato tra i due titoli sia sicuramente il sistema di controllo: Samurai: Way of The Warrior prevedeva in tal senso elementi al contempo innovativi e spiazzanti. Il movimento del personaggio principale ad esempio, cioè il samurai Daisuke, era infatti demandato alla pressione del dito lungo le porzioni frontali di strada libera, mentre gli attacchi si eseguivano strisciando velocemente i polpastrelli sopra i nemici (ricordando un po' il divertentissimo Fruit Ninja). In Samurai 2: Vengeance tutto invece rientra nei canoni classici di un qualunque gioco action: movimento tramite stick analogico virtuale e interazione tramite i soliti tasti di attacco debole, attacco forte e schivata. Uno schema che, pur perdendo in originalità, acquisisce sicuramente in maneggevolezza ed intuitività. La possibilità di modificare a scelta la posizione sullo schermo dei pulsanti regala poi un ulteriore grado di personalizzazione, ovviando agli inconvenienti che le dimensioni delle mani possono provocare quando si gioca su uno schermo touch di piccole dimensioni. Nulla di nuovo da segnalare, purtroppo, sul fronte del gameplay: come la grandissima maggioranza dei titoli appartenenti al genere dei picchiaduro a scorrimento, il 99% del tempo si passerà a premere velocemente i 3 tasti azione, concatenando le combo disponibili. Queste ultime sono utilizzabili previo acquisto, mediante i punti Karma (rilasciati dai nemici ad ogni uccisione o frantumando i vasi sparsi nelle arene); ogni combo è potenziabile fino al terzo livello, così come la barra della vita. Gli elementi RPG finiscono però qui: la crescita del personaggio è dunque limitata al solo variare dell'attacco ma, dato il contesto molto dinamico, tale scelta non appare del tutto sbagliata. La presenza di piccoli enigmi ambientali, assolutamente ininfluenti alle meccaniche del gioco, rappresenta in definitiva solo una scusa per riprendere sensibilità alle dita vittime di furiose pressioni ripetute, essendo tra l'altro nulla la componente esplorativa. La storia attorno a cui si svolge la vicenda, narrata durante il cambio dei capitoli da bellissimi fumetti disegnati a mano, racconta il lungo cammino del coraggioso samurai alla ricerca del demone Orochi, nemico di una vita. Il pellegrinaggio di Daisuke lo vedrà attraversare pericolose foreste, villaggi da ripulire ed isole volanti, lungo 7 differenti stage, spinto dal solo desiderio di vendetta che sfogherà abbondantemente contro i vari nemici sparsi lungo la via. Questi sono divisi fondamentalmente in due categorie, ossia gli arcieri (fastidiosi perché attaccano da lontano) e i guerrieri, a loro volta differenziati in sotto-categorie diverse, di potenza e resistenza crescente. Affrontare i vari avversari non richiederà però molta tattica: basterà menare fendenti in maniera più o meno intensa, schivando gli attacchi di tanto in tanto e provocando copiose perdite di sangue. Proprio Il sangue è uno degli elementi costanti nelle uccisioni del valoroso guerriero; oltre ai normali schizzi che scaturiscono ad ogni colpo andato a buon segno, capiterà frequentemente di finire un nemico con spettacolari slow motion, preludio di violente decapitazioni o smembramenti alla "Goemon" (il samurai di Lupin, per i pochi che non lo conoscessero).

La vendetta si compie adesso

In un gioco puramente hack and slash come questo la violenza è un elemento assolutamente naturale; tuttavia, il modo particolarmente cruento con cui avvengono le uccisioni finali è mitigato dallo stile "anime" del gioco, realizzato appunto come se ci si trovasse di fronte ad un vero e proprio fumetto interattivo. Il motore grafico utilizzato, chiamato Unity 3D 3.0, riesce in questa incarnazione a creare un ambiente di gioco incredibile a vedersi, restando però anche perfettamente scalabile: Samurai 2: Vengeance infatti è disponibile per tutti i dispositivi iOS a partire da iPhone 3G, grazie alla grandi capacità di adattamento del citato engine poligonale. Il massimo della qualità, inevitabilmente, si avrà però con i nuovi dispositivi targati Apple: in esecuzione su iPhone 4 o iPad, il gioco subisce una sorta di trasfigurazione, mostrando una risoluzione HD accompagnata da un framerate incredibile di 60 fps, soltanto occasionalmente intaccati nella loro granitica fluidità (durante fasi particolarmente concitate si potranno avere piccoli scatti che non andranno in ogni caso a peggiorare l'esperienza di gioco). Un risultato strabiliante, a cui va aggiunta la buona colonna sonora, con musiche orientali ben contestualizzate, e gli effetti audio dei vari nemici, che sembrano presi dai classici B-movie di arti marziali orientali. La longevità si attesta sulle 2/3 ore (se giocato intensamente), ma grazie alla modalità Dojo sarà possibile usufruire di una sorta di Survival Mode, con orde di nemici sempre più aggressivi da affrontare in successione. Non manca infine il supporto pieno a Game Center, mediante la classifica on line e gli obbiettivi.

Prezzo: 2,39€
La versione testata è la 1.0.1
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
8.6
Lettori (7)
6.6
Il tuo voto

Nonostante il classico schema di gameplay "tira la leva-apri la porta-ripulisci l'area", certamente non il simbolo dell'originalità, Samurai 2: Vengeance rappresenta l'ennesima prova di forza per iPhone (in particolare l'ultimo modello): grafica tranquillamente assimilabile ad un gioco Live Arcade o PSN, comandi perfetti e un ottimo livello artistico rendono pienamente giustificata la spesa per il gioco. Resta però il dubbio dato dall'inevitabile sensazione di deja-vu presente già dopo un paio di livelli, a causa della ripetitività di certi comportamenti che il solo sistema delle combo sbloccabili non riesce pienamente a sconfiggere; ciononostante, gli appassionati del genere non potranno sicuramente farselo scappare.

PRO

  • Comparto tecnico incredibile (su iPhone 4 e iPad)
  • Artisticamente molto valido
  • Controlli impeccabili

CONTRO

  • Gameplay solido ma ripetitivo
  • Poca varietà di nemici
  • Puzzle ambientali fondamentalmente inutili