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iPhone 18: Apple non si fida di Samsung per i chip A20 e A20 Pro a 2nm?

Apple prepara il debutto dei chip a 2 nm A20 e A20 Pro ma resta legata a TSMC, anche se la capacità produttiva è sotto pressione e Samsung accelera sul 2 nm GAA.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   23/12/2025
iPhone 17 Pro

Il 2026 dovrebbe segnare un passaggio chiave per Apple sul fronte dei semiconduttori, con l'arrivo dei primi chip a 2 nanometri della serie A. I futuri A20 e A20 Pro sono infatti attesi sugli iPhone 18 e sul primo iPhone pieghevole, mentre una diffusione più ampia è prevista nel 2027 con i modelli base della generazione successiva. La transizione al nodo a 2 nm avviene però in uno scenario complesso, caratterizzato da una domanda senza precedenti per le tecnologie più avanzate di TSMC.

Nonostante Apple abbia riservato una quota rilevante della capacità iniziale, le difficoltà produttive iniziano a emergere, mettendo sotto pressione anche uno dei clienti più importanti della fonderia taiwanese. Samsung, che sta spingendo con decisione sul proprio processo a 2 nm GAA, sarebbe una possibile alternativa ma, almeno per ora, Apple sembra intenzionata a non prenderla in considerazione. Cerchiamo di capire perché.

Perché Apple vuole solo TSMC per iPhone 18

Secondo le informazioni diffuse dal portale coreano EBN, Apple avrebbe assicurato una parte significativa della capacità produttiva a 2 nm di TSMC, con stime che oscillano tra circa la metà e oltre il 50% della produzione iniziale. Al di là delle percentuali esatte, il dato rilevante è che nemmeno questo livello di priorità sembra sufficiente a evitare colli di bottiglia, dato l'elevato numero di clienti interessati al nuovo nodo produttivo.

I chip A20 e A20 Pro saranno prodotti solo da TSMC
I chip A20 e A20 Pro saranno prodotti solo da TSMC

TSMC, intenzionata a mantenere il processo più avanzato principalmente a Taiwan, sta rallentando la costruzione di una catena di fornitura globale realmente completa per i 2 nm. L'azienda prevede nuovi impianti dedicati, ma i tempi di realizzazione non sono compatibili con la pressione immediata esercitata dal mercato, lasciando clienti come Apple esposti a potenziali carenze di chip.

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Nonostante questo scenario, un passaggio a Samsung appare improbabile. Il gruppo sudcoreano ha recentemente annunciato Exynos 2600, presentato come il primo chip al mondo a 2 nm con architettura GAA, e punta ad avviare la produzione di massa negli Stati Uniti già dal prossimo anno. Samsung ha inoltre siglato accordi rilevanti, tra cui una commessa di grande valore con Tesla e forniture per produttori cinesi di hardware per il mining.

Il nodo critico resta però quello delle rese produttive. Le stime indicano che, nelle fasi iniziali, Samsung si attesterebbe intorno al 50% di yield sul 2 nm GAA, un valore ancora lontano dalla soglia di sostenibilità economica. TSMC, pur non essendo esente da difficoltà, avrebbe raggiunto livelli superiori nelle prime fasi di test, rafforzando la propria reputazione in termini di affidabilità e maturità dei processi.

A questo si aggiunge una relazione consolidata tra Apple e TSMC, basata su anni di collaborazione esclusiva. Anche senza dettagli pubblici sugli accordi tra le parti, le fonti ritengono che Cupertino voglia privilegiare la stabilità delle rese e la prevedibilità della produzione rispetto a una diversificazione dei fornitori. Intanto, comunque, Samsung diventa il principale fornitore DRAM per Apple per iPhone 17 e il futuro iPhone 18.