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Blood Stone, recensione

L'agente segreto britannico più famoso del cinema è impegnato in una nuova avventura internazionale, ma questa volta non è un film

RECENSIONE di Christian Colli   —   17/11/2010

Versione testata: PlayStation 3

James Bond è un tipo strano. Non tanto perchè è una superspia creata dallo scrittore Ian Fleming nel '53, ma più che altro perchè ogni tanto scompare, non se ne sa più niente per qualche anno, e poi spunta fuori un po' dappertutto, magari con un nuovo volto e un nuovo film. Quest'anno non c'è stato nessun film, ma ben due titoli videoludici. GoldenEye 007 per Wii è stato un po' una sorpresa, perchè tutti si aspettavano un pallido remake dell'originale per Nintendo 64 e invece si è rivelato un piccolo capolavoro. Con Blood Stone la situazione è un po' al contrario, invece, perchè dallo sviluppatore Bizarre Creations, lo stesso di Project Gotham Racing per intenderci, ci aspettavamo qualcosa di più di un semplice clone di Uncharted e Splinter Cell...

Bond al volante...

Blood Stone si propone al giocatore come una specie di vero e proprio Bond-movie fin dai primi minuti di gioco, il tipico prologo tutto azione che conduce ai titoli di testa, mostrati attraverso la tradizionale "sigla" con canzone inedita, creata appositamente per questo gioco, proprio come se fosse un film. E in effetti Blood Stone si sviluppa proprio come un film, collegando le varie missioni con cutscene dal taglio decisamente cinematografico. James Bond ha il volto di Daniel Craig, l'ultimo 007 cinematografico cronologicamente parlando, e ritroviamo anche Judi Dench nel solito ruolo di M, mentre la Bond-girl della situazione è modellata sulle fattezze della cantante inglese Joss Stone, che peraltro canta la suddetta canzone di apertura. I modelli tridimensionali sono decisamente fedeli alle loro controparti reali e sono doppiati dagli stessi attori (naturalmente in inglese, così come i sottotitoli) anche se Craig sembra un po' troppo robotico e inflessibile perfino per il suo personaggio. Il solito intrigo politico-terroristico fa da sfondo alle peripezie di Bond, impegnato come sempre a viaggiare per mezzo mondo al fine di sventare il consueto disastro internazionale. Non manca qualche colpo di scena inatteso (e anche un filino forzato) e tutto sommato la storia si lascia seguire - e giocare - con piacere, proprio come se si stesse guardando il sequel di Quantum of Solace. La varietà di ambientazioni e località da visitare è notevole, anche se il dettaglio degli interni lascia un po' a desiderare: 007 affronterà i suoi nemici in siti archeologici, casinò, industrie segrete e altro ancora. Tecnicamente Blood Stone non fa certo gridare al miracolo, anche se riesce a dare il meglio di sè nelle sezioni di guida che di tanto in tanto collegano alcuni momenti della storia, che ci si trovi al volante di un auto o di un motoscafo: in questi frangenti l'azione è sorprendentemente fluida nonostante la mole di elementi in movimento e non si denotano rallentamenti di sorta, se non quelli imposti dallo stesso script per spettacolarizzare i momenti salienti dello stage.

Blood Stone, recensione

Trofei PlayStation 3

Blood Stone non è certo avaro di Trofei: ben 37 Bronzo, 10 Argento, 1 Oro e 1 Platino. La varietà insomma non manca e ci sono Trofei per tutti i gusti: è possibile ottenerne alcuni completando la campagna e soddisfacendo alcuni obbiettivi secondari, altri invece si possono conquistare compiendo determinate azioni e raggiungendo certi traguardi in modalità multigiocatore.

...pericolo costante?

Abbiamo menzionato auto e motoscafi e bisogna ammettere che gli stage a bordo di veicoli sono forse i momenti migliori di Blood Stone. In questi casi si riconoscono decisamente le capacità degli sviluppatori di Project Gotham Racing: il design è soddisfacente nonostante la semplicità dei comandi e dell'obbiettivo, poiché tutto si riduce a restare "incollati" al fuggiasco per evitare che si allontani troppo, pena il game over, guidando talvolta perfino contromano e affrontando ostacoli e curve improvvise e inaspettate. Molto meno intriganti, invece, le missioni a piedi, che cercano di proporsi come un mix di elementi presi da Uncharted e Splinter Cell, con la differenza che il sistema di controllo in questo caso è molto meno intuitivo e comodo. Il risultato è un gameplay piuttosto privo di identità che non stupisce nè conquista, neanche tramite il bizzarro utilizzo del cellulare multifunzione di Bond per risolvere semplici puzzle o raccogliere informazioni: perfino la meccanica del "Mark and Execute" del recente Splinter Cell: Conviction è stata riproposta senza particolari diversificazioni. Come nel titolo Ubisoft, anche in Blood Stone è infatti possibile eliminare i nemici con silenziosi attacchi corpo a corpo, e ogni assassinio ci offrirà una sorta di colpo di pistola letale e infallibile da utilizzare strategicamente per sbarazzarci di bersagli scomodi, magari per non attirare troppo l'attenzione.

Blood Stone, recensione

In realtà, Blood Stone vorrebbe proprio essere una specie di stealth-game con occasionali sparatorie e in effetti è possibile affrontare gran parte delle missioni nascondendoci dietro angoli e ostacoli in attesa del momento giusto per uccidere i nostri avversari. Tuttavia, questa meccanica sembra mal associarsi al design dei livelli che d'altra parte offrono innumerevoli coperture da sfruttare nell'eventualità di un conflitto a fuoco: in quel caso, il gioco non diventa troppo diverso da un qualsiasi sparatutto in terza persona in cui bisogna uscire allo scoperto al momento giusto per fare fuoco sui malcapitati. Quest'ultimi tra l'altro non rappresentano una gran minaccia: l'intelligenza artificiale è piuttosto mediocre e i nostri avversari tendono ad esporsi troppo e a caricarci come kamikaze quando a noi basta un unico proiettile in testa per metterli fuori gioco. La stessa vulnerabilità si ritrova anche nella posticcia modalità multigiocatore, apparentemente creata in fretta e furia per offrire ai giocatori un ulteriore stimolo una volta completata la breve campagna principale: la modalità online di Blood Stone non offre nulla di diverso da quanto già giocato in precedenza, con le consuete partite death-match, a squadre o meno, in cui i giocatori possono guadagnare punti esperienza per ottenere vari upgrade. Vorrebbe essere insomma una sorta di alternativa al multiplayer di Uncharted 2 ma le possibilità limitate e il sistema di controllo macchinoso rendono questo aspetto di Blood Stone decisamente dimenticabile.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (32)
8.0
Il tuo voto

Blood Stone non è un brutto gioco, attenzione, ma è così privo di identità da risultare quasi superficiale. Nel tentativo di offrire una discreta varietà di situazioni, i Bizzarre Creations sono riusciti a produrre un titolo che purtroppo non eccelle in nulla e che si lascia giocare, e poi dimenticare, senza troppe pretese. I fan di 007 sicuramente apprezzeranno la trama e la regia decisamente fedeli ai Bond-movie, per gli altri Blood Stone non è nient'altro che l'ennesimo sparatutto in terza persona come tanti altri di questa generazione.

PRO

  • Tecnicamente soddisfacente
  • Missioni di guida divertenti
  • Sembra proprio un film di 007

CONTRO

  • Non ha nulla di speciale o memorabile
  • Campagna breve e livello di sfida basso
  • Modalità multigiocatore mediocre