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Altri omicidi e pochi indizi

Arriva il secondo capitolo del videogioco tratto dalla serie a fumetti "Julia" di Sergio Bonelli. Vediamo com'è

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   15/12/2010

Spoiler: per parlare del secondo capitolo di Julia, saremo costretti a svelare alcuni dettagli sulla trama del precedente episodio. Se non volete anticipazioni, saltate direttamente al secondo paragrafo.

Del primo capitolo di Julia abbiamo parlato qui, quindi, caro lettore, ti invitiamo a leggere quell'articolo per sapere cosa hai perso. Per onore dei vergini della serie, riassumiamo in breve la trama e le caratteristiche salienti del gioco: è un'avventura grafica orientata all'investigazione, nella quale Julia deve fermare un assassino che, tenendo fede al suo nome comune, ha ucciso una giovane ragazza, figlia di un noto giudice.

Altri omicidi e pochi indizi

Il primo capitolo finiva con diverse piste aperte, tutte poco convincenti ai fini delle indagini. Gli sviluppatori hanno scelto di avvalersi di diversi espedienti ludici per rendere l'idea dei vari mezzi con cui si conducono le indagini, creando una serie di mini giochi che vanno risolti per proseguire. Non mancano sezioni investigative nelle quali bisogna andare a caccia d'indizi in maniera più classica. Quanto detto per il primo episodio, trama a parte, vale anche per il seguito, che comincia dopo il sogno che chiudeva il primo capitolo, con Julia che decide di darsi una rinfrescata per rimettersi in sesto dopo la nottataccia appena trascorsa. Le ipotesi sul caso sono ancora tutte aperte e la nostra deve riprendere a investigare, alternandosi sulla scena con il solito Alan Webb e con una new entry: Ben Irving.

Corri, Ben!

Se avete letto la recensione del precedente episodio, potete considerarla in gran parte valida anche per questo. Le uniche differenze sostanziali sono che qui dovrete completare due atti invece di uno e che vi troverete davanti a situazioni di gioco leggermente diverse di cui parleremo nel corso dell'articolo. Ovviamente, le meccaniche sono rimaste invariate, odioso sistema di controllo compreso. Quest'ultimo, purtroppo, ha più di un'occasione per mettersi in mostra negativamente, soprattutto nelle sequenze di Ben Irving.

Altri omicidi e pochi indizi

Come già spiegato nell'altro articolo, bisogna cliccare in un punto dello scenario per far muovere l'eroe di turno, ma tenendo premuto il tasto del mouse non c'è verso che egli segua il cursore. Poco male nelle sezioni a schermate fisse o con pochi movimenti da compiere. Peccato che Julia abbia ampie sezioni esplorative, inquadrate a volo d'uccello, che costringono a click continui sullo schermo per raggiungere l'area desiderata. Ma parlavamo dei problemi specifici di Irving. Il buon Ben ha una gamba fasciata che lo costringe a muoversi con le stampelle; immaginate a quale velocità. Pensate che bello esplorare ambienti con un personaggio che impiega diversi secondi anche per percorrere qualche metro. Fortunatamente Ben è attivo soltanto in due sequenze, delle quali la prima non richiede di percorrere molta strada. Sfortunatamente la seconda è più lunga e, se non si individuano subito le zone con cui interagire, può richiedere parecchi minuti per essere terminata. E stiamo parlando di appena tre enigmi.

In attesa che passi

In un'altra sequenza, è Webb a mettersi nei guai a causa dell'interfaccia. Il poliziotto deve arrivare a piazzare una cimice sulla linea telefonica di un indiziato, senza farsi vedere dai suoi scagnozzi. La difficoltà maggiore della sezione risiede nei cambi d'inquadratura repentini che, non concludendo il movimento, rischiano di far finire proprio nel campo visivo dei nemici.

Altri omicidi e pochi indizi

In realtà ci vuole poco ad abituarsi e a fermare l'ispettore cliccando sul punto giusto con il mouse, ma rimane il fatto che si tratta di situazioni evitabili facendo dei test e studiando meglio gli scenari.
L'unico miglioramento rispetto al primo episodio è la durata complessiva dell'avventura, che si attesta sulle tre, quattro ore. In generale ci sono più dialoghi e più ricostruzioni da fare, alcuni nodi del precedente capitolo vengono sciolti, mentre si aprono nuove strade d'indagine. La struttura del libro giallo è rispettata e, come era lecito aspettarsi, sarà il terzo episodio a fare luce sul caso (sempre che qualcuno decida di investirci sopra i soldi).
Dal punto di vista tecnico, il livello è lo stesso del precedente capitolo: modelli tridimensionali mediocri, texture poco definite, ambienti spogli, ma requisiti di sistema superiori a GTA IV (per non citare sempre Crysis).

Conclusioni

Multiplayer.it
5.5
Lettori (10)
5.1
Il tuo voto

Julia: Istinto predatore va giocato solo se si è acquistato il precedente episodio e si vuole continuare a seguire l'indagine della Kendall. Gli utenti che non hanno preso Parole non Dette, non dovrebbero tenerlo in considerazione per due semplici motivi: la qualità complessiva (che, ricordiamolo, è molto bassa) e il fatto che gli episodi sono strettamente legati tra loro. Talmente legati che sembra un singolo gioco diviso in tre parti.

PRO

  • Più lungo del precedente episodio
  • Ci sono più ricostruzioni da fare

CONTRO

  • Graficamente è fermo alla passata generazione, ma i requisiti di sistema sono degni di GTA IV
  • La sezione nel garage con Ben è tediosa
  • Il sistema di controllo è snervante

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 2000/XP/Vista
  • Processore: Dual-Core 3,2 GHz
  • Scheda video: da 512 MB compatibile con le DirectX 9.0c
  • RAM: 1 GB
  • Hard Disk: 3.5 GB
  • DirectX: 9.0c

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 2000/XP/Vista
  • Processore: Quad-Core 3,2 GHz
  • Scheda video: da 1 GB compatibile con le DirectX 9.0c
  • RAM: 1 GB
  • Hard Disk: 4.5 GB
  • DirectX: 9.0c