Con ottimi titoli come Modern Combat e NOVA 2, Gameloft ha dimostrato chiaramente di riuscire a proporre su dispositivi mobile degli FPS qualitativamente notevoli, sia per quanto riguarda la realizzazione tecnica che nel sistema di controlli, trovando un ottimo compromesso grazie alla combinazione di touchscreen e sensori di movimento.
Eppure, chi non apprezza la dichiarata politica del gruppo francese di copiare atmosfere, estetiche e meccaniche di gioco di franchise più celebri, quasi sempre ha deciso di passare il turno a piè pari e di non dare nemmeno una possibilità ai suoi prodotti per iPhone e iPad. Il recente Rainbow Six: Shadow Vanguard non è certo un titolo originale, ma se non altro agli occhi dei giocatori non è apparso come uno spudorato tentativo di scimmiottare Halo o Call of Duty, permettendo a molti di avvicinarsi in maniera meno maldisposta, e a Gameloft di sperimentare un approccio più tattico e complesso che in passato.
Tattica fuori controllo
Fedelmente agli altri capitoli della serie Rainbow Six, Shadow Vanguard è uno shooter tattico in cui fondamentale è la gestione del proprio team. Nei panni di un membro della squadra Rainbow Alfa, il giocatore si ritrova ad affrontare una serie di missioni in giro per il mondo, in ambienti urbani e non: si va dal salvare ostaggi in un'ambasciata all'evitare l'esplosione di una diga, passando per villaggi ostili in Africa o laboratori contaminati. Spostarsi con uno stick virtuale e puntare ai nemici aiutandosi sia con il touchscreen che con il giroscopio non è certo una novità per chi non è nuovo agli FPS realizzati appositamente per dispositivi iOS, ma dover impartire ordini ai propri compagni di squadra finisce per complicare le cose. E di parecchio, anche. Le azioni che il team può compiere sono indicate da alcune icone contestuali presenti nello scenario e che vanno toccate con estrema precisione. Un pulsante verde ai lati di una porta indica che i compagni possono coprirsi e preparare a ripulire la stanza, mentre toccando il simbolo della granata a stordimento gli si ordina di lanciare una flashbang prima di entrare. Solitamente il giocatore è portato a utilizzare il fibroscopio per guardare al di là di una porta, e magari indicare ai propri compagni l'ordine con cui attaccare i nemici, ma il livello di profondità strategica offerto da Shadow Vanguard resta parecchio basso anche quando, dopo la quarta missione, si ottiene la possibilità di impostare la priorità di attacco del team in qualsiasi momento della missione. Purtroppo impartire ordini nel bel mezzo di uno scontro a fuoco è tutt'altro che facile, e addirittura spesso si finisce per toccare un'icona per errore, sparando nel tentativo di spostare la visuale o inviando accidentalmente i compagni allo scoperto. Sparare, spostarsi, accovacciarsi, mirare, cambiare arma o lanciare granate: l'affollata HUD del giocatore non fa che amplificare il problema, e così sullo schermo ci sono sempre troppi elementi con cui interagire.
Quello che era un sistema di controlli più che soddisfacente in Modern Combat 2 diventa un vero e proprio incubo nel momento in cui bisogna gestire altri due compagni, a dimostrazione che, nonostante gli ottimi risultati ottenuti finora, generi più complessi e articolati come gli shooter tattici difficilmente possono adattarsi a un'interfaccia piena di limiti come quella di iPhone. Nella modalità cooperativa, l'IA nel team viene sostituita da persone in carne e ossa, ma il risultato, paradossalmente, è ancora peggiore: non solo la partita si interrompe bruscamente se uno dei giocatori si disconnette, ma l'assenza di una chat vocale rende ogni missione assai meno tattica. Il multigiocatore offre anche un'opzione deathmatch, sebbene il gioco abbia ereditato la pessima disposizione dei punti di respawn dai precedenti FPS di Gameloft. Nell'attesa che il colosso d'Oltralpe riveli i suoi primi giochi realizzati con l'Unreal Development Kit, Shadow Vanguard si presenta comunque molto bene, con una grafica assai dettagliata ma che negli esterni e nella vegetazione perde il confronto con NOVA 2. La buona realizzazione tecnica è controbilanciata però da una scarsa IA dei nemici, i quali si limitano a coprirsi quando possibile e non tentano mai di aggirare il giocatore e i suoi compagni. Tra una missione e l'altra, l'esperienza ottenuta permette di salire di rango e sbloccare nuove armi, gadget e potenziamenti, ma purtroppo il gioco fa poco e niente per incentivare all'utilizzo di altre armi: fumogeni, flashbang, fucili d'assalto e mitragliette possono essere equipaggiati sia all'inizio di una partita che presso uno dei tanti armadietti sparsi lungo lo scenario, ma avere un mirino ottico sulla propria pistola tattica rappresenta più un abbellimento che un vero e proprio vantaggio in battaglia.
La versione testata è la 1.0.0
Prezzo: 5,49€
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Conclusioni
Seppur tecnicamente buono e molto coinvolgente, Rainbow Six: Shadow Vanguard soffre terribilmente di un sistema di controllo confusionario e poco preciso. Sia chiaro, gli scontri a fuoco sono piacevoli e il supporto al giroscopio permette di voltarsi rapidamente o effettuare colpi alla testa senza alcuna difficoltà, ma le icone su schermo si rivelano spesso troppo intrusive, mentre la pessima IA si fa sentire sia nel caso dei propri compagni di squadra che dei nemici. La mancanza di una chat vocale, unita a missioni cooperative non sempre all'altezza, rovina gran parte dell'esperienza online, mentre l'opzione deathmatch si trascina dietro gli stessi difetti di NOVA 2 e Modern Combat.
PRO
- Graficamente molto buono
- Co-op online per 3 giocatori...
CONTRO
- ...ma senza chat vocale è come essere soli
- Controlli confusionari
- IA poco elaborata