Dopo aver vinto il premio per il nome più impronunciabile della storia dei personaggi dei videogiochi, Garshasp stava festeggiando tutto solo su una montagna brulla e piena di bestie feroci. Arrivato al momento clou della festa, quello in cui ci si toglie la sporcizia dai denti con una spada a due mani lunga tre metri, il nostro amico barbaro viene attaccato da un gruppo di demoni. Dopo la prima strage, Garshasp ha un'intuizione e decide di tornare al suo villaggio, che trova sotto attacco. Purtroppo non fa in tempo a scendere a valle che un tipo corazzato, armato con una lunga alabarda, ammazza suo fratello, evidentemente ubriaco tanto si è fatto sconfiggere facilmente, e ruba la mazza sacra del popolo.
Ora, si sa che un barbaro è capace di sopportare tutte le angherie che la malvagità del creato gli può opporre, stupri di mogli e uccisioni di figli comprese, ma non toccategli la mazza, perché altrimenti diventa una furia. E così avviene. Garshasp inizia un inseguimento disperato per valli e paludi, montagne e antichi templi, alla ricerca del ceffo che gli ha rubato la mazza. Cosa se ne farà visto che la sua gente è stata sterminata? Probabilmente ci preparerà il pesto alla genovese o, nelle notti solitarie... la trama finisce qui. Niente di eccezionale, nevvero?
L’intelligenza iraniana
Garshasp: The Monster Slayer è un titolo iraniano apparso su Steam come un fulmine a ciel sereno (nel senso che è arrivato a sorpresa, senza che nessuno nel mondo occidentale ne avesse parlato). Molti utenti sono morti cercando di pronunciarlo, altri sono riusciti a comprarlo per capire di cosa si tratti.
Il mistero è presto risolto: è un clone di Devil May Cry, o di God of War che di si voglia, con protagonista un barbaro. Lo sapevate già? Chi ve lo ha detto? Ah, è vero, avete letto l'introduzione (che bello, ci sono anche dei lettori che leggono). Il problema principale di questo genere è che i punti di riferimento sono produzioni molto costose, contro cui confrontarsi per uno sviluppatore indie non è facile. Come ha risolto il gruppo di sviluppatori Dead Mage? Intanto ha sfruttato benissimo il motore di rendering OGRE, creando dei buoni modelli tridimensionali e disegnando delle belle texture, poi ha scelto volutamente di allargare l'inquadratura, creando una regia fissa per l'azione, continua a parte che per alcuni filmati, che mantiene la telecamera sempre alla distanza giusta per non far notare le eventuali magagne, che pur ci sono. Insomma, Garshasp dimostra che sfruttando bene i mezzi che si hanno a disposizione, seppur pochi, si può tirare fuori qualcosa di spettacolare e gradevole per lo sguardo. Condite il tutto con della discreta musica metal e il lato tecnico viene promosso a pieni voti.
Combattere e combattere
Garshasp combatte con una spada, un pugnale e, più avanti nel gioco, con una mazza ricavata distruggendo un antico fossile (è risaputo come i barbari non siano attentissimi alla tutela delle belle arti). Può portare attacchi deboli o potenti, sa saltare, parare, fare capriole per schivare i colpi e, in base al livello dell'arma, può eseguire delle combo letali capaci di spazzare via i nemici. Nonostante non dia troppi problemi, abbiamo verificato una certa "viscosità" dei controlli in alcune situazioni, maggiormente quando si tratta di eseguire salti molto precisi o di superare passaggi stretti. Anche in combattimento si avverte questo problema, soprattutto con i nemici più resistenti che non vanno a terra facilmente. Certo, non siamo ai livelli di un X-Blades e non esistono frangenti dei quali non si riesca a venire a capo con un paio di tentativi, ma un po' di precisione in più non avrebbe guastato.
I nemici sono di diverso tipo e vanno da demoni molto deboli, che muoiono dopo pochi colpi, a dei colossi giganteschi che vanno finiti con una sequenza di mosse scriptate. Nel mezzo ci sono varie creature, più o meno corazzate e tutte piuttosto repellenti. Ovviamente non mancano i boss, legati a sequenze particolarmente spettacolari, che impegnano maggiormente rispetto agli altri avversari e che richiedono strategie di combattimento differenti. Ogni nemico ucciso regala un po' di esperienza nell'uso dell'arma. Riempita la barra che la raccoglie, l'arma sale di livello e vengono sbloccate delle nuove combo.
In giro per le aree non si trovano molti oggetti con cui interagire. In realtà si fa presto a elencarli tutti perché ci sono soltanto delle sfere incastonate su dei piedistalli (rosse per l'esperienza, azzurre per la salute), delle sfere azzurre libere (raccogliendone quattro la barra si accresce la barra della salute) e qualche leva da premere o argano da far ruotare per superare dei facilissimi enigmi.
Oltre a combattere, il nostro eroe dovrà superare altri tipi di difficoltà, come dei trabocchetti piuttosto fastidiosi e delle pareti da scendere lasciandosi scivolare con un coltello, dove è facilissimo perdere la presa e sfracellarsi.
Conclusioni
Garshasp: The Monster Slayer è un titolo per certi versi acerbo, per altri ben fatto (per una produzione indipendente e non solo). È un'opera prima che non si fa disprezzare, pur essendo afflitta da qualche problema dovuto più alla produzione che all'incapacità degli sviluppatori. Sicuramente vale quello che costa e, pur non eccellendo, diverte al punto da invogliare a rigiocarlo a un livello di difficoltà più alto.
PRO
- Scenari spettacolari
- Divertente finché dura
- Nemici ben fatti
- Costa venti euro
CONTRO
- A livello normal si finisce in tre / quattro ore
- Qualche imprecisione nei controlli
- I punti di salvataggio non sono posizionati benissimo
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 250 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows Xp Sp3/Windows Vista Sp1/Windows 7
- Processore: P4 2.0 GHz
- RAM: 1 GB Vista
- Scheda video: 256 Mb Nvidia 6600 o superiore
- Spazio su disco: 3 GB
- DirectX: 9.0c