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Sonic Generations, recensione

Sonic torna con un capitolo a metà strada tra il remake e la novità assoluta. Ce l'avrà fatta questa volta Sega a tirare fuori un prodotto all'altezza delle aspettative?

RECENSIONE di La Redazione   —   03/11/2011

Versione testata: PlayStation 3

Negli anni '80 e '90 le "mascotte" erano simbolo chiaro e indelebile di una console, la identificavano presso i videogiocatori e la accompagnavano nel corso degli anni. Col passare del tempo e l'allargamento del mercato questa associazione è andata via via svanendo, le mascotte sono cresciute (adesso le chiamiamo personaggi) e spesso hanno lasciato spazio direttamente ai brand. La lotta serrata Sega-Nintendo di qualche lustro fa ha portato in dono Sonic e Mario, due icone che nel corso della loro evoluzione hanno vissuto fortune differenti. Se nel caso dell'idraulico italiano abbiamo avuto infatti quasi sempre delle trasposizioni videoludiche di un elevato tasso qualitativo, il porcospino blu invece ha vissuto più di una volta crisi di identità dopo gli ottimi titoli che lo hanno visto protagonista su Mega Drive.

Sonic Generations, recensione

Sonic Adventures su Dreamcast ha ridato linfa alla serie e ravvivato la speranza anche in tre dimensioni, disilluse da un secondo capitolo che nel tentativo di variare il gameplay ha proposto sezioni estremamente sottotono e noiose, affidate a dei comprimari che mai hanno fatto breccia nel cuore degli appassionati. Il continuo è storia recente, diversi alti ma tanti, troppi bassi, che hanno relegato la mascotte Sega a rappresentare uno dei tanti titoli di un genere, quello platform, che contestualmente non è più sugli scudi. Come risollevare la formula quindi e dare a Sonic la dignità che merita? Attingendo dal passato ovviamente! Ma in una forma molto intelligente, quella adottata da Sonic Generations.

Operazione amarcord?

È bene chiarire subito che l'ultima fatica del Sonic Team è innanzitutto un fan service all'ennesima potenza (basti segnalare la sezione dedicata ai collezionisti con immagini, musiche e personaggi della serie, e la possibilità di sbloccare il Sonic originale con 7777 punti abilità), ma fatto così bene che può essere indicato per tutti gli amanti di platform che preferiscono il divertimento e la velocità in luogo della precisione estrema delle meccaniche di gioco. Per festeggiare il ventesimo anniversario del porcospino blu Sega ha spostato infatti nuovamente il focus sulla propria mascotte, lasciando ai comprimari il ruolo... da comprimari.

Sonic Generations, recensione

In realtà i protagonisti sono due, il Sonic originale creato nel 1991 e quello più cool, in grado di parlare, che è stato introdotto con Sonic Adventures. La scusa è quella di un "nuovo" terribile nemico che sembra essere in grado di manipolare il tempo e che creando dei varchi spazio temporali ha intrappolato tutti gli amici di Sonic, cancellato le ambientazioni che lo hanno visto protagonista e compresso il tempo ad un unico istante, permettendo quindi ai due Sonic di incontrarsi. Storia banale ma risultato ottimo, con questo stratagemma Sega ha infatti selezionato un livello a testa proveniente da nove episodi della serie per proporlo in due versioni distinte: una con meccaniche in due dimensioni che vedono come protagonista Sonic classico, l'altra che ha come impostazione quella dei titoli a partire dalle versioni Dreamcast e con il Sonic moderno a fare da mattatore. Si parte quindi da Green Hill del titolo originale per passare a Sky Sanctuary di Sonic & Knuckles, City Escape da Sonic Adventures 2, fino ad arrivare a Planet Wisp di Sonic Colors, il tutto con una resa moderna e piacevole. Per quanto riguarda il comparto audio abbiamo brani "iconici" della serie riarrangiati quasi sempre in maniera eccelsa, come nel caso di Escape from the City arricchito di violini, e in generale lo sviluppatore giapponese è riuscito a produrre musiche nuovamente fresche e al contempo riconoscibili. Non mancano i dialoghi, con la possibilità di scegliere anche l'inglese e il giapponese oltre l'italiano. Dicevamo che i livelli, d'ora in poi chiamati atti, sono divisi in due fasi.

Sonic Generations, recensione

La prima va affrontata sempre con Sonic classico e le meccaniche sono estremamente simili ai primi capitoli per Mega Drive, con il salto e lo scatto avvitato oltre alla possibilità di accovacciarsi. Quello che cambia è la resa grafica, dove al di là delle meccaniche 2D tutto il resto gode di realizzazione in tre dimensioni e di diversi livelli di profondità, con un dettaglio colorato e pulito (che non fa gridare al miracolo) arricchito da alcune chicche come le cascate o le ombre sui personaggi, e di un ottimo impatto soprattutto in movimento, dove la rapidità che da sempre contraddistingue la serie contribuisce a rendere il tutto piacevole. Il senso di velocità è adeguato ma purtroppo non ci troviamo dinnanzi ai fatidici sessanta fotogrammi al secondo e in qualche frangente, per fortuna ridotto, c'è qualche incertezza nella fluidità. La seconda fase di ogni atto gode invece di diverse sezioni in tre dimensioni e alle spalle del giocatore; il Sonic moderno dispone del turbo in luogo dello scatto avvitato e anche della scivolata schiacciata (conosciuta meglio come Spin Dash) che permette di "agganciare" nemici in sequenza oppure molle e altro, allo scopo di eseguire una sorta di balletto continuo e procedere a velocità estremamente sostenuta anche in presenza di ostacoli. Anche in questo caso ogni atto è stato modernizzato e potenziato graficamente, la sensazione di velocità è ancora maggiore grazie al turbo e ad un leggero blur e, scelta più che azzeccata, il minimo comune denominatore è sempre la rapidità, con sezioni di "rottura" maggiormente platform nel caso degli atti più avanzati, per fortuna lontane parenti dagli obbrobri dei Sonic più recenti.

Trofei PlayStation 3

Sonic Generations mette a disposizione 50 trofei, dei quali 2 oro, 8 argento e ben 28 segreti. I più "facili" sono demandati al completamento dei vari livelli, quelli più impegnativi all'ottenimento del grado S in ogni atto e quelli che richiedono più tempo sono legati a tutte le sfide segrete. Per quanto riguarda i trofei segreti, si ottengono scoprendo ring "nascosti" attraverso vari livelli piuttosto che eseguendo particolari acrobazie od esibendosi in prestazioni perfette.

Più vecchio o più nuovo?

In Sonic Generations infatti, a brillare è proprio il design della maggior parte dei livelli, grazie alle strade multiple, al sapiente mix tra sezioni arrembanti e quelle più "tranquille" e al divertimento puro procurato. Come nel caso del già citato City Escape, dove il famoso inseguimento da parte del "camion arrabbiato" raggiunge nuove vette sia nella versione 2D che in quella 3D. Qualche punto di criticità ovviamente c'è, il passaggio continuo dal Sonic moderno a quello classico porta qualche scompenso perché quest'ultimo non dispone dello Spin Dash; si tende quindi a premere il tasto X a vuoto una seconda volta col rischio di perdere una vita. Nei livelli del Sonic moderno invece è talvolta richiesta troppa precisione in seguito magari a sezioni estremamente veloci, cosa che "stona" per come è impostato il livello stesso: basta premere un turbo di troppo per vedere il proprio personaggio fare un bel salto nel vuoto ed interrompere il ritmo di gioco. Ad ogni atto completato si ottengono dei punti abilità, che possono essere spesi per acquisire potenziamenti come uno scudo aggiuntivo o la possibilità per il protagonista principale di fermarsi immediatamente in corsa (fino a sbloccare Super Sonic!): abilità fondamentali per migliorare le proprie prestazioni e il proprio punteggio. Gli atti totali sono diciotto, in aggiunta dei quali ci sono quattro combattimenti contro i boss, due belli e due piuttosto corti, e tre atti per la ricerca dei famosi Chaos Emerald, nei quali Sonic si trova ad affrontare sue nemesi come Shadow o Silver the Hedgehog attraverso livelli piuttosto divertenti.

Sonic Generations, recensione

Per visitarli tutti almeno una volta e portare a termine Sonic Generations sono necessarie poche ore di gioco, ma a risollevare una durata oggettivamente migliorabile ci sono una quantità elevatissima di contenuti aggiuntivi. Innanzitutto c'è l'estrema rigiocabilità di ogni livello, questo per la natura stessa del loro design, come detto piacevole e pieno di percorsi multipli, e perché ci sono collezionabili sottoforma di ring stella rossa che sbloccano ulteriori abilità per i protagonisti principali. Sono poi presenti novanta sfide, quarantacinque per ogni Sonic, che si sbloccano a gruppi di trenta e che mettono ancora una volta in risalto l'ottimo level design che caratterizza Sonic Generations. Ogni sfida vede infatti come spalla uno dei comprimari di Sonic, che deve essere battuto ad esempio in una gara contro il tempo oppure può essere richiamato per sfruttarne le abilità, come con Knukles che può scavare alla ricerca di monete oppure il coccodrillo Vector che può lanciare Sonic più in alto. La loro varietà è piuttosto sorprendente e in diversi casi gli scenari si arricchiscono di nuove piattaforme, oggetti ulteriori o vengono affrontati in sezione specifiche, una maniera perfetta per sfruttare la loro conformazione estremamente variegata. Dulcis in fundo una volta portato a termine il gioco si sblocca la modalità online sottoforma di attacco al tempo e maggiore distanza percorsa in trenta secondi, con un sistema di classifiche dedicato e dove il percorso più breve e la velocità sono gli unici elementi che contano per primeggiare.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.7
Lettori (62)
9.0
Il tuo voto

Chi diceva che l'amarcord era fuori moda? Dopo tanti tentativi più o meno andati a vuoto Sega riesce finalmente a trovare la quadratura del cerchio e proporre anche nei tempi videoludici moderni un Sonic degno di questo nome, che non cerca di imitare altri platform e che esplode nei suoi elementi cardine: divertimento e velocità senza troppi fronzoli. Qualche livello o boss in più e meccaniche più bilanciate avrebbero elevato il titolo a status di imperdibile ma anche così abbiamo davanti un gioco che mischia sapientemente vecchio e nuovo rendendo moderno il tutto e proponendo una pletora di variazioni sul tema sottoforma di sfide, abilità e oggetti collezionabili. Sonic Generations è quindi un titolo da prendere in considerazione da parte di tutti gli amanti dei platform e un tuffo al cuore, di quelli belli che vorresti ripetere all'infinito, per i tanti estimatori del porcospino blu.

PRO

  • Ottimo level design
  • Divertente e abbastanza vario
  • Una quantità notevole di extra

CONTRO

  • Si poteva fare qualcosa di più per il numero di livelli e il quantitativo di boss
  • Sistema di controllo migliorabile in alcuni frangenti