0

Mens sana

Ne cominciavamo giusto a sentire la mancanza: finalmente anche su 3DS un gioco pronto a ricordarci quanto siamo idioti!

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   29/11/2011

Ricordate Brain Training del Dr. Kawashima? Come dimenticarlo: d'improvviso alla sua uscita in famiglia cominciarono a giocare tutti, non solo più il ragazzino brufoloso ma anche la mamma, il babbo, la sorellina, la nonna, il cane e il gatto, col ragazzino brufoloso che continuava ad imbracciare razzi RPG e a castare incantesimi sentendosi sempre più in una riserva indiana, ultimo esponente di una gloriosa tradizione di hardcore gamers che sembrava destinata a scomparire. Nintendo aveva creato dal nulla un enorme mercato, le casse ringraziavano ma i giocatori cominciarono a guardarla con odio, considerandola responsabile dell'inizio della fine del mondo dei videogiochi così come l'avevano sempre conosciuto. E' passato più di un lustro, la "moda" dei casual game è finita, cani e gatti sono tornati a passare le loro giornate grattandosi spaparanzati al sole in attesa di pappa e coccole, e Nintendo, per inciso, pare aver imboccato una più saggia via di mezzo con Mario e Link in gran spolvero e un WiiU che si preannuncia come la riconciliazione coi giocatori "seri"; la bolla si è sgonfiata, insomma, ma ciò non vuol dire che non sia rimasto un succulento segmento di mercato che ancora desidera allenare il proprio cervello divertendosi. E' in questo segmento che si inserisce Ubisoft col suo ultimo prodotto per 3DS.

Esce Kajimoto, entra Robertson

Per essere precisi fino in fondo, Mind Quiz fu in origine la risposta dell'ex rivale storica SEGA all'allenatore di cervello della Grande Enne, la cui uscita seguì di pochi mesi prima su DS e poi su PSP, e, per non farsi mancare proprio nulla, anche SEGA ricorse all'aiuto di un famoso neuroscienziato giapponese (beh, famoso nel campo dei neuroscienziati giapponesi), tale Dr. Kajimoto.

Mens sana

Nonostante le critiche non esattamente entusiastiche, Ubisoft curò le edizioni occidentali di entrambe le versioni, ed evidentemente il marchio dev'essere rimasto nelle mani della multinazionale francese se adesso viene riproposto per un titolo stavolta interamente Made in UK, sviluppato da Ideas Pad con la collaborazione del famoso (sempre in quel campo lì, solo stavolta inglese) Dr. Ian Robertson. E' una sua versione poligonal-cartoonistica ad accoglierci nell'introduzione di Tieniti Allenato 3D, introduzione che ricorda da vicino i filmati in FMV dei primi giochi PC che sfruttavano il CD Rom, e non è un complimento; ma si sa, i famosi neuroscienziati, di qualsiasi nazionalità essi siano, badano alla sostanza, e di sostanza questo Mind Quiz sembra averne parecchia se sul retro della confezione promette la presenza di ben 700 giochi diversi. In realtà ci accorgiamo presto che il numero 700 non è propriamente veritiero, ed è frutto di un calcolo che moltiplica le sessioni di gioco necessarie a terminare il programma per il numero di sfide che compongono ogni sessione, come vedremo tra poco; i minigiochi presenti sono in effetti 20, cinque per ogni categoria: giochi mnemonici, numerici, visivi e linguistici. Non saranno le sette centinaia sbandierate, ma non ci possiamo lamentare. Oddio, non ci potremmo lamentare, se solo...

L'effetto 3D

In maniera abbastanza sorprendente visto l'andazzo generale, Ideas Pad ha sfruttato il 3D stereoscopico in maniera perlomeno decente: oltre all'ovvio, e che ormai diamo per scontato su 3DS, "stacco" tra fondali ed elementi di gioco, in alcuni minigame, specie quelli "visivi", il 3D è effettivamente utile per una performance migliore, mentre in altri, dove non sarebbe strettamente necessario, viene adoperato con buoni risultati per creare animazioni simpatiche e che allo stesso tempo riescono a comunicare l'idea del tempo che passa, pressando a dovere il giocatore. Forse si tratta dell'elemeno migliore di tutto il pacchetto.

Microcefalo!

Mind Quiz Tieniti Allenato 3D si presenta come un vero e proprio programma di allenamento: 90 sessioni, da sostenere teoricamente una al giorno, ognuna delle quali si compone di quattro giochi di riscaldamento, uno per categoria da affrontare nell'ordine preferito, completati i quali ricevendo perlomeno una C in ognuno (ci sono sei voti diversi che il Prof. Robertson elargisce dopo una performance, da una fantastica A a una pessima F a seconda di tempi e risultati) si passa alle Sfide, che consistono sempre in un gioco per ogni categoria, stavolta però leggermente più ostici e proposti in una sequenza immodificabile. Dopo aver completato una sessione, il simpatico dottore vi offrirà una curiosità sul cervello umano e/o un consiglio su come usare al meglio la materia grigia, sia nell'ambito del gioco che nella vita di tutti i giorni; è anche possibile, ovviamente, consultare un sunto dei propri risultati espressi in forma di pratico istogramma, e così monitorare eventuali miglioramenti e peggioramenti delle proprie facoltà.

Mens sana

Fondamentalmente sta tutto qui quello che è possibile fare, e se da un lato il programma d'allenamento è certamente ben strutturato, dall'altro non si può non rimanere amareggiati dalla limitatezza dello stesso, che non offre particolari incentivi a meno che non siate proprio avidi dei suggerimenti e delle curiosità del dottore, e che non permette neanche di affrontare separatamente i minigiochi al di fuori della rigidissima struttura; inoltre, una volta terminate le novanta sessioni, non c'è veramente alcun motivo per reinserire la scheda nel 3DS. Almeno questi minigiochi sono belli? Alcuni sì, indubbiamente: divertenti e gradevoli mettono effettivamente alla prova le capacità intellettive del giocatore. Altri però meno, molto meno, e non si tratta di meri gusti personali, quanto di un'insopportabile aleatorietà: c'è un minigioco che, per esempio, vi chiede di completare delle parole inserendo le lettere mancanti, senza però darvi alcuna indicazione su quale sia la parola misteriosa. Ebbene, come fa allora il giocatore a capire che magari la parola che ha completato, pur correttissima, non esiste nel vocabolario interno del gioco? E ancora: un altro minigame vi dà un tema e poi voi dovete toccare sul touch screen, tra tutta una serie di parole che "cadono" a caso, quelle che hanno a che fare col tema dato; se il tema è "frutta" e tra le parole c'è "banana", ok, ma quanti di voi sanno dell'esistenza di un albero da frutto chiamato "kumquat"? A questo punto il gioco sta testando la nostra cultura, e non più la nostra intelligenza, e ciò è un tantinello scorretto visto il proposito. Senza poi considerare tutti quei giochi la cui spiegazione non è per niente immediata, e che richiederanno diversi secondi prima di essere compresi appieno, con evidenti conseguenze sul voto finale. Per quanto riguarda, infine, la parte tecnico-estetica, possiamo dire che questa fa il suo dovere senza infamia e con qualche piccola lode, alternandosi, la grafica, tra fondali vagamente surrealistici e simpatiche comparsate della suddetta caricatura del Prof. Robertson, e proponendo il sonoro effetti e musiche da quiz televisivo, ansiogeni ma senza esagerare.

CI PIACE

  • Ben strutturato
  • Buon uso del 3D

NON CI PIACE

  • Parecchio guidato e limitante
  • Alcuni minigiochi molto meno validi di altri