Super Crate Box, recensione

Versione testata: iPhone

Vlambeer è un team indipendente giovane ma già con una serie di progetti importanti alle spalle. Cosa più importante, è stato capace di attrarre l'attenzione della stampa di settore e di guadagnarsi alcuni importanti riconoscimenti in ambito indie. Nel caso di Super Crate Box, il gioco è nato nell'ottobre 2010 su PC, in formato freeware, ed è stato giocato da milioni di persone, affascinate dall'immediatezza del gameplay ma al contempo dal grado di sfida dell'esperienza, tutt'altro che banale.

All'interno di una serie di scenari composti da alcune piattaforme infatti, il gioco ci chiede di raccogliere il maggior numero possibile di casse. Troppo facile? Le casse compaiono in maniera casuale ogni volta che ne raccogliamo una, e contengono armi differenti: dal revolver al fucile a pompa, dal lanciarazzi al lanciagranate, dalla doppia pistola alle mine, dalla temibile disc gun (i cui proiettili "rimbalzano" e possono ucciderci) al fucile laser (potente ma lento), e così via. Davvero tantissime possibilità per eliminare i nemici che, in gruppi di tre o quattro alla volta, scendono da un "varco" posto nella parte alta dello schermo e si dirigono a tutta velocità verso il suo corrispondente nella parte bassa. In mezzo però, ci siamo noi, e basta un minimo contatto con una creatura malvagia per incorrere nel game over. Dovremo dunque cercare di raccogliere le casse evitando di essere toccati, "sfoltendo" le infinite orde di nemici aprendo il fuoco e sfruttando le dinamiche platform e la capacità di saltare del nostro alter ego per operare delle "schivate" d'emergenza. Più facile a dirsi che a farsi, in realtà.

Tre scenari per me posson bastare...

Super Crate Box fa degli achievement il proprio stile di vita: man mano che raccogliamo casse vengono sbloccate nuove armi, stabilendo record sugli scenari se ne ottengono di nuovi e allo stesso modo si può accedere a due modalità extra rispetto a quella standard (SFMT e Ambush) rispettivamente raggiungendo il ragguardevole numero di quaranta casse raccolte nella modalità normale e di venti nella modalità SFMT. Per quanto riguarda le ambientazioni, un po' stupisce il fatto che per il momento ce ne siano soltanto tre: Construction Yard, il tipico cantiere in cui le piattaforme sono travi di metallo che cita in modo palese l'originale Donkey Kong; Rocket Silo, ovvero la postazione di lancio di un missile, anche questa dal sapore metallico ma resa in tonalità blu; Moon Temple, uno scenario antico e fatto di pietra, caratterizzato da una doppia "feritoia" nella parte bassa dello schermo, nonché da due "zone franche" sui lati dove è difficile essere raggiunti dai nemici.

Il gioco è stato di recente aggiornato alla versione 1.1, che aggiunge un minimo di personalizzazione dei controlli, inserisce nuovi personaggi e contemporaneamente celebra i primi risultati ottenuti dalla community di Super Crate Box su iPhone e iPad, registrati tramite il servizio Game Center. Sono infatti già cinque milioni le casse raccolte dai giocatori di tutto il mondo: una pietra miliare a cui di certo ne faranno seguito tante altre, festeggiate proprio a suon di aggiornamenti. Per incoraggiarci a infrangere di continuo i nostri record personali, il titolo di Vlambeer adotta una tecnica subdola: a ogni game over basta toccare lo schermo per cominciare immediatamente una nuova partita. Ciò si traduce, chiaramente, in sessioni di gioco tendenti all'infinito, alla ricerca di quella cassa extra che potrebbe permetterci di ottenere una nuova arma o di sbloccare una nuova modalità. Il gameplay di Super Crate Box è terribilmente semplice e immediato, ma al contempo richiede un minimo di strategia per poter sopravvivere all'assalto dei nemici e, soprattutto, grandissima precisione: saltare per evitare un mostro all'ultimo momento può fare la differenza fra il record e il game over. Per questo, a nostro avviso, la scelta di implementare controlli touch "fissi" e non modulabili non rende giustizia al prodotto, in quanto basta spostare la pressione di pochi millimetri per non ottenere l'input desiderato. Inoltre la rilevazione delle collisioni appare troppo severa, sbilanciata a discapito del giocatore, a maggior ragione in un titolo in cui un solo tocco si traduce in una sconfitta.