Il team Lilith Games e il publisher Farlight hanno deciso di sfruttare a fondo la buona idea avuta con AFK Arena, prendendo da questo diversi aspetti fondamentali e inserendoli in una struttura di gioco più profonda e complessa, sebbene sempre improntata sull'azione automatica. Il risultato lo vediamo in questa recensione di AFK Journey, un titolo che può essere considerato un po' lo stato dell'arte per quanto riguarda l'RPG mobile idle con elementi gacha, ma che rappresenta anche un po' un'occasione sprecata, viste alcune mancanze in caratteristiche che invece potevano essere sfruttate molto meglio in questa nuova interpretazione. Per capire la base di partenza, vi invitiamo a leggere la nostra recensione di AFK Arena, titolo uscito ormai un lustro fa ma che continua ad essere uno dei migliori esponenti della particolare tipologia di gioco definita "idle".
L'idea è proporre un titolo che si basi sulla progressione costante ma che non costringa il giocatore a rimanere sempre incollato allo schermo, schiavo dei meccanismi soffocanti del grinding e delle pause forzate.
Da questo punto di vista, già il precedente AFK (che, per l'appunto, richiama proprio il celebre acronimo di chi si allontana dalla postazione, "away from keyboard") è un titolo che può essere considerato particolarmente "onesto" con il giocatore, e questo spirito lo ritroviamo anche in AFK Journey, sebbene il bilanciamento qui sembri un po' più "cattivo". La differenza principale con Arena risiede però nella struttura più aperta, che vede nell'esplorazione del mondo un elemento importante del gameplay, con tanto di quest da intraprendere e qualche puzzle da risolvere, sebbene sempre all'interno di percorsi piuttosto costretti.
Non solo combattimenti
Nonostante AFK Journey si ponga come un'estensione della meccanica di Arena, a cui è stata costruita intorno una struttura più propriamente da avventura, la narrazione resta inspiegabilmente marginale e generalmente poco sviluppata e interessante. Ci sono molti dialoghi, ma è difficile farsi prendere completamente dall'evolversi della storia, limitandoci spesso a saltare parti narrative alquanto noiose per avanzare nelle missioni per entrare più nel vivo dell'azione. In ogni caso, la storia mette in scena le gesta Merlin, mago smemorato (tanto per cambiare) ma decisamente potente, che si ritrova costretto ad abbandonare il suo tranquillo ritiro in campagna per prendere parte a una grande avventura e salvare la terra di Esperia da un male risvegliatosi misteriosamente. Insomma, un canovaccio alquanto standard che non viene poi sviluppato in maniera particolarmente originale, nonostante la caratterizzazione di alcuni personaggi e del mondo di gioco abbia elementi molto interessanti.
Il titolo si svolge come un RPG con combattimenti a turni, con esplorazione caratterizzata da un'inquadratura isometrica che richiama i grandi classici del genere, mentre gli scontri innescano una schermata simile a quella vista in AFK Arena. Le fasi di esplorazione sono quelle che richiedono maggiormente l'azione del giocatore, che controlla direttamente il personaggio e può decidere la strada da intraprendere.
La definizione di "open world" utilizzata per descrivere il titolo è fuorviante, in quanto il percorso risulta sempre molto costretto, al di là di qualche bivio, ma è questa la parte più distintiva del gioco, nella quale abbiamo modo di immergerci negli scenari, interagire coi personaggi e anche prendere parte a qualche puzzle per aprire nuove strade e avanzare nelle quest.
Il sistema di combattimento è invece in larga parte automatizzato, ed è qui che si recupera il concetto principale di "AFK": l'elemento tattico principale è fornito dalla necessità di scegliere le unità a piazzarle sulla griglia, facendo attenzione a sfruttare al meglio le caratteristiche di ognuno, mentre lo scontro si svolge in maniera autonoma, senza nemmeno la necessità di attivare manualmente le abilità speciali. Stando così le cose, è chiaro che i combattimenti si risolvono esclusivamente in base al livello raggiunto dai propri personaggi e dall'assortimento scelto per il party, e sono infatti questi gli unici elementi che dobbiamo tenere in considerazione, ovvero la classica dinamica dell'RPG mobile con elementi gacha. AFK Journey riesce ad essere piuttosto stimolante, ponendo una sfida graduale ma impegnativa, che costringe a del grinding, ma - almeno per varie ore - si dimostra sempre piuttosto onesta nei confronti anche dei giocatori che non hanno intenzione di spendere una fortuna in risorse attraverso le microtransazioni.
Tra meraviglia e meccanismi
La prima impressione che si ha di AFK Journey è sicuramente positiva: il gioco è una vera e propria meraviglia per gli occhi, non tanto per sfoggio di soluzioni tecniche d'avanguardia ma piuttosto per la direzione artistica, che traspare nello stile grafico disegnato che richiama un po' le illustrazioni tipiche dei libri di fiabe. Questo è un aspetto su cui Farlight vuole puntare, evidentemente, visto che la volontà di caratterizzare in maniera peculiare i propri giochi appariva chiara anche nel precedente Dislyte, e in questo caso raggiunge un livello qualitativamente superiore. Buona parte del fascino del gioco è dato proprio dalla volontà di esplorare le ambientazioni, ognuna caratterizzata in maniera distintiva, tra scenari affascinanti e personaggi disegnati e animati in maniera davvero notevole.
La qualità nel disegno risulta poi funzionale a spingere il giocatore verso la raccolta dei personaggi, i quali risultano tutti ben caratterizzati e originali. C'è da dire che questo sembra essere un gacha atipico, in quanto l'evocazione di personaggi non risulta poi così centrale come caratteristica del gioco, e una volta raccolta una buona quantità di combattenti per ogni diversa classe in modo da riempire i vari slot necessari, questo elemento diventa quasi secondario. Discorso diverso se ci si vuole impegnare nel PvP, per il quale il livellamento costante è necessario e le micro-transazioni potrebbero diventare una soluzione importante, ma è solo una delle varie modalità di gioco proposte. Tra le altre, si segnala la presenza di una sorta di labirinto con scontri progressivi e una specie di multiplayer cooperativo che, tuttavia, avviene sempre in maniera asincrona e, di fatto, non consente a più giocatori di prendere parte alla stessa battaglia.
Conclusioni
AFK Journey avrebbe le carte in regola per rappresentare il nuovo stato dell'arte dell'RPG mobile con elementi gacha, e in buona parte raggiunge risultati davvero notevoli, solo che fallisce l'obiettivo di fornire costantemente dei veri stimoli ad avanzare. La meravigliosa estetica è il suo punto di forza principale, e per un po' può bastare a spingerci ad esplorare il suo mondo fantastico, ma la mancanza di interesse per narrazione e personaggi può prendere presto il sopravvento, mentre il sistema di combattimento, sebbene ben costruito, non offre di più di quanto visto già in AFK Arena e in altri titoli similari, così come la gestione dei personaggi. Se non altro, eleva davvero il gioco idle a livelli mai visti prima d'ora, con una produzione di alto profilo che lo mette al pari di titoli considerati più complessi, rappresentando al momento l'apice dei giochi "automatici", sebbene questo non corrisponda del tutto all'essere anche un ottimo gioco in generale.
PRO
- Le fasi di esplorazione donano qualcosa in più rispetto a giochi simili
- Veramente bello da vedere e ascoltare
- Piuttosto onesto come meccaniche gacha e di progressione
CONTRO
- Storia e dialoghi poco interessanti
- Il sistema di combattimento automatico è sempre discutubile
- La gestione dei personaggi non offre nulla di nuovo