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Arizona Sunshine 2, la recensione dello sparatutto in VR ambientato in un'apocalisse zombie

La recensione di Arizona Sunshine 2, uno sparatutto in VR che riprende la formula vincente del primo capitolo, gettandoci al centro di una violenta apocalisse zombie.

Arizona Sunshine 2, la recensione dello sparatutto in VR ambientato in un'apocalisse zombie
RECENSIONE di Gianluca Musso   —   05/12/2023

Il mercato della VR è lontanissimo dal boom che alcuni analisti avevano disegnato anni fa, eppure è evidente che negli ultimi tempi stia vivendo una lenta, ma costante crescita, trainata soprattutto dall'abbattimento dei costi necessari a portarsi a casa un visore, molti dei quali non hanno nemmeno più il bisogno di essere affiancati da un PC performante per condurre il loro proprietario nella realtà virtuale. Uno degli aspetti che però ancora frena la diffusione di questa tecnologia riguarda da vicino la qualità offerta dalle librerie digitali dedicate ai prodotti VR, dato che scovare dei videogiochi che valga davvero la pena giocare è tuttora una piccola caccia al tesoro, che spesso può condurre a scottanti fregature.

Tra queste, si nascondono però diverse esperienze di grande valore e non è un caso se nel 2016 vi avevamo segnalato Arizona Sunshine, uno sparatutto a base di zombie che, al netto di una longevità non proprio stellare, aveva il gran merito di offrire esattamente tutto ciò che prometteva, gettando il giocatore al centro di un'apocalisse in cui l'unico scopo era quello di fare a pezzi il maggior numero di non-morti. Da allora, il gioco è diventato un vero e proprio successo e Vertigo Games, studio che ne aveva curato lo sviluppo, sta per pubblicarne un seguito che ha l'intenzione di elevare su tutt'altra scala le ambizioni del primo capitolo. Com'è andata? Ve lo raccontiamo nella recensione di Arizona Sunshine II.

Molto del primo capitolo, ma su tutt'altra scala

Come prevedibile, Arizona Sunshine 2 conserva molto del predecessore, a partire dal divertimento offerto dall'uccidere gli zombie
Come prevedibile, Arizona Sunshine 2 conserva molto del predecessore, a partire dal divertimento offerto dall'uccidere gli zombie

Considerato il successo che Arizona Sunshine fu in grado di regalare nel 2016, era abbastanza prevedibile che Vertigo Games non avrebbe stravolto la sua formula di gameplay, lavorando a questo nuovo capitolo. Lo studio, in questi anni, ha accumulato una buona dose di esperienza sviluppando altri eccellenti sparatutto in VR, ma invece di aggiornare e rivedere le meccaniche fondamentali del primo Arizona ha scelto di impacchettare tutto il meglio di quell'esperienza in un corposo "more of the same" che però non ha alcun paragone con il titolo originale, almeno dal punto di vista dei contenuti.

Sì, perché se nel 2016 Arizona Sunshine aveva avuto il merito di offrire un gameplay magnetico e attraente, questo era tuttavia incastonato in una brevissima campagna che si esauriva nel giro di appena qualche ora, lasciando spazio a una modalità orda comunque valida, ma naturalmente prona alla ripetitività, presente anche in Arizona Sunshine 2 e rivolta a quattro giocatori. In questo caso, però, parliamo di un'esperienza VR fortemente incentrata sulla narrativa, in grado di offrire una vera e propria avventura in prima persona che supera ampiamente le 10 ore di gioco. Nei panni di uno sgangherato protagonista, lo stesso del primo capitolo, avremo l'opportunità di trasformare una sanguinosa apocalisse zombie nel nostro personale luna park, e di condividerlo con un amico attraverso una modalità cooperativa che permette di giocare insieme anche da diverse piattaforme VR.

Il migliore amico dell'uomo

In Arizona Sunshine 2 le interazioni con Buddy sono all'ordine del giorno: potrete anche giocare al riporto con il braccio di uno zombie
In Arizona Sunshine 2 le interazioni con Buddy sono all'ordine del giorno: potrete anche giocare al riporto con il braccio di uno zombie

Giocando la campagna di Arizona Sunshine 2, non sarete però mai del tutto soli, nemmeno nel caso non aveste nessuno con cui condividere la fine del mondo. Una delle principali novità di questo capitolo è infatti la presenza di Buddy, un pastore tedesco che si incontra nelle primissime fasi dell'avventura, e che diventa in fretta un inseparabile gregario del protagonista. Buddy non solo può essere accarezzato e coccolato in ogni momento del gioco, ma renderà anche molto più facile gestire l'inventario, dato che può trasportare parte dell'equipaggiamento al posto nostro. In realtà, l'incidenza sul gameplay di questo dolcissimo compagno canino è straordinaria, dato che la sua sola presenza basta a rivoluzionare in modo rilevante l'approccio alle orde di zombie che ci troveremo costantemente a fronteggiare.

Come dicevamo, Arizona Sunshine 2 eredita gran parte degli elementi di gioco dal suo predecessore, una scelta poco sorprendente considerato quanto funzionasse bene il gameplay del primo capitolo. Il movimento è ancora affidato a un sistema di teletrasporto che abbatte il rischio di motion sickness - c'è la possibilità di muoversi liberamente, ma ci siamo trovati benissimo con l'impostazione standard - mentre ai controller è affidata la gestione delle mani del protagonista, che possono interagire profondamente con tutti gli elementi del mondo di gioco, ma soprattutto impugnare alcune delle tantissime armi che potremo utilizzare per farci largo attraverso gli infetti.

Buddy è fondamentale per proseguire in alcuni frangenti della  campagna di Arizona Sunshine 2
Buddy è fondamentale per proseguire in alcuni frangenti della campagna di Arizona Sunshine 2

Anche nel caso dell'interazione con gli elementi dell'inventario, il gameplay è notevolmente influenzato dal tipo di impostazioni che vengono selezionate all'inizio della campagna: scegliendo ad esempio di giocarla in Facile, per ricaricare un'arma sarà solamente necessario muoverla verso la cintola per trovarsela piena di munizioni, mentre in tutti gli altri casi saremo chiamati a espellere manualmente il caricatore, estrarne un altro ed inserirlo all'interno della bocca di fuoco, facendo poi scattare il carrello nel caso delle pistole, o interagendo direttamente con la leva di caricamento quando si utilizzano fucili d'assalto, mitragliette e fucili a pompa.

Sebbene quindi l'impianto di gameplay di questo capitolo sia a larghi tratti indistinguibile da quello incontrato nel lontano 2016 all'interno del primo Arizona, è proprio la presenza di Buddy a rivoluzionare molti aspetti della ricetta proposta da Vertigo. Il simpatico animale non solo può seguire i nostri ordini e abbattere i non-morti che gli indichiamo, ma anche interagire liberamente col mondo, al punto che l'avventura è disseminata di momenti in cui è impossibile proseguire senza il suo aiuto. Questi frangenti tendono un po' a ripetersi e lo studio di sviluppo avrebbe potuto inventarsi altre istanze oltre a quella in cui Buddy è chiamato a recuperare dei mazzi di chiavi fuori dalla nostra portata, ma abbiamo trovato la possibilità di combattere al suo fianco dannatamente azzeccata, anche perché contribuisce a sviluppare un rapporto inaspettatamente profondo tra il giocatore ed il pastore tedesco, reso ancora più intenso dal grado di immersione offerto dai visori VR.

Un seguito che conserva anche molti difetti del predecessore

Affrontare grandi orde di zombie non è sempre semplice, a causa di un inventario molto complesso
Affrontare grandi orde di zombie non è sempre semplice, a causa di un inventario molto complesso

Purtroppo, oltre a ereditare gran parte dei pregi del suo predecessore, Arizona Sunshine 2 finisce col conservare anche la maggior parte dei suoi difetti, come la complessa gestione dell'inventario che non sempre si dimostra intuitiva come dovrebbe essere. Mentre proseguono attraverso i tantissimi scenari che compongono l'avventura - tra aeroporti, treni in corsa, sobborghi urbani e oscure gallerie fognarie - i giocatori si trovano spesso ad avere a che fare con piccoli gruppi di zombie, che possono essere eliminati senza troppi problemi.

Man mano che si avanza nella storia, però, sono sempre di più i momenti in cui si viene sorpresi da vere e proprie orde di non-morti: in questi frangenti diventa drammaticamente complesso prendere la mira, sparare e ricaricare le armi senza interagire con l'oggetto sbagliato, cosa che quasi sempre porta ad essere divorati dagli infetti. In aggiunta, anche il processo attraverso il quale si creano gli esplosivi non è riuscito a convincerci del tutto. Le ambientazioni sono disseminate di materiali, che in alcuni punti specifici dell'avventura possono essere spesi per fabbricare molotov, mine, e due diversi tipi di granate. Questi oggetti si rivelano preziosissimi per fare fronte alle ondate di zombie più pericolose, ma ci sarebbe piaciuto incontrare un po' più di profondità, dal momento che sono già pochissimi gli interventi volti a rinnovare il gameplay di Arizona Sunshine 2.

Bello da vedere, almeno per gli standard della realtà virtuale

La qualità visiva raggiunta da Arizona Sunshine 2, almeno per gli standard della VR, è sorprendente
La qualità visiva raggiunta da Arizona Sunshine 2, almeno per gli standard della VR, è sorprendente

Abbiamo giocato ad Arizona Sunshine 2 su PC attraverso una connessione Air Link con Oculus Quest 2, e dobbiamo ammettere che sebbene il comparto tecnico faccia necessariamente i conti con tutti quei compromessi dettati dalla realità virtuale, l'impatto visivo offerto dal gioco è di buon livello, almeno per gli standard del mercato. Il gameplay è arricchito da tantissimi effetti splatter e i modelli degli zombie mostrano tutti i segni dei combattimenti, con arti che volano via e teste che deflagrano in un bagno di sangue, mentre invece sono gli effetti di tutti i congegni esplosivi ad essere alquanto arretrati, anche se non li incontrerete spesso durante la campagna.

Le ambientazioni sono tutte ben realizzate e godono di un'ottima quantità di dettagli, anche se hanno l'abitudine di ripetersi un po' troppo nel corso del gioco. Sono molteplici, ad esempio, i livelli ambientati nelle fogne, o quelli che si sviluppano nei sobborghi urbani dell'Arizona. Eccellente invece il comparto audio, tanto per quel che riguarda gli effetti delle armi, evoluti tantissimo dal precedente capitolo, che quelli degli zombie, ben variegati e discretamente spaventosi, quando si ascoltano alle proprie spalle.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
8.5
Lettori (16)
7.9
Il tuo voto

Arizona Sunshine 2 è più grande, più bello e più divertente del primo capitolo, anche se il gioco eredita inevitabilmente molti dei suoi difetti, che Vertigo avrebbe potuto limare adesso che ha raggiunto le dimensioni di uno studio tripla A. Malgrado una gestione dell'inventario ancora troppo complessa e delle ambientazioni che si ripetono nel corso di tutta l'avventura, la nuova fatica dello studio di Rotterdam è un'esperienza VR appagante e piacevole. Considerato quanto sia difficile scovare prodotti di questo livello nelle librerie dei dispositivi per la realtà virtuale, si merita tutta la vostra attenzione.

PRO

  • Fare a pezzi gli zombie è sempre molto divertente
  • Campagna di ottima fattura, che supera ampiamente le 10 ore
  • Il gioco promette decine di ore di divertimento nella modalità Orda a quattro giocatori

CONTRO

  • Gestire l'inventario senza incappare in errori è ancora molto difficile
  • Le ambientazioni potevano offrire un pizzico di varietà in più