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Ark, la recensione iOS e Android

Ark porta il survival e i dinosauri su mobile, con un lavoro di conversione davvero sorprendente

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   22/06/2018

La gestazione di Ark: Survival Evolved è stata tanto strana quanto importante per il mercato dei titoli in Early Access. Uscito ormai tre anni fa sul mercato e arrivato solo lo scorso anno alla sua versione finale, è stato per un lungo periodo il survival più giocato dagli utenti di Steam e ancora oggi mantiene una larghissima fanbase. Dopo lo sbarco su console, è ora tempo di una nuova sfida: riuscire a trasportare la stessa esperienza anche su dispositivi mobile. Sappiamo che già starete ridendo al pensiero, anche noi lo abbiamo fatto prima di lanciare il gioco, dovendoci però ricredere quando davanti ai nostri occhi si è parato un piccolo miracolo di programmazione e pulizia. Ark mobile funziona, e funziona anche parecchio bene. Sarete chiamati a qualche piccolo sacrificio, ma sappiamo già che non riuscirete a credere ai vostri occhi.

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Il fascino dell'ambientazione

Non vi è dubbio che Ark: Survival Evolved sia ancora oggi uno dei titoli del suo genere più affascinante. La possibilità di creare ed allevare il proprio personale parco giurassico è la trovata che ne ha decretato il grande successo già ai tempi del suo rilascio. In un'ambientazione colma di diversi biomi e con più di ottanta razze con le quali interagire, tanti giocatori hanno trovato il loro passatempo preferito, tra l'andare a caccia, costruire la propria base e addestrare creature preistoriche tra le più disparate. La versione mobile del titolo di Wildcard Studio non è da meno e tenta, riuscendo piuttosto bene, a restituirci le stesse sensazioni provate con la sua versione casalinga. Dopo aver creato il personaggio tramite una versione estremamente ridotta dell'editor che già conosciamo, veniamo catapultati all'interno di una mappa nella quale ci viene richiesto di portare a termine pochi semplici compiti. Le volontà degli sviluppatori di creare un'esperienza fruibile da tutti, anche e soprattutto senza la necessità di essere collegati ad internet, è confluita in un single player più articolato del previsto. Tutti gli elementi sono al loro posto, compresi di crescita del personaggio, crafting e apprendimento delle varie ricette. Portare a termine i compiti regala un quantitativo importante di esperienza e, dopo una manciata di minuti, sarete già in grado di creare la vostra prima base. Ciò che veramente sorprende di questa versione mobile di Ark è il lavoro svolto per quanto riguarda i comandi. Notoriamente i survival sono titoli che richiedono la gestione di un considerevole numero di risorse e l'interazione con molteplici elementi. Per questo abbiamo avviato il gioco temendo molto sotto questo punto di vista. Al contrario ci siamo trovati di fronte un gioco più che gestibile, con modifiche apportate all'interfaccia che si sposano egregiamente con la natura touch della versione mobile. La possibilità di premere più di una volta sullo schermo per fare in modo che le azioni perdurino nel tempo, così come quella di sfruttare zone diverse del dispositivo, per compiere interazioni differenti, sono tutti elementi apprezzabilissimi e denotano la volontà di non creare un semplice porting sbrigativo sull'onda del successo. Certamente quando le cose si fanno più intense e ci si trova a combattere con dinosauri aggressivi, la possibilità di compiere un'azione piuttosto che un'altra è all'ordine del giorno. Questo però non inficia la bontà generale del lavoro svolto, al contrario mette in luce come sia evidentemente possibile rendere godibile anche un titolo così dannatamente lontano da uno smartphone. Compiuti tutti i compiti richiesti e raggiunto il livello venti, sarete pronti per decidere se continuare la vostra avventura in solitaria, o lanciarvi nella mischia dell'online insieme ad altri giocatori con cui creare una tribù e conquistare il proprio server. Noi non abbiamo avuto modo di approfondire questa componente, sulla quale torneremo più avanti, ma lo sforzo di portare la versione più completa possibile del gioco su telefono, è qualcosa che va certamente lodato, a prescindere da qualsiasi pregiudizio.

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Graficamente inconcepibile

Mettiamo subito le mani avanti. Ark, anche nella sua versione mobile, è un titolo pesante e difficilmente gestibile da un telefono con più di un paio d'anni sulle spalle. Noi lo abbiamo giocato con un iPhone X e questo ci ha permesso di spingerlo al massimo e gustarci un lavoro tecnico che ha dell'incredibile. Non esageriamo dicendo che l'aspetto grafico di questa "riduzione" di Ark, sia difficile da credere. Nonostante un numero di poligoni per forza di cose diminuito e delle texture lontane dalla versione ultra su PC, l'impatto sullo schermo di uno smartphone è spaccamascella e la fluidità con cui tutto si muove è talmente sorprendente da lasciare esterrefatti. Veder muoversi uno tirannosauro di questa qualità sul proprio telefono lascia piacevolmente sorpresi, al punto che spesso ci si ritrova più a guardarsi intorno e a fare un lungo safari nella preistoria piuttosto che pensare ai propri obiettivi. Anche il lato sonoro è riportato con una qualità sconcertante e gli effetti non sfigurano di fronte alla versione casalinga. Come se non bastasse, il gioco presenta la possibilità di impostare una serie di valori grafici per rendere il tutto meno pesante e, in questo modo, venire incontro a chi dovesse avere meno risorse da spendere.

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Conclusioni

Versione testata iPhone
Digital Delivery App Store, Google Play
Multiplayer.it
7.8
Lettori (6)
6.7
Il tuo voto

Se quello che stavate ardentemente aspettando era la possibilità di vedere un porting 1:1 di un titolo casalingo su mobile, siete ancora fuori strada e probabilmente lo sarete per molto, molto tempo. Al contrario, se pensavate che non fosse assolutamente possibile tramutare un'esperienza survival in qualcosa di godibile anche sullo schermo del proprio telefono, la versione mobile di Ark: Survival Evolved vi sorprenderà. Tutto gira a meraviglia, nonostante qualche leggerissimo ma sormontabile compromesso in termini di controlli nelle situazioni più concitate. A concludere un ottimo lavoro ci pensa un sistema di microtransazioni assolutamente non invasivo, con tanto di regali assegnati in partita in base al completamento di determinati compiti. Certamente chi spenderà dei soldi potrà essere avvantaggiato nell'armamentario e nelle risorse, ma nulla di tutto questo inficia un titolo divertentissimo e in grado di incantare i propri giocatori, toccando la loro vena creativa e infantile, quella che troppo spesso lasciamo da parte per perderci nei problemi dell'età adulta.

PRO

  • È Ark, senza se e senza ma
  • Tecnicamente è straordinario
  • La possibilità del single player è un'ottima scelta per le partite mobile ovunque
  • Il modello economico funziona e non è invasivo
  • I controlli sono generalmente eccellenti...

CONTRO

  • ...nonostante qualche difficoltà nelle situazioni concitate