Con la recensione della ASUS Dual GeForce RTX 2060 SUPER OC ci troviamo di fronte al modello base della linea ASUS che i nuovi prodotti sembra decisa a contenere i prezzi, almeno nel caso dei prodotti come la Dual che punta a combinare la potenza aggiuntiva della nuove GPU SUPER con un prezzo vicino a quello delle Founders Edition.
Spessore elevato in funzione del raffreddamento
L'incremento di potenza della GeForce RTX 2060 SUPER non dipende propriamente da un potenziamento ma dall'utilizzo di una GPU di fascia superiore, quella della RTX 2070, anche se depotenziata per questioni di costi e posizionamento. Ma aumentano le frequenze e i CUDA Core, gli RT Core e i Tensor Core, per una GPU che tallonando molto da vicino proprio la RTX 2070, gode di evidenti benefici in termini di potenza bruta e può contare su qualche vantaggio in più con l'illuminazione ray tracing e l'upscaling DLSS. Inoltre il passaggio dalla 2060 alla 2060 SUPER comporta un aumento di memoria, con l'abbandono definitivo del peculiare taglio da 6GB in favore di 8GB di GDDR6 a 14Gbps, utili sia alle alte risoluzioni sia con quei giochi, come Apex Legends, che sfruttano fino all'ultima goccia di VRAM. Ma di questo abbiamo già parlato nel caso della Founders Edition rispetto alla quale i parametri principali non cambiano. I CUDA core sono sempre 2176 CUDA, il connettore ausiliario è sempre da da 8-pin, la memoria è da 7000Mhz per una banda totale di 448 GB/s e la connettività prevede ancora una DVI affiancata a 2 ingressi HDMI 2.0b e 2 DisplayPort 1.4. A cambiare sono l'estetica e il raffreddamento, due fattori che nel caso della scheda ASUS sono fortemente complementari.
L'armatura ASUS Dual GeForce RTX 2060 SUPER OC, sollevata dal PCB della spessa scheda da 2.7 slot, serve quasi esclusivamente per alloggiare le due ventole Axial-tech, lasciando ampio spazio su ogni lato perché l'aria fluisca dagli abbondanti dissipatori verso l'esterno. Questo ci restituisce una scheda dal design non particolarmente aggraziato ma funzionale alla temperatura, bandiera di una GPU orientata al risparmio anche se non rinuncia a un piccolo vezzo con una linea obliqua illuminata che taglia in due la scheda lungo il bordo superiore, risultando così visibile con la scheda normalmente alloggiata nello slot PCIe. Per il resto la scheda ASUS affida il suo appeal estetico al sottile backplate in metallo, piuttosto semplice anche se non privo di dettagli con una serie di linee oblique una parte delle quali, forata, va a formare una sorta di grata. Non c'è un elemento della scheda, in sostanza, che non punti a magnificare l'afflusso d'aria, sufficiente a garantire 1725MHz di frequenza boost, contro i 1650MHz della Founders Edition. Ma lasciando come di consueto la gestione delle frequenze al software Scanner, ci siamo trovati di fronte a un clock di 1965MHz mantenuto piuttosto di frequente in gioco, e questo con un normale mid-tower dotato di due ventole frontali. Una casa comunque adeguata per una scheda di questo tipo che abbiamo affiancato, per i notri test, a una ASUS Crosshair Formula VIII corredata con AMD Ryzen 5 3600X e con 16GB di memoria Trident Z 3600MHz CL16.
Prestazioni, overclock e temperature
La nostra configurazione ci ha permesso di ottenere 8823 punti nel test 3DMark Time Spy alla voce GPU, toccando invece i 5041 punti nel benchmark Port Royal, dedicato nello specifico alle prestazioni ray tracing. Abbastanza per guadagnare qualcosa sulla Founders Edition e per risultare sufficientemente vicino a diverse 2070, anche se parliamo di una manciata di punti che anticipano guadagni prestazionali in gioco non certo esaltanti. Da notare, però, che la scheda, come previsto, lavora a temperature piuttosto contenute. Si ferma infatti a 67 gradi sotto sforzo, restando piuttosto silenziosa, e quando il carico di lavoro è limitato, la temperatura resta al di sotto dei 50 gradi, lasciando le ventole completamente ferme. Queste non si attivano infatti fino a quando non vengono raggiunti i 55 gradi, garantendo il silenzio più totale durante le operazioni desktop, la visione di video e altri compiti meno gravosi. Non è a questo, però, che serve una GPU del genere, comunque venduta a ben più di 400 euro. L'obiettivo della ASUS Dual GeForce RTX 2060 SUPER OC è quello di garantire buone prestazioni in 1440p, risoluzione che abbiamo messo alla prova in gioco, in parallelo ai test 1080p con e senza ray tracing attivo laddove supportato, selezionando come sempre il profilo grafico più elevato. Con The Witcher 3: Wild Hunt, senza Hairworks come al solito, abbiamo ottenuto una media piuttosto stabile di 116fps in 1080p e 80 in 1440p, mentre con il più recente Rage 2 siamo arrivati a 112fps di media in 1080 e 67fps di media in 1440p, con picchi minimi comunque alti di circa 105 e 60fps. Tra l'altro sono più elevati dei 99fps in 1080 e 69fps in 1440p ottenuti con Shadow of the Tomb Raider, ovviamente senza Ray tracing attivo. Abilitando la tecnologia, infatti, ci siamo dovuti accontentare di 62fps e di 40fps, trovandoci di fronte a una situazione tutt'altro che ideale in 1440p.
Le cose sono migliorate, con una media di 50fps, attivando il DLSS, ma è chiaro che con il ray tracing la risoluzione di riferimento slitta verso il basso al Full HD. Anche in Battlelfield V, infatti, pur partendo da 120fps in 1080 e 83 in 1440p, siamo scesi, una volta attivato il ray tracing, a 67 in 1080 e 46 in 1440p. In questo caso però il DLSS ci ha dato una mano in più, consentendoci di arrivare a 56fps in 1440p, ma non senza una perdita di dettaglio che al di sotto del 4K è decisamente visibile. Per fortuna Nvidia ha trovato il modo di giocare con il dettaglio con la tecnologia Freestyle che, nella nuova versione risulta meglio ottimizzata e consente bilanciare con più efficacia il downsampling, utile per aumentare le prestazioni, con un filtro simile all'Image Sharpening delle Radeon. Inoltre è possibile spingere il clock della scheda manualmente, sebbene il margine non sia dei migliori. Siamo comunque riusciti a mantenere una discreta stabilità aggiungendo 500MHz alla memoria e 100MHz alla GPU, arrivando così a 9137 punti con il test 3DMark Time Spy, ovviamente alla voce GPU, guadagnando in paio di frame in quasi tutti i giochi. Innalzare il clock comporta un aumento dei giri delle ventole, ma queste restano più silenziose del Wraith Spire del 3600X, mantenendo una temperatura di circa 69 gradi con titoli graficamente impegnativi. Non male, quindi, per una GPU che centra il bersagio del 1440p garantendo prestazioni eccellenti in 1080p con il ray tracing attivo, all'alba di una nuova generazione di titoli come Control, Watch Dogs Legion e Cyberpunk 2077 che promettono un utilizzo più evidente e efficace della complessa tecnologia di illuminazione. Da ricordare, a questo proposito, che l'acquisto di una GeForce RTX include in bundle, presso i rivenditori ufficiali ed entro il 16 settembre, proprio Control, in uscita il 27 agosto, e Wolfenstein Youngblood, lo spin-off cooperativo, già disponibile, della celebre serie.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.4
La ASUS Dual GeForce RTX 2060 SUPER OC non vanta la stessa eleganza di una Founders Edition o di versioni più blasonate ma risulta fresca e grazie alla potenza aggiuntiva, superiore di circa 15 punti percentuali rispetto alla RTX 2060, centra il 1440p senza compromessi e risulta valida per giocare in 1080p con il ray tracing attivato. Certo, aumenta anche il prezzo, e di qualcosa in più rispetto alle prestazioni, ma nel caso di questo modello ASUS ci sorprende positivamente, risultando reperibile per 435 euro contro i 429 della Founders Edition.
PRO
- Ottima per il 1440p e capace di misurarsi con il Ray tracing in 1080p
- Silenziosa e fresca
- Prezzo poco più alto di quello della Founders Edition
CONTRO
- Il prezzo risulta comunque piuttosto alto
- Margini di overclock non certo estremi
- L'estetica non è il punto forte della scheda