Massiccio, pesante e aggressivo, l'ASUS ROG Strix XG35VQ è uno schermo VA da 35 pollici da 21:9 con risoluzione 3440x1440 e 100Hz di refresh, un monitor FreeSync imponente che ci avvolge in uno spettacolare abbraccio visivo grazie alla curvatura da 1800R che risulta piuttosto efficace, entro il metro e ottanta di distanza, con un pannello di questo formato. Un pannello dall'elegante cornice sottile che è nato come fratello minore dell'ASUS ROG Swift PG348Q, ma che è senza dubbio in grado di dire la sua anche grazie a un gran lavoro di design che ne fa un vero e proprio oggetto d'arredamento. Impreziosito dallo stile ROG, evidente sia dai tre piedi che si attorcigliano confluendo nel robusto supporto incassato su un pesante treppiede di metallo, il monitor ASUS ci trascina nella fantascienza grazie dedalo di incisioni futuristiche che caratterizzano il posteriore e si intersecano con un anello LED che circonda il punto di giunzione tra schermo e base di sostegno. Il pattern luminoso dell'anello è ovviamente sincronizzabile con altre fonti di illuminazione grazie all'Aura Sync di Asus e non è l'unica fonte di luce che scaturisce dallo schermo panoramico. Dall'interno del treppiede che sostiene il tutto, viene infatti irradiata una luce ambientale rossa tanto suggestiva quanto utile per non stancare gli occhi al buio.
Qualità estetica e costruttiva
Il ROG Strix XG35VQ non punta a rivoluzionare nulla, dal formato al refresh da 100Hz, rinunciando anche agli altoparlanti che, comunque, sono solitamente superflui vista la potenza limitata delle soluzioni integrate. Cerca invece il miglior compromesso tra qualità dell'immagine e dotazione complessiva, impreziosendo l'offerta con una serie di particolari decisamente curati come lo stile fantascientifico della parte posteriore che non viene compromesso nemmeno dalla connettività. Le porte sono infatti nascoste da un pannello a incastro sotto al quale troviamo tutto il necessario tra DisplayPort 1.2, HDMI 1.4, HDMI 2.0 e due entrate USB 3.0 più una Upstream. Accanto a queste, quasi in prossimità del fianco destro del monitor, troviamo invece quattro grossi tasti e uno stick necessario per navigare nel menù dell'impostazioni, che mette a disposizione un sacco di profili tra cui troviamo svariati preset da gioco, la possibilità di abilitare il punto di mira e qualche altra impostazione molto utile di cui parleremo dopo. Per ora restiamo sulla parte posteriore, arrivando al massiccio sostegno che oltre a sostenere l'ingombrante pannello da quasi 90 centimetri di lunghezza ci permette di ruotarlo, inclinarlo e sollevarlo di parecchi centimetri con naturalezza grazie a un meccanismo di altà qualità. Anche la stabilità è eccezionale e questo grazie al titanico treppiede che conferisce all'XG35VQ un look spettacolare, ma risulta decisamente ingombrante e porta il peso complessivo del monitor a oltre 12Kg. Una volta piazzato lo schermo sulla scrivania, comunque, la robustezza complessiva diventa senza alcun dubbio uno dei punti a favore di un prodotto che si fa notare anche per un prezzo, inferiore agli 800 euro, decisamente interessante in relazione alla tipologia. Ma quando si parla di monitor nessuno di questi aspetti può sovrastare per importanza la qualità dell'immagine e nello specifico dei monitor da gioco è bene controllare che input lag e tempo di risposta dei pixel siano al di sotto di determinati limiti.
Colori, contrasto e tempi di risposta
Il ROG Strix XG35VQ non usa luce pulsata per regolare l'illuminazione uniforme di un pannello la cui immagine non è soggetta a flickering e, pur soffrendo di qualche problema di uniformità tipico dei pannelli curvi, non presenta grossi problemi evidenti di backlight bleeding. I neri, lo sappiamo, non sono quelli assoluti di un OLED, ma risultano eccezionali per un monitor VA nonostante il contrasto 2500:1 sia normale per questa tecnologia, restituendo un'immagine decisamente vivida. Questa può inoltre contare su una copertura del 100% dello spazio di colore RGB e su un input lag minimo effettivamente inferiore ai 5 millisecondi. Quello medio, va detto, sale a circa 12 millisecondi, mentre il massimo si ferma sulla soglia dei 19 millisecondi, ma in entrambi i casi restiamo comunque al di sotto dei valori ottimali per questo tipo di monitor. Non risulta invece eccezionale il tempo di risposta dei pixel che durante alcuni passaggi supera sensibilmente la soglia di 10 millisecondi necessaria per non avere problemi a 100Hz. Inoltre, quando sul pannello vengono mostrate scene particolarmente buie, emergono fenomeni di ghosting e blur che ci hanno portato a esplorare le opzioni del monitor ASUS in cerca di soluzioni. Una di queste si chiama Extreme Low Motion Blur e riduce effettivamente le sfocature, ma disattiva la tecnologia FreeSync e altera la retroilluminazione rendendola stroboscopica generando un fenomeno flickering della luce che per qualcuno potrebbe essere fastidioso. L'altra opzione che ci interessa, visto che è necessaria per sfruttare i 100Hz del monitor, si chiama invece Overdrive e permette di ridurre la risposta dei pixel quanto più ci avviciniamo al massimo dei cinque livelli disponibili. L'ultimo è ovviamente quello più efficace, ma forzando i pixel genera fenomeni evidenti di overshoot che si traducono in fastidiosi artefatti. Per questo ci siamo accontentati del livello di intensità quattro che ci ha restituito un immagine tutto sommato pulita combinata con un tempo di risposta sufficiente a sfruttare a pieno il refresh del monitor ASUS. Refresh che purtroppo si ferma alla soglia minima dei 48Hz volendo sfruttare la tecnologia Freesync e questo può diventare un problema con i giochi più pesanti quando i pixel da gestire si avvicinano a quota 5 milioni. In ogni caso si tratta di un valore ancora diffuso per uno schermo che rappresenta un ottimo compromesso nel campo dei pannelli VA, risultando superiore a un monitor dal prezzo simile come l'AOC AGON AG352UCG.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
L'ASUS ROG Strix XG35VQ è un valido ultra-wide di tipo VA da 35 pollici da circa 800 euro, un monitor FreeSync capace di distinguersi per il contrasto, per la calibrazione del colore, per la cura dei particolari e per l'ampiezza delle regolazioni concesse dall'ottimo sostegno che aggancia il pannello alla robusta e decisamente ingombrante base. Purtroppo le tecnologie pensate per compensare sfocatura e ghosting sono inferiori rispetto a quelle di modelli relativamente più cari e tra l'altro dotati di altoparlanti, ma la rinuncia a questi ultimi non è drammatica e la differenza di prezzo può risultare allettante.
PRO
- Contrasto eccellente, input lag basso e refresh rate elevato
- Il sostegno garantisce ampie possibilità di regolare la posizione del pannello
- Robusto e curato in ogni dettaglio
CONTRO
- Ghosting e motion blur sono a dir poco evidenti durante le scene più buie
- Soffre di qualche problema di transizione dei pixel tipico della tecnologia VA
- L'Extreme Low Motion Blur non è all'altenza dell'Ultra Low Motion Blur