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Behind the Frame Il paesaggio più bello, la recensione

La recensione di Behind the Frame Il paesaggio più bello, una piccola avventura indie piena di poesia e amore per la pittura.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   23/08/2021

Una pittrice è intenta a dipingere un quadro da inviare a una galleria d'arte. Si tratta di un paesaggio astratto di cui ha già definito quelle che saranno le superfici, tracciando delle linee nere, ma le mancano i colori per completarlo. La donna si lascia però distrarre dal dirimpettaio, da cui è inevitabilmente incuriosita: è un vecchio uomo che vive da solo insieme a un gatto. È anch'egli un pittore e, guardando dalla sua finestra, nota che alcuni dei suoi quadri sono simili a quelli appesi nella sua casa (una romantica soffitta bohémien in cui probabilmente in passato hanno alloggiato altri artisti).

La realizzazione della sua nuova opera si alterna quindi alla ricerca della verità sul mistero che avvolge la sua abitazione e il suo vicino: come sono correlati? Chi è quell'uomo? Perché, nonostante non lo conosca, gli è in un certo senso familiare? Cosa si nasconde dietro a quei quadri? Perché sembrano parte di un'unica grande storia? Queste e altre domande sono alla base di Behind the Frame Il paesaggio più bello, piccolo e affascinante titolo indipendente dallo stile visivo ispirato alle opere dello Studio Ghibli che, come vedremo nel corso della recensione, è un vero e proprio gioco bonsai, perfetto entro i suoi limiti.

Il quadro della situazione

La pittrice di Behind the Frame Il paesaggio più bello e il suo affascinante vicino
La pittrice di Behind the Frame Il paesaggio più bello e il suo affascinante vicino

Behind the Frame Il paesaggio più bello è sostanzialmente un'avventura grafica in cui bisogna risolvere dei puzzle per mandare avanti la storia. Quindi si passa il tempo a ricercare e raccogliere oggetti, a seguire indizi visivi, come delle impronte lasciate dal gatto del vicino o degli strani messaggi su di un computer, e a disegnare quanto notato dalla pittrice per avere spunti su come proseguire. Si cucinano anche uova e toast e si beve caffè caldo, tanto per non far mancare un tocco di minimalismo narrativo al tutto.

I puzzle in sé non sono molto complessi e servono soprattutto per arricchire il mistero che si disvela quadro dopo quadro e a cui si arriva a capo in poco più di un'ora. La particolarità principale del gioco è sicuramente il coinvolgimento della pittura nel gameplay e nella storia raccontata, con il giocatore che spesso sarà chiamato a completare dei quadri colorandoli o aggiungendo dei dettagli (tranquilli, non dovete saper disegnare, perché è tutto guidatissimo). Tra un capitolo e l'altro ci saranno anche delle sequenze d'intermezzo animate, realizzate molto bene (anche se vittime di qualche bug nella nostra prova, tanto che a un certo punto credevamo di essere bloccati), che serviranno ad aggiungere dettagli alla storia, facendola progredire verso la sua naturale conclusione.

Purtroppo non possiamo scendere troppo nei dettagli dei puzzle o della narrazione perché sono così intrecciati che il rischio anticipazioni inopportune è altissimo. Diciamo che un bravo avventuriero non avrà grossi problemi ad arrivare a capo del mistero, anche perché la maggior parte dell'avventura si svolge in un singolo ambiente dove non è semplice farsi sfuggire qualcosa.

Nonostante la semplicità di fondo e la durata esigua, Behind the Frame Il paesaggio più bello si è dimostrato un'esperienza affascinante e poetica, nonché profonda, pur nelle sue dimensioni risicate. Sarà per lo stile visivo delicato quanto ricercato, o per la storia in sé che tocca tutte le corde giuste, senza trascendere mai, ma ne siamo rimasti davvero colpiti in positivo. Prendetelo come un buon film con cui passare una serata alternativa ai soliti massacri offerti dai videogiochi.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Epic Games Store, App Store, Google Play
Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
7.9
Il tuo voto

Behind the Frame Il paesaggio più bello è un'avventura bonsai che si finisce nel giro di un'ora e poco più, la cui brevità non infastidisce per nulla. In fondo è come un quadro ben dipinto: c'è tutto quello che deve esserci, senza l'ansia di dover aggiungere elementi per arricchirlo artificiosamente, rendendolo magari più invitante per persone dal gusto pessimo e dozzinale che pesano l'arte un tanto al chilo, ma rovinandolo inesorabilmente. Preso per quel che è il titolo di Silver Lining Studio è indubbiamente riuscito nella sua ricercatezza poetica e nella sua minutezza narrativa.

PRO

  • Storia poetica e ben raccontata
  • Dura il giusto
  • Stile visivo affascinante

CONTRO

  • Qualche strano bug in alcune sequenze