Ai tempi dell'annuncio per Xbox Series X|S, circa un anno e mezzo fa, Bright Memory: Infinite è stato presentato come un'esperienza sparatutto in prima persona frenetica e spettacolare, condita da tecnologie sofisticate come il ray tracing e da un sistema di combattimento sfaccettato, che consentiva di alternare letali fendenti e raffiche di mitra. Un progetto molto interessante, a maggior ragione visto che è stato sviluppato da un'unica persona, Zeng "FYQD" Xiancheng.
Originariamente immaginato come parte della line-up di lancio per la nuova console Microsoft, il gioco, in realtà, non è ancora approdato su Xbox, optando per un più semplice debutto su Steam, dove sarà disponibile gratuitamente per tutti gli utenti che hanno acquistato il prequel, Bright Memory, che costa appena 8,19€. Troppo bello per essere vero? Scopriamo come stanno davvero le cose nella recensione di Bright Memory: Infinite.
Storia
Appena accennata, la storia di Bright Memory: Infinite ruota attorno a Sheila, una combattente dotata di capacità straordinarie, probabilmente legate a innesti cibernetici, che offre i propri servizi alla Science Research Organizzation. Si tratta di un gruppo nato per contrastare le mire di un'organizzazione militare, la SAI, che vuole impossessarsi di un'antica reliquia che, secondo le leggende, donerebbe al suo proprietario il potere di resuscitare i morti.
Individuato in una sorta d'isola galleggiante sull'artico l'epicentro di un'anomalia legata alla misteriosa energia, Sheila viene incaricata di recarsi sul posto e affrontare le truppe della SAI prima che raggiungano il proprio obiettivo. Ad attenderla, però, trova non solo squadre di spietati mercenari, ma anche qualcosa di diverso: una forza antica che è stata risvegliata e che non bisogna assolutamente sottovalutare.
Gameplay
Al netto di qualche incertezza con i controlli dei quick time event sfruttati nella fase introduttiva, il gameplay di Bright Memory: Infinite appare fin da subito entusiasmante. Merito del repertorio a disposizione di Sheila che, come accennato, può non solo imbracciare quattro differenti armi da fuoco e sparare ai nemici, ma anche utilizzare una spada ad alta tecnologia e un modulo che incanala l'energia cinetica per sprigionarla in maniera tanto spettacolare quanto devastante.
Il risultato è un mix di meccaniche in grado di aggiungere un sorprendente spessore all'esperienza, specie negli scontri più difficili. La parola d'ordine è "varietà": si possono eliminare alcuni bersagli con raffiche che restituiscono un feeling alla Call of Duty, attivare la stasi per bloccare a mezz'aria un avversario come in Bulletstorm e quindi affettarlo con la lama prima ancora che tocchi terra, oppure eseguire una delle manovre che è possibile apprendere nel corso della campagna.
Raccogliendo alcune reliquie si accede, infatti, a una schermata dei potenziamenti che consente di rendere più efficaci gli strumenti a propria disposizione, aggiungere moduli extra alle armi da fuoco e sbloccare colpi dirompenti, come un pugno a energia in corsa o uno schianto dall'alto. Non è tutto: Sheila può usare la spada per deflettere gli attacchi e aprirsi un varco nella difesa del nemico di turno, oppure scattare rapidamente di lato per evitare i colpi.
Se a questo impianto aggiungiamo le quattro armi da fuoco che si ottengono durante la campagna (il fucile d'assalto iniziale, il fucile a pompa, il fucile di precisione e una pistola automatica con proiettili elettrici), viene fuori il quadro di un sistema di combattimento davvero sfaccettato, che si esprime al meglio contro i nemici comuni ma sa farsi valere anche nei boss fight.
FYQD-Studio ha tuttavia voluto introdurre nel gioco anche una serie di sezioni sperimentali, diciamo così, a cominciare da un platforming a base di doppi salti e rampino che funziona discretamente bene, almeno finché non ci viene chiesto di eseguire un wall running che va a buon fine una volta sì e tre volte no, facendoci spesso sfracellare al suolo incolpevoli.
C'è poi la sequenza di guida che si era vista ai tempi del primo trailer, in cui ci si mette al volante di una fuoriserie equipaggiata con un lanciamissili e si copre un determinato tragitto, anche se le sensazioni in questo caso non sono entusiasmanti. Infine una noiosa fase stealth in cui, non si sa perché, Sheila decide di doversi nascondere ai nemici anziché affrontarli a viso aperto, procedendo accucciata e brandendo una mannaia per eliminarli silenziosamente arrivandogli alle spalle.
Per fortuna si tratta di parentesi che si esauriscono in fretta e ci riportano al focus principale di Bright Memory: Infinite, mentre le schiere dei nemici si arricchiscono di nuove e minacciose unità, la cui scarsa intelligenza artificiale viene mascherata abbastanza presto, e da boss sempre più grossi e cattivi, pronti a chiudere in bellezza una campagna che ha però una durata estremamente risicata: la si completa in appena due ore.
Considerando il prezzo di vendita irrisorio e il fatto che l'intero progetto sia frutto del lavoro di una sola persona, che peraltro l'ha portato avanti fondamentalmente nel tempo libero durante gli ultimi tre anni, tutto torna. Nel concreto, tuttavia, il gioco non è che una sorta di pitch, un semplice assaggio in vista di qualcosa di più strutturato e importante, che ci auguriamo possa concretizzarsi in futuro.
Grafica e sonoro
Fra le cose che subito ci avevano colpito di Bright Memory: Infinite c'è senza dubbio il comparto visivo, estremamente denso di effetti. Mosso dall'Unreal Engine 4, il gioco non si risparmia in tal senso, puntando ad abbellire i propri scenari grazie soprattutto al ray tracing e ispirandosi a luoghi reali per riuscire a creare un certo tipo di atmosfere.
Non c'è dubbio che le soluzioni messe in campo dall'autore funzionino, regalandoci alcuni scorci davvero suggestivi, ma alternandoli a elementi non propriamente splendidi, in primo luogo un modello poligonale decisamente old-gen per la protagonista in termini di geometrie e animazioni, messe a nudo in particolare durante le criticate fasi stealth della campagna.
In generale abbiamo riscontrato alcuni glitch e disattenzioni tipiche di una produzione a cui, per forza di cose, non è stato concesso un controllo qualità scrupoloso. Ciò che più ci ha infastidito sono però degli importanti episodi di stuttering che si verificano in determinate sequenze, con grossi rallentamenti che poi si sistemano da soli nella scena successiva: speriamo che gli immancabili aggiornamenti risolvano la questione.
Sarebbe bello un ripensamento del comparto audio: la colonna sonora è valida e coinvolgente, ma gli effetti sono davvero mediocri e poco attinenti a ciò che viene mostrato sullo schermo.
Le opzioni grafiche consentono di scalare l'esperienza anche sulle configurazioni meno spinte: il ray tracing che svolge per forza di cose un ruolo centrale nell'appesantimento della grafica, ma l'uso del DLSS può risolvere la situazione e consentire di mantenere l'output a 4K e 60 fps con tutto al massimo, pur scendendo a qualche compromesso in termini di definizione.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 10400
- Scheda video: NVIDIA RTX 3070
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel E3 1230V2, AMD FX 8350
- Scheda video: NVIDIA GTX 960
- Memoria: 8 GB di RAM
- Storage: 13 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i7 4790K, AMD FX 9590
- Scheda video: NVIDIA GTX 1060 (RTX 3080 per il ray tracing su high)
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 13 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Conclusioni
Bright Memory: Infinite è un primo passo nella direzione giusta, ma certamente non lo sparatutto premium che molti si aspettavano, specie per quanto concerne la risicatissima durata. Naturalmente tutto va contestualizzato a un prezzo di acquisto particolarmente basso (8,19 euro per l'acquisto di Bright Memory e l'aggiornamento a Infinite gratuito), che rende comunque l'esperienza messa a punto da FYQD-Studio un acquisto fortemente consigliato a chi cerca un gioco divertente e con diverse idee interessanti, ma anche alcune grosse ingenuità e qualche magagna tecnica di troppo. La speranza è che l'autore accetti l'idea di farsi supportare da un team più strutturato: sarebbe un peccato se il progetto dovesse fermarsi a questo semplice assaggio.
PRO
- Sistema di combattimento sfaccettato e divertente
- Grafica piena di effetti, diverse sequenze spettacolari
- Costa davvero pochissimo
CONTRO
- Fasi stealth decisamente bruttine e poco rifinite
- Qualche glitch di troppo, sound design mediocre
- Si completa in appena due ore