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Broken Sword: Shadow of the Templars - The Director's Cut, recensione

Una delle avventure grafiche più belle di tutti i tempi torna a deliziare gli utenti Nintendo. Pronti per una lezione di storia?

RECENSIONE di La Redazione   —   22/03/2009

Storia dei videogiochi senz'altro, ma anche storia in senso stretto: tra un frizzo e un lazzo, infatti, una delle caratteristiche di Broken Sword è proprio quella di rispettare la materia, delicata, di cui tratta, senza rinunciare alle ovvie e fondamentali divagazioni nel fantastico e nella leggenda. Ma andiamo con ordine: correva l'anno 1996 quando Charles Cecil e la sua Revolution Software, che aveva già alle spalle cose tipo Beneath a Steel Sky e Lure of the Temptress, davano alle stampe, pubblicata da Virgin Interactive per PC e PlayStation, una Graphic Adventure assolutamente tradizionale ma realizzata e scritta a regola d'arte, che dimostrò, mentre si profilava all'orizzonte la "morte" del genere, che in effetti un genere videoludico non muore mai di vecchiaia ma solo perché, a un certo punto, cominciano a mancare i giochi fatti come si deve.

Ridi, Pagliaccio!

Gli aficionados Nintendo ebbero già modo, nel 2002, di accostarsi al primo episodio della saga (che, sia detto per inciso, è andata purtroppo progressivamente peggiorando fino al quarto, trascurabile titolo) con un teoricamente ottimo porting per GBA, spesso però ricordato per un clamoroso bug che impediva di proseguire nel gioco dopo aver fatto una determinata cosa, costringendo migliaia di giocatori a resettare ed iniziare da capo. Allora come nel '96 i giocatori erano trasportati di peso nell'atmosfera grazie ad una bella sequenza animata, opera degli Studios di Don Bluth, nella quale si vedeva il turista americano George Stobbart, giovane, biondo e bello, sedersi nella più totale tranquillità ad un tavolino di un bar di Parigi ed osservare la vita quotidiana della capitale francese: una prosperosa cameriera sorridere ammiccante, un anziano ed elegante cliente entrare nel locale, ed un artista di strada vestito da pagliaccio dedito ad intrattenere i turisti seguirlo ed uscire poco dopo.

Broken Sword: Shadow of the Templars - The Director's Cut, recensione

L'idillio veniva però bruscamente interrotto dall'esplosione del bar nella quale l'anziano signore moriva, evidentemente vittima di un attentato. Di lì in poi l'intontito George veniva coinvolto in una storia di intrighi, cospirazioni e pazzi furiosi che l'avrebbe portato pure a conoscere Nico Collard, avvenente e squattrinata fotoreporter parigina, sua futura compagna d'avventura, e, chissà... E' questa la base anche del Director's Cut che Cecil si è impegnato a portare su Wii e DS, stavolta pubblicato da Ubisoft; un Director's Cut prevede però, giustamente, sempre delle novità, e così scopriamo subito che il gioco non inizia più come raccontato, ma con una cut scene che vede protagonista proprio la bella Nico, e che ci lascia vivere un importante retroscena: l'omicidio del magnate dei media e importante politico conservatore (ehm...) Pierre Carchon! L'aggiunta più vistosa è difatti proprio la presenza di sequenze giocate nei panni di Nico, il cui peso si aggira sul 15/20% del totale dell'avventura e che rendono Il Segreto dei Templari omogeneo rispetto ai sequel. Le nuove sequenze sono integrate benissimo nel gioco dal punto di vista ludico, sembrano provenire anche loro dal '96, così come integrati alla perfezione sono i puzzle "motori" nati appositamente per Wii e DS che non tradiscono la scelta originaria di Revolution di creare degli enigmi quasi sempre logici e comunque mai frustranti, scelta anzi ancora più decisa grazie alla presenza di un "Hint System" che prevede vari livelli d'aiuto, dal semplice indizio fino alla risoluzione completa del puzzle, che però costa in termini di tempo e successo finale.

Vecchio & Nuovo

Meno integrate, invece, le novità a livello tecnico e stilistico. Le nuove location, sequenze e i ritratti dei personaggi introdotti per questa edizione sono disegnati da Dave Gibbons, forse più noto per il suo lavoro fumettistico (suoi i disegni di Watchmen) ma che aveva già lavorato con i Revolution per Beneath a Steel Sky: si nota lo stacco stilistico con il materiale precedente del quale però ricrea senza dubbio la vivacità, il colore e la ricchezza di dettaglio, che allora ponevano BS all'apice della produzione 2D.

Broken Sword: Shadow of the Templars - The Director's Cut, recensione

Non è più così oggi, e certe "rozzezze" si avvertono denunciando uno sforzo volto più a conformare il nuovo all'antico che viceversa: si spiega così anche la mancanza della visualizzazione in 16:9, mentre c'è il supporto ai 480p. Questa "innovazione al risparmio" affligge poi anche di più il sonoro: tutti i dialoghi vecchi sono riproposti in una compressione molto scadente rispetto all'originale, che risalta ancor di più quando scopriamo, con uno stacco ben poco piacevole, che il nuovo parlato è invece cristallino. Dal punto di vista artistico il discorso si ribalta: gli stessi attori originali riprendono qui i propri ruoli e, almeno nell'originale inglese, sono assolutamente fantastici tanto allora quanto oggi. In Italiano però, a parte i due protagonisti (più enfatici delle controparti inglesi ma comunque molto bravi), il doppiaggio risulta spesso fiacco e fuori ruolo, con quella recitazione tipica di chi doppia un videogioco senza sapere nulla del contesto in cui quella frase verrà poi pronunciata nel gioco stesso. Consigliamo dunque la lingua originale, che fa risaltare appieno la sferzante ironia di cui BS, nonostante i temi drammatici, è pervaso, e che lo rende una tra le opere meglio scritte di tutta la storia dei videogiochi. L'avventura è piuttosto lunga, siamo sulle 15 ore soffermandoci sugli enigmi solo lo stretto indispensabile, e gran parte di essa consiste nell'ascoltare sequenze dialogate anche molto lunghe, ma, in virtù dell'ottima scrittura e recitazione (perlomeno in originale), saranno ore molto, molto piacevoli, dipanando una trama avvincente ed interessante.
Cenno finale al sistema di controllo, che funziona esattamente come ci si aspetta per un'Avventura Grafica su Wii con il cursore mosso tramite puntamento, e che soprattutto funziona molto bene anche grazie alla vibrazione che si avverte appena si scova un'area sensibile: un'ulteriore conferma, dopo i giochi di Telltale Games, di quanto la piattaforma si presti come minimo alla riproposta delle leggende del genere. Magari dopo ISDT finalmente LucasArts e Activision-Sierra usciranno dalla loro nefasta immobilità... Ma che sia la portata principale o solo un antipasto, Broken Sword resta decisamente appetitosissimo!

La versione per Nintendo DS

Potremmo liquidare la questione dicendo solo che si tratta esattamente dello stesso gioco: stesse novità, stessi enigmi, stessi pregi e stessi difetti, e non saremmo molto lontani dalla realtà. Non saremmo neppure però completamente sinceri, in quanto ci sono almeno due differenze di una certa rilevanza. La prima è la mancanza totale di qualsivoglia campionamento vocale, dato lo spazio ridotto della cartuccia rispetto al DVD: è una mancanza sopportabile a malincuore, specialmente considerata la performance a volte straordinaria degli attori anglofoni (vedasi la sezione spagnola dell'avventura...); l'altra invece riguarda il sistema di controllo, che evidenzia le parti sensibili quando ci si passa vicino con lo stilo. Da un lato è un po' più scomodo, dovendo costantemente tenere il pennino sullo schermo, dall'altro rende l'avventura più semplice e ancora più piacevole eliminando quasi del tutto il già pochissimo presente "pixel hunting".
Pur non negando il fascino che può avere un caposaldo del genere se giocato nell'intimità di materasso e piumone, la versione Wii resta leggermente preferibile; ma se avete solo un DS potete tranquillamente buttarvici a pesce!
Voto: 7.9

Conclusioni

Multiplayer.it
7.9
Lettori (10)
8.3
Il tuo voto

Era francamente difficile pensare che il Director's Cut del primo Broken Sword, un gioco che forse comincia a sentire il peso degli anni ma che rimane straordinario soprattutto per trama e scrittura, potesse rivelarsi un titolo deludente. Forse ci si può lamentare del fatto che le novità, presenti in forze dal punto di vista della quantità, non lo sono altrettanto quando andiamo a considerare l'aspetto tecnico, ma è tutto sommato un piccolo difetto che svanisce rispetto all'ottimo materiale di Gibbons, alla perfetta integrazione ludica delle nuove sequenze e soprattutto alla solidità del gioco originale, tradizionale ma piacevolissimo come gameplay ed eccezionale, un vero Capolavoro, per trama, atmosfera, ironia, dialoghi e, lo scopriamo solo adesso proprio grazie al Wii, doppiaggio originale. Da avere, per scoprire un genere che non morirà mai o per riassaporare vecchie, bellissime sensazioni.

PRO

  • Anche un semplice porting sarebbe stato da avere
  • Le nuove sequenze rispettano la base originale
  • Doppiaggio in Inglese a volte straordinario!

CONTRO

  • Tecnicamente ci si poteva sforzare di più
  • Doppiaggio in Italiano poco convincente