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Caesar 4 - Recensione

Dopo 8 lunghi anni possiamo nuovamente costruire l’antica Roma, tra patrizi, equiti e plebei.

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   18/10/2006
Caesar 4 - Recensione
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Dalla provincia all’Impero

Le modalità di gioco di Caesar 4 comprendono in primis una specie di “carriera”, dove partire dalla piccola provincia ottenendo il favore di Roma in maniera tale da assumere via via maggiore importanza all’interno dell’Impero e, di conseguenza, diventarne il nuovo capo. Oltre a questa, troviamo la possibilità di scegliere degli scenari in cui calarsi, presi dalla modalità precedente o creati tramite l’apposito editor incluso nel gioco.
Come accennato in precedenza, Caesar 4 riprende da Figli del Nilo alcuni elementi, soprattutto per quanto riguarda la vita sociale all’interno della città, dove possiamo trovare una vera e propria suddivisione in classi sociali: plebei, equiti e patrizi. I primi costituiscono ovviamente la casta più povera, sulla quale gravano i lavori più faticosi come l’agricoltura e l’allevamento, mentre gli equiti si occupano soprattutto del livello di cultura cittadino, andando a ricoprire ruoli come attori, poeti ed insegnanti. I patrizi invece si occupano principalmente di assistere agli spettacoli, senza svolgere lavori veri e propri ma ricoprendo comunque un ruolo fondamentale per l’economia: provengono infatti da essi la maggior parte delle tasse acquisite dal governatore, cioè colui che gioca a Caesar 4.
Pensare che queste 3 classi esistano senza cooperare tra loro è impossibile, infatti Tilted Mill ha concentrato molti dei propri sforzi proprio per rendere il sistema economico del gioco il più avanzato che si sia mai visto all’interno di un city builder: per fare un esempio, tutti quanti necessiteranno dei plebei per ottenere del cibo, in quanto è solo questa classe che si occupa di fornire le materie prime, mentre senza equiti l’intera città diventerà un luogo senza cultura e, soprattutto, non potrà contare su di un sistema sanitario efficiente. Il sistema appena descritto è stato creato in grande stile, in quanto sono presenti oltre 30 generi di materie prime e non, 10 tipi di industrie e 4 diversi tipi di mercato dove vendere beni di vario genere ai propri cittadini, senza dimenticare la possibilità di intraprendere accordi commerciali con le altre città: in particolari momenti di bisogno di una data risorsa possiamo infatti scegliere di raggiungere accordi con altri governatori, offrendo loro un bene che per noi è in esubero ma di cui l’altra città ha bisogno.

Caesar 4 - Recensione
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Tilted Mill ha concentrato molti dei propri sforzi proprio per rendere il sistema economico del gioco il più avanzato che si sia mai visto all’interno di un city builder

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Sims o cittadini?

Il sistema sociale di Caesar 4 non si ferma a quanto descritto nel precedente paragrafo: Tilted Mill ha infatti avuto la brillante idea di aggiungere al gioco la possibilità di selezionare manualmente i cittadini che vediamo camminare per strada, seguendo semplicemente la loro attività oppure prestando attenzione a quanto questi ci diranno, in quanto spesso le loro frasi sono composte da consigli, accese critiche o, quando meritati, complimenti. Allo stesso modo abbiamo la possibilità di vedere lo stato di soddisfazione degli abitanti di ognuna delle case costruite, in maniera tale da scoprire se tale edificio può evolversi, e quindi contenere anche un maggior numero di persone, oppure è fermo a causa della mancanza di beni o risorse, necessari per i suoi abitanti.
La divisione della cittadinanza in classi si fa sentire anche da questo punto di vista: mentre i plebei si accontenteranno infatti di avere nelle vicinanze un pozzo da cui prendere l’acqua ed un mercato per i beni strettamente necessari per la sopravvivenza, equiti e patrizi chiederanno di avere fontane e serbatoi nelle vicinanze, oltre ad altri mercati dove trovare beni di lusso o merci esotiche, chiudendo quindi il cerchio industriale della nostra città, fornendo degli acquirenti alle industrie che lavorano le materie prime.

Ordine e disciplina

Anche nell’antica Roma le emergenze odierne erano all’ordine del giorno: episodi d’incendi e crolli sono infatti dietro l’angolo per il giocatore sprovveduto, che non provvede a coprire l’intero territorio cittadino con cariche pubbliche come prefetti ed ingegneri, dedicate proprio ad evitare tali disgrazie. La nostra città avrà inoltre bisogno di un ufficio delle tasse, attraverso il quale spennare i “poveri” patrizi.
Una novità del quarto capitolo di Caesar consiste nell’introduzione della possibilità di comandare le proprie truppe sul campo, oltre alla presenza dell’esercito nel sistema economico cittadino sopra descritto. Proprio riguardo quest’ultimo, per avere spade ed armature da dare ai propri guerrieri (così come i gladiatori del colosseo) è infatti necessario estrarre materie prime come il ferro, che poi vengono lavorate per ottenere le armi: a questo processo è comunque possibile sostituire accordi con le città vicine come nel caso degli altri beni. La tanto attesa strategia all’interno delle battaglie si rivela purtroppo carente sotto tutti i punti di vista: nonostante sicuramente nessuno si aspettasse di avere a che fare con la profondità di Rome: Total War, dato che stiamo pur sempre parlando di un city builder, sarebbe stato carino vedere qualcosina in più rispetto a quanto presente nel gioco, che si può riassumere semplicemente nella facoltà di muovere le truppe senza alcuna tattica, dato che a vincere è praticamente sempre l’esercito che può contare su un numero maggiore di elementi, pur adottando accorgimenti strategici che magari nella realtà avrebbero portato la fazione in minoranza comunque alla vittoria. Dato che la modalità carriera si dividerà ben presto in due parti, una maggiormente legata all’economia e l’altra all’esercito, il consiglio è quello di concentrarsi sulla parte dedicata al sistema sociale della città, dedicandosi solo successivamente alle guerre per non correre il rischio di perdersi la parte più interessante del gioco.

Caesar 4 - Recensione
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Ordine e disciplina

un capolavoro mancato: così ci sentiamo di definire Caesar 4

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3D: gioie e dolori

Il passaggio alla grafica tridimensionale era sicuramente d’obbligo per un gioco con tale blasone ed ambizioni. Vedere la città “vivere” dall’alto a volo d’uccello è semplicemente spettacolare, con i vari cittadini affaccendati nelle proprie attività così come gli edifici, animati in maniera ottima e sempre laboriosi. Tuttavia, restringendo lo zoom si hanno le note negative: le persone che camminano per strada presentano gravi lacune in termini d’animazioni e texture, così come le attività di esseri umani ed edifici rimangono slegate tra loro. Un’altra critica riguarda l’interfaccia di gioco, la quale ha la dote di presentarsi in maniera intuitiva, con un’ottima quantità d’indicatori su schermo, ma che finisce molto spesso per invadere l’area della città, aprendo uno o anche due sottomenu che finiscono spesso per impedire la corretta collocazione di edifici o quant’altro. In tali fasi il gioco sembra inoltre perdere i clic del giocatore, costringendolo ad un numero imprecisato di pressioni del tasto del mouse al fine di portare correttamente a termine un’azione: possiamo assicurarvi che tali cose quando hanno luogo risultano decisamente frustranti.
Per quanto riguarda il sonoro, Caesar 4 può contare su una buona colonna sonora ed un sistema di parlato che si attesta su livelli decisamente buoni, sia per quanto riguarda la voce fuori campo, sia per le frasi che i nostri cittadini pronunciano per strada nel momento in cui andiamo a selezionarli.

Requisiti Hardware

Il gioco è stato provato su di un sistema dotato di Intel Centrino Duo T2300, 1 GB di RAM e scheda video ATI X1600. Nonostante i dettagli non siano stati settati al massimo sin dall’inizio, il gioco si è dimostrato abbastanza esoso in termini di richieste delle risorse, soprattutto nelle fasi di costruzione e di vista panoramica della città. E’ pertanto consigliato un sistema quantomeno equivalente per un’esperienza di gioco appagante, dati anche i caricamenti spesso non brevi tra uno scenario e l’altro.

Commento finale

Un capolavoro mancato: così ci sentiamo di definire Caesar 4. Se da un lato infatti abbiamo interessantissime novità, come la gestione dell’intero sistema economico cittadino e militare ed una grafica spettacolare (nella visione d'insieme), il rovescio della medaglia finisce per inficiare la valutazione finale. L’interfaccia si rivela infatti molto scomoda sin dai primi momenti di gioco, così come le battaglie finiscono per annoiare il giocatore abbastanza presto; è inoltre un peccato notare le gravi carenze in termini di animazioni quando si va a zoomare sulle vie della città. La presenza di un sistema economico così complesso ed elegantemente costruito rende comunque il gioco unico nel suo genere, garantendo quella ventata di freschezza che di questi tempi finisce spesso per mancare all’interno dei videogiochi, soprattutto su quelli che possono godere già di un buon blasone: gli sforzi del team di sviluppo vanno quindi apprezzati. Concludendo, possiamo consigliare Caesar 4 a tutti coloro che pensano di poter apprezzare un city builder dove si fondono gli elementi di costruzione a quelli di gestione del sistema sociale vero e proprio, oltre ovviamente ai fan della serie. Coloro che invece si sono avvicinati a questo gioco sentendo parlare di eserciti e battaglie faranno meglio a guardare altrove.

Pro

  • Gestione della società affascinante
  • Numero elevato di costruzioni
  • Ottimo feedback di cittadini e consiglieri
Contro
  • Interfaccia scomoda
  • Animazioni mancanti
  • Assenza di strategia nelle battaglie

Evoluzione della specie

Riprendere un marchio fortunato come Caesar, ad 8 anni di distanza dall’uscita dell’ultimo capitolo, non è sicuramente un’impresa facile: sulle spalle dei programmatori ricade sempre in casi del genere l’esigenza di ammodernare le strutture del gioco, senza però andare a snaturare irrimediabilmente le caratteristiche che hanno reso tale titolo una delle più fortunate serie videoludiche, ritrovandosi a dover fare i conti con una schiera di nostalgici appassionati, che costituiscono la frangia più estremista ed intollerante del mercato. Fortunatamente, come avemmo già modo di scoprire in sede di hands on, Tilted Mill non sono degli sprovveduti, dato che molti di loro erano parte dei vecchi Impressions, ma soprattutto nel corso di questi anni sono stati in grado di regalarci un gioco come Figli del Nilo, che a suo tempo riscosse un discreto successo. Proprio dal gioco ambientato nell’antico Egitto, Caesar 4 prende i maggiori spunti d’innovazione del gameplay, abbinati ad una grafica 3D ormai d’obbligo per qualsiasi gioco che voglia farsi rispettare, qualunque sia il suo genere.