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Descenders, la recensione

L'emozione del downhill con uno spirito spiccatamente arcade: ecco Descenders e la sua recensione

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   15/05/2019

Passato da un pezzo il tempo dei Tony Hawk's Pro Skater e SSX in cima alle classifiche, i videogiochi basati sugli sport più o meno estremi si sono ridotti ad essere titoli di nicchia, ma questo apre anche la possibilità di rielaborare i concetti in modo da costruire qualcosa di veramente particolare, nonostante soggetti apparentemente molto canonizzati, nel loro genere. Il piccolo team Ragesquid, per esempio, ha avuto un'ottima idea per mettere in scena un videogioco sul downhill, ovvero quella particolare disciplina in cui folli mountain bikers si lanciano a velocità smodata giù per discese estreme, cercando di evitare ostacoli ed effettuare trick lungo il percorso verso il traguardo. Invece di proporre una simulazione classica, ancorata sull'esperienza reale, con Descenders hanno introdotto elementi fortemente arcade, avvicinandosi a interpretazioni fantasiose come Trials ma mantenendo comunque un certo attaccamento allo sport a cui il gioco si riferisce, come vediamo in questa recensione.

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In questo modo è possibile modellare l'esperienza sportiva in maniera più libera, introducendo elementi aggiuntivi e arricchendone il gameplay, rendendo il gioco più sfaccettato e stimolante - in una parola: divertente - e al contempo più appetibile per un pubblico maggiormente ampio. L'espressione originale del downhill viene spinta al parossismo ma mantenendo un certo equilibrio, soprattutto grazie a una gestione della fisica che non esula troppo dalla realtà, evitando eccessive derive e tenendo comunque alto il livello di sfida sia per quanto riguarda la guida della bici che i trick aerei. Questo per quanto riguarda la meccanica basilare del gioco, ovvero il modello di guida e l'implementazione delle acrobazie, ma le peculiarità di Descenders non si limitano a questi elementi e invadono l'intera struttura del gioco, introducendo caratteristiche roguelike, open world, multiplayer e manageriali in quella che risulta una simulazione davvero molto particolare del downhill.

Discesa libera

La libertà di movimento è l'elemento basilare su cui è costruito Descenders, cosa che emerge evidente sia nell'hub centrale dal quale si accede alle opzioni di gioco, composto da un'ampia mappa liberamente esplorabile in bici e dotata di svariati dislivelli e strutture per effettuare trick, sia all'interno delle singole corse. La dinamica della gara resta sostanzialmente la stessa nelle diverse modalità di gioco proposte, che al momento prevedono due tipi di carriera praticamente corrispondenti tranne che per un diverso modo di affrontare la progressione del personaggio e una modalità multiplayer nella quale ci si trova ad affrontare in compagnia di altri giocatori su schermo le stesse prove presenti nel single player, ma con una competizione diretta tra i ciclisti in partita e con regole che possono essere stabilite in maniera autonoma. Durante le gare viene proposto un tracciato per arrivare fino al traguardo a fondo valle, ma non c'è alcuna costrizione a seguirlo, con la possibilità di uscire dal sentiero e scegliere autonomamente un qualsiasi percorso all'interno della struttura open world delle varie ambientazioni. Ci sono chiaramente degli incentivi a rimanere in pista, ma in base alla situazione in cui ci troviamo possiamo scegliere strategicamente se seguire il percorso imposto oppure tagliare per vallate, boschi e dirupi per raggiungere più velocemente il traguardo, bypassando in questo modo anche gli ostacoli e la possibilità di eseguire i trick disposti sulla pista.

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L'equilibrio tra gli elementi di simulazione e le componenti arcade si riflette nella composizione dei tracciati, che alternano discese più incentrate sulle evoluzioni ad altre tutte portate alla velocità, ma anche nel sistema di controllo, che concede evoluzioni ben poco realistiche ma mantenendo sempre una certa fisicità di fondo, imponendo comunque precisione e tempismo per non schiantarsi contro un ostacolo o dopo un salto particolarmente complicato. La libertà di approccio e interpretazione della pista comporta anche una notevole apertura a stili di gioco diversi, che possono essere esaltati dalla selezione delle gare da affrontare, secondo il particolare sistema di progressione a tappe differenziate. Nei limiti imposti comunque dalla configurazione dell'ambientazione, in questo modo è possibile decidere se attenersi più allo stile classico del downhill e specializzarsi soprattutto sulla velocità e la capacità di guida, dedicarsi alle evoluzioni aeree più sfrenate oppure passare da uno stile all'altro in maniera più eclettica a seconda delle situazioni.

Rogue-bike

Suona piuttosto strano, ma Descenders è un gioco di downhill con elementi rogue-like. Si tratta di suggestioni, più che caratteristiche propriamente definite, ma nel sistema di progressione è possibile notare tracce della tradizione riferita allo storico RPG. Nella modalità Carriera, ogni volta che avviamo una partita abbiamo a disposizione quattro "vite", al termine delle quali siamo costretti a ripartire dall'inizio, mantenendo gli oggetti sbloccati e il livello di reputazione accumulato in precedenza, oltre alla possibilità di aprire dei varchi permanenti verso le ambientazioni più avanzate superando alcune prove particolarmente impegnative. Per ampliare le vite e dunque le possibilità di arrivare più lontano entrano in gioco gli obiettivi speciali, che vengono posti in maniera random all'inizio di ogni gara, richiedendo di raggiungere determinate performance prima di tagliare il traguardo (raggiungere una certa velocità, non frenare, effettuare specifici trick e altre richieste particolari). In questo modo, la scelta di seguire il tracciato e sfruttare gli ostacoli per eseguire le acrobazie, oppure lasciar perdere tutto per correre a rotta di collo verso il traguardo, diventa in qualche modo strategica, nel caso in cui si voglia provare ad ampliare la riserva di vite oppure arrivare il prima possibile in fondo al tracciato. Rimanere in pista e portare a termine correttamente le acrobazie amplifica la raccolta di Rep, ovvero i punti "reputazione", la cui ampiezza di flusso (più alta restando perfettamente all'interno del tracciato) tuttavia può non essere importante quanto la semplice sopravvivenza o il raggiungimento del traguardo nel modo meno rischioso possibile, dunque anche in questo caso la strada migliore da seguire deriva esclusivamente da una scelta personale.

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Un'altra caratteristica bizzarra, che contribuisce a costruire la spiccata identità di Descenders, è la possibilità di scegliere quali gare affrontare all'interno di una sorta di mappa, seguendo un proprio percorso che porta verso la prova finale. Ogni ambientazione propone un'ampia quantità di possibili gare a cui prendere parte, ognuna caratterizzata da particolari elementi di sfida: al diverso bilanciamento tra ripidità, tortuosità e acrobazie, che sono gli elementi basilari di ogni tracciato, si aggiungono modificatori random come diverse condizioni climatiche e di illuminazione o ostacoli più complessi del solito. Ancora una volta, sta al giocatore decidere quale strada intraprendere per arrivare al "boss", che qui è rappresentato da un livello posto alla fine di ogni ambientazione e caratterizzato da una sfida particolarmente impegnativa, solitamente un folle salto che sfida le leggi della fisica. Superato il boss si accede all'ambientazione successiva, con la possibilità di aprire una scorciatoia persistente se si vince la sfida finale più volte. Sempre in linea con l'ibridazione tra generi, la progressione del personaggio passa anche attraverso lo sblocco di veri e propri perk in grado di modificare abilità del ciclista e caratteristiche dei tracciati, sotto forma di nuovi membri della crew dotati di caratteristiche speciali. Ci sono anche accenni di gestione manageriale per il personaggio, che può sottoscrivere contratti con sponsor in grado di fornire bonus come equipaggiamenti speciali ed esclusivi portando a termine obiettivi specifici.

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Ambizioso ma acerbo

Il maggiore punto debole di Descenders è la solidità delle sue performance, visto che l'instabilità del frame-rate rappresenta un problema in diversi casi. In un gioco tutto incentrato sulla sensazione di velocità, i vistosi cali di fluidità a cui si va incontro in certi momenti colpiscono in maniera particolarmente negativa, considerando anche che il cap sembra posizionato sui 30 frame al secondo, dunque non uno standard particolarmente alto per un gioco di corse. Su una Xbox One standard, il frame-rate cala con una certa regolarità soprattutto in presenza di attività online con altri giocatori, insieme a una visibile variazione del LOD sugli elementi della pista in avvicinamento che può essere fastidiosa, anche se non influisce più di tanto nell'esperienza di gioco. Sono problemi che potrebbero essere corretti facilmente con degli aggiornamenti successivi ma restituiscono la sensazione di un gioco ancora non ottimizzato, quasi al livello di un titolo in accesso anticipato, soprattutto se la complessità poligonale degli scenari non è propriamente impressionante.

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Ragesquid è un team molto piccolo e l'idea è che Descenders sia un gioco forse anche troppo ambizioso sotto alcuni aspetti, cosa che spiega la presenza di ruvidità tecniche che derivano anche da scelte concettuali. I livelli vengono costruiti in maniera procedurale (anche l'editor di livelli consente solo l'impostazione delle variabili di base per una costruzione comunque random in base alle caratteristiche scelte) e questo comporta, oltre ad ovvi vantaggi in termini di varietà dell'esperienza, anche alcune conseguenze meno convincenti: prima di tutto i caricamenti piuttosto lunghi e frequenti prima dell'avvio di ogni gara per la costruzione dell'ambientazione, che spezzano molto il ritmo di gioco a fronte di discese che si risolvono in fiammate di pochi secondi. Poi, cosa che può essere interpretata soggettivamente in maniera positiva o negativa, il fatto di non concedere uno studio accurato dei tracciati: la loro costruzione procedurale rende ogni livello un'esperienza unica, cosa che elimina il fattore studio e raffinamento delle performance in favore di approcci più immediati e improvvisati ad ogni partita. Veramente interessante e piacevole, invece, la selezione di brani utilizzata per la colonna sonora, mai scontata e in grado di creare un'ottima atmosfera intorno all'esperienza di gioco.

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Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery Steam, Xbox Store
Prezzo 24,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (6)
7.3
Il tuo voto

Descenders riesce a conquistare anche chi non è appassionato di sport estremi, mantenendosi in equilibrio fra la simulazione e l'arcade più estremo, aprendosi a diversi approcci e stili di gioco. In questo senso è l'erede dei grandi sportivi estremi usciti a cavallo tra gli anni 90 e il duemila, ponendo il gameplay al primo posto e costruendoci intorno un gioco che ha riferimenti con la disciplina sportiva presa in esame ma piegata prima di tutto alle esigenze del videogioco. Le sue peculiarità riescono a costruire una forte identità per Descenders, a fronte di qualche inevitabile difetto tecnico e strutturale che deriva dall'essere un progetto anche troppo ambizioso per un team così piccolo, tuttavia almeno parte di questi punti deboli potrebbero essere migliorati con aggiornamenti successivi.

PRO

  • L'ottimo equilibrio tra arcade ed elementi di simulazione lo rende adatto a tutti
  • La libertà di movimento consente approcci e interpretazioni diverse
  • Il sistema di progressione in stile roguelike è stimolante

CONTRO

  • L'inconsistenza del frame-rate si fa sentire
  • Ancora un po' spoglio di modalità e opzioni
  • I continui caricamenti possono essere snervanti